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APPALTI E FAVORI: SCARICABILE E PATTI ELETTORALI DIETRO LA MANUTENZIONE DEL VERDE PUBBLICO A CASERTA E SAN NICOLA LA STRADA

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Le indagini sui presunti illeciti legati agli appalti per la manutenzione del verde pubblico nelle città di Caserta e San Nicola la Strada hanno portato alla luce una complessa rete di relazioni e accuse. Da un lato, emergono sospetti e scaricabarile tra funzionari comunali e, dall’altro, accordi elettorali che coinvolgerebbero imprenditori e politici locali. I recenti interrogatori e intercettazioni dipingono un quadro che mette in dubbio l’integrità di appalti pubblici e rivela legami tra potere politico e affari.

 

Il caso Caserta: la vicenda della funzionaria deceduta

A Caserta, il dirigente comunale Franco Biondi e l’impiegato Michele Amato, entrambi agli arresti domiciliari per presunti favoritismi negli appalti di manutenzione delle aree verdi, hanno cercato di addossare la responsabilità alla funzionaria Anna Maria Mazzarella, deceduta nel settembre 2020. Nei loro interrogatori, Biondi e Amato hanno affermato che fosse proprio la Mazzarella a scegliere le ditte da invitare e a valutarne i requisiti, mentre il loro ruolo sarebbe stato limitato a “firmare le determine”.

Tuttavia, le intercettazioni raccolte dagli inquirenti smentiscono questa versione: nei dialoghi intercettati, non c’è alcuna menzione alla funzionaria scomparsa, mentre emerge il ruolo di Biondi, spesso chiamato “Franco” o “il capo” dagli indagati. Ulteriore contraddizione è rappresentata dal fatto che la Mazzarella, all’epoca della gara d’appalto incriminata per la manutenzione delle aree verdi delle scuole e di Piazza Carlo III, era assente per malattia. Inoltre, mentre Biondi si trovava in ferie, Amato avrebbe gestito l’invio degli inviti alle ditte tramite la piattaforma MEPA, utilizzando le credenziali di Biondi, una circostanza confermata dal dirigente stesso ma poi negata da Amato.

 

L’inchiesta a San Nicola la Strada: un patto elettorale per gli appalti

Le indagini su San Nicola la Strada portano alla luce presunti legami tra appalti e politica locale. Al centro della vicenda vi sarebbe un accordo elettorale tra l’imprenditore Giuseppe Fazzone e l’ex assessore del Partito Democratico Gaetano Mastroianni, dimessosi in seguito all’inchiesta. Sebbene la richiesta di arresto per Mastroianni sia stata respinta dal giudice per le indagini preliminari, le intercettazioni rivelano che Fazzone avrebbe ricevuto rassicurazioni sull’assegnazione del nuovo appalto per la manutenzione delle aree verdi poco prima delle elezioni comunali del settembre 2020.

Fazzone, già coinvolto nei lavori di manutenzione del verde pubblico tramite l’impresa Centro Servizi, era in cerca di una proroga per il servizio o di un nuovo affidamento. In un’intercettazione, Fazzone avrebbe riferito a un collaboratore: “Gaetano mi ha detto tutto… a luglio facciamo tutto, meglio prima delle elezioni”. In cambio, sembra che l’imprenditore abbia offerto supporto elettorale a Mastroianni, il quale ottenne infatti un numero significativo di voti, risultando il secondo candidato più votato del PD.

 

Le prove fotografiche e la nuova gara

Tra le prove agli atti dell’inchiesta vi sono fotografie sequestrate dallo smartphone di Fazzone, che ritraggono schede elettorali con la preferenza per Mastroianni, scattate ai seggi durante le elezioni. Nonostante la promessa di proroga dell’appalto, però, l’accordo non si concretizza. Nel febbraio 2021, durante i lavori nei pressi della Rotonda, i carabinieri fermano gli operai in quanto non risultano ufficialmente autorizzati, e scoprono che alcuni di loro risultano assunti da un’altra società, la Cores Costruzioni e Restauri, di cui la moglie di Fazzone, Marianna Sepe, è responsabile tecnico. Sarà proprio la Cores, alla fine del 2020, a vincere il nuovo appalto per la manutenzione delle aree verdi a San Nicola la Strada.

 

Le conclusioni del giudice

Per il gip, mentre non vi sarebbero prove sufficienti a confermare una turbativa d’asta nel caso della gara aggiudicata dalla Cores, si rileva “sicuramente” un accordo elettorale tra Fazzone e Mastroianni: una promessa di proroga dell’appalto o un nuovo affidamento in cambio di voti elettorali. Questa inchiesta, ancora in corso, solleva interrogativi sull’integrità e la trasparenza delle pratiche amministrative locali e sulle possibili infiltrazioni tra politica e gestione degli appalti pubblici.

 

 

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