Gesuè, scuola dell’accoglienza e dell’inclusione

San Felice a Cancello – Quella che vi raccontiamo stamattina è una favola vera, che ha vissuto un bambino immigrato, alla quale vogliamo dare spazio e risalto perché rappresenta quello che la scuola prima e la società intera dovrebbe essere, un insieme di persone con sensibilità e senso di solidarietà, attenta alle difficoltà e ai bisogni di tutti, inclusiva ed accogliente. La storia la apprendiamo dalla dirigente Anna Dello Buono, che da quest’anno dirige questo istituto, e che prima di essere dirigente è donna, madre, è stata docente ed è una cittadina che corrisponde alle caratteristiche da noi descritte. Da buon dirigente di una comunità è stata di esempio per la sua comunità scolastica e per noi tutti.
Riportiamo dal suo post su Facebook di una settimana fa:

” Il 2 settembre prima di prendere servizio nella nuova scuola da dirigere ti ho visto. Eri al semaforo con dei fazzolettini in mano, così piccolo, così triste. Il mio stato d’animo, già messo a dura prova dai recenti eventi accaduti, si è ulteriormente incupito alla visione di quanto fosse ingiusto tutto questo. Al collegio dei docenti dopo le dovute presentazioni ho chiesto: “per favore portatemi quel bimbo che deve andare a scuola”
Oggi, a distanza di meno di due mesi, grazie anche all’interessamento del personale docente e non docente dell’istituto, ci siamo riusciti!
Stamattina ti sono venuta a trovare, nel tuo primo giorno di questo percorso scolastico, eri lì con due occhioni profondi, felice con gli altri bambini, nel luogo dove devono stare i bambini. Oggi mi sento meglio. Sì, per me oggi è nu juorno buono!”
Una bella favola, un sogno realizzato e un diritto – dovere conquistato grazie a sensibilità, attenzione e senso civico oltre che un grande cuore. Un cuore che è diventato enorme poiché anche le docenti e i bambini della classe hanno accolto calorosamente questo bimbo e le famiglie hanno fatto una gara di solidarietà per fornirgli tutto ciò che era necessario.
Una storia che ci scalda il cuore e ci fa ancora sperare in questo momento storico così arido e buio, dove questi valori devono essere difesi con passione e fermezza da chi vorrebbe affossarli per sempre.

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