SVENTATO MAXI PIANO DI EVASIONE DA 750MILA EURO PER LIBERARE IL NARCOS ITALIANO IN COLOMBIA
In Colombia è stato sventato un audace piano di evasione da 750mila euro per liberare Luigi Belvedere, un trafficante di droga originario di Caserta. Arrestato a Medellin dopo quattro anni di latitanza, Belvedere si trova ora in carcere a Bogotà sotto strette misure di sicurezza. Il piano per la sua fuga, secondo quanto scoperto dall’intelligence colombiana, prevedeva una finta emergenza medica per far uscire Belvedere dal carcere e approfittare del trasferimento in ospedale per farlo evadere.
Il piano del clan del Golfo e l’intervento dell’intelligence
Il piano, orchestrato con l’appoggio del clan del Golfo, uno dei gruppi criminali più potenti della Colombia, prevedeva che Belvedere fingesse un malore grave, tale da richiedere un ricovero d’urgenza in ospedale. Durante il trasferimento, un commando armato del clan sarebbe intervenuto per liberarlo. La somma di 750mila euro – circa 3 miliardi di pesos colombiani – era stata offerta da clan criminali italiani per garantirne la riuscita.
Il complotto è stato intercettato dalle autorità grazie all’intervento dell’intelligence colombiana, che ha subito preso misure straordinarie per evitare l’evasione. Luigi Belvedere è stato quindi trasferito in volo da Medellin a Bogotà, con scorta armata e controlli di sicurezza estremamente severi. A confermare la vicenda è stato il capo della polizia colombiana, il generale William Salamanca. In una dichiarazione al quotidiano El Colombiano, Salamanca ha rivelato l’esistenza di legami tra gruppi criminali europei e cartelli del narcotraffico sudamericani, evidenziando la cooperazione tra i clan italiani e quelli colombiani e messicani.
Il ruolo dell’intelligence e la cattura di Belvedere
L’arresto di Luigi Belvedere rappresenta un colpo importante nella lotta al traffico di droga internazionale. Il narcotrafficante casertano è stato catturato grazie a un’operazione congiunta della squadra mobile di Caserta, della polizia colombiana e dell’Europol. Le autorità lo tenevano sotto controllo da tempo, anche a causa dell’uso di un’app di messaggistica sul cellulare, che ha permesso agli investigatori di tracciare i suoi movimenti e incastrarlo.
Belvedere, che ha una condanna di oltre 18 anni di carcere, era già noto alle forze dell’ordine per la sua lunga latitanza e i legami con il narcotraffico internazionale. La sua cattura a Medellin è avvenuta pochi giorni fa e, secondo quanto trapelato, tra i documenti sequestrati vi è una fotografia che lo ritrae in visita alla tomba di Pablo Escobar, uno dei simboli del narcotraffico colombiano.
Le implicazioni della vicenda
La scoperta di questo piano di evasione sottolinea l’intensità e la pericolosità dei rapporti tra i clan italiani e quelli sudamericani. Le parole del generale Salamanca confermano come le organizzazioni criminali italiane siano attive non solo in Europa ma anche oltreoceano, collaborando con cartelli messicani e colombiani per espandere il loro raggio d’azione e mettere in atto operazioni complesse.
L’arresto di Belvedere e il fallimento del piano di fuga rappresentano una vittoria per le forze di polizia internazionali e un segnale importante nella lotta contro le reti di narcotraffico che operano tra l’Europa e l’America Latina. Le misure di sicurezza ora rafforzate intorno a Belvedere dimostrano quanto sia cruciale mantenere il controllo su individui di tale caratura criminale, in attesa che si concluda l’iter per la sua estradizione.
L’articolo SVENTATO MAXI PIANO DI EVASIONE DA 750MILA EURO PER LIBERARE IL NARCOS ITALIANO IN COLOMBIA proviene da BelvedereNews.
(Fonte: BelvedereNews – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)