Ammonite la parola di oggi a cura del prof. Innocenzo Orlando
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Ammonite
am-mo-ni-te
Significato Nome comune dei molluschi fossili del gruppo Ammonoidea
Etimologia da Hammon, in riferimento al dio egizio Ammone, tradizionalmente ritratto con corna di montone.
- «La pietra del piano di lavoro è piena di ammoniti.»
(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)
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Per visitare il Jurassic Park non occorre raggiungere una remota isola tropicale. Basta fare una passeggiata lungo qualche portico delle nostre città, in particolare nel nord Italia, oppure entrare in una cattedrale. Il duomo della mia città, come molti suoi analoghi sparsi lungo gran parte della Penisola, è lastricato con un marmo rosso-giallastro. L’occhio curioso ed allenato riconosce immediatamente dentro la variegata colorazione del marmo alcune forme caratteristiche, che spesso si ripetono fittamente assiepate, costellando l’intera superficie della lastra.
Sono forme incurvate, a volte simili a virgole, oppure simulacri di cornetti, spesso più affini a semicerchi, a ruote, a spirali involute, ed infine, continuando l’analogia con la colazione, a ciambelloni farciti. La varietà delle forme e delle dimensioni è legata al modo con cui la lastra di marmo originaria è stata tagliata dai cavatori. La sezione operata del marmista, attraversando la roccia, ha secato in modo casuale gli oggetti, abbondantissimi, che costituiscono la matrice dei blocchi, generando la caotica varietà di geometrie curve esposte sulla superficie marmorea. Questa roccia è detta, a seconda della località di estrazione, ‘rosso ammonitico’, oppure ‘giallo ammonitico’. Il marmo preferito dai costruttori di edifici proviene dalla zona tra Vicenza e Verona. I geologi hanno ricostruito l’età e la genesi di queste rocce. Sono il risultato della compattazione di antichissimi sedimenti fangosi, depositatisi per decine di milioni di anni sul fondo di un mare relativamente profondo (molte centinaia di metri), più caldo dei mari di oggi, che si estendeva su gran parte delle zone che oggi formano il centro-nord dell’Italia. Siamo nel periodo Giurassico, in particolare nella sua seconda metà, un’epoca che oggi stimiamo risalire ad un intervallo tra centosettanta e centocinquanta milioni di anni fa.
Oltre alle fini particelle di sedimento, sul fondo si depositavano i corpi delle creature che popolavano quei mari. Occasionalmente, questi marmi ci regalano le ossa di grandi rettili marini, simili a coccodrilli, oggi del tutto estinti. Tuttavia, gli animali più abbondanti, i cui gusci hanno fornito sia la matrice che il nome a questo marmo, sono molluschi, le ammoniti. Le forme arrotondate, i cornetti e le ciambelle che tinteggiano la superficie delle lastre di marmo, sono difatti i fossili delle conchiglie dentro cui vivevano questi antichi molluschi marini. Oggi esiste un solo animale che, seppur alla lontana, è imparentato con le ammoniti, il nautilo. Ma nel Giurassico, questi molluschi erano abbondantissimi, e dovevano riempire i mari con la stessa esuberanza e diversità che oggi attribuiamo principalmente alle moltitudini di pesci. Miliardi e miliardi di ammoniti hanno popolato i nostri mari, per poi scomparire assieme ai dinosauri. I loro gusci oggi formano i nostri edifici più importanti.
Ebbene, il nome ‘ammonite’ è legato alla forma più classica in cui si rinvengono questi fossili, simile a spirali avvolte su sé stesse, e il riferimento che cela è tutt’altro che moderno. Già nell’opera Naturalis Historia, del I secolo, Plinio il Vecchio descrive delle rocce la cui forma ricordava le corna del montone, elemento caratteristico nelle rappresentazioni del dio egizio Ammone, e le chiama ‘hammonis cornua’. Si presume che Plinio si riferisse proprio a fossili di ammoniti, anche se è improbabile che ne abbia colto la natura organica. Nelle prime versioni in volgare dell’opera pliniana il termine compare come ‘corna di Hammone’. Tuttavia, è presumibile che il termine italiano ‘ammonite’ non derivi direttamente dalle versioni in volgare dell’opera pliniana, ma sia la traduzione del termine scientifico ufficiale, Ammonoidea, coniato dai paleontologi nell’Ottocento, in omaggio a Plinio.