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Napoli. INAIL soccombe contro lo studio legale Maior: rendita aumentata per un lavoratore infortunato

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Lo Studio Maior ottiene una storica sentenza che rivede al rialzo la rendita INAIL di un lavoratore metalmeccanico, portandola da 350 a oltre 800 euro mensili grazie al riconoscimento di un’invalidità del 34%.

Con grande soddisfazione, lo Studio Associato Maior annuncia una nuova vittoria contro l’assicuratore sociale INAIL, ottenuta a favore di un lavoratore vittima di un grave infortunio sul lavoro. Circa cinque anni fa, un nostro cliente, operaio metalmeccanico di una nota azienda nel casertano, subiva un infortunio a causa di un trauma da schiacciamento.

Riconosciuta la causa lavorativa, l’INAIL apriva il procedimento per infortunio e, dopo un lungo periodo di riabilitazione, stabiliva una percentuale di invalidità pari al 20%. Tale valutazione portava alla concessione di una rendita vitalizia di circa 350 euro mensili, tenendo conto della retribuzione e dell’età del lavoratore. Tuttavia, la valutazione non teneva conto delle gravi conseguenze riportate dal nostro assistito.

In particolare, INAIL, sia in sede amministrativa che di opposizione collegiale, non considerava alcuni danni collaterali fondamentali, tra cui la perdita di forza negli arti superiori, la limitazione della capacità di deambulazione e l’aumento dello sforzo fisico richiesto per svolgere le medesime mansioni lavorative.

Lo Studio Associato Maior, ritenendo la valutazione di invalidità non congrua rispetto al quadro clinico reale, stimava un’invalidità pari a quasi il 40% e decideva di presentare ricorso al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

Il giudice accoglieva la nostra istanza, nominando un Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU) e disponendo una nuova visita medico-legale. Tale perizia riconosceva una patologia invalidante pari al 34%, ben superiore a quanto inizialmente valutato. Grazie alla solida argomentazione giuridica presentata dallo Studio Maior e alla perizia medica favorevole, il giudice condannava INAIL a rivalutare la rendita, parametrandola non più sul 20%, ma sul 34% di invalidità permanente.

Ciò si traduce per il lavoratore in un aumento della rendita da circa 350 a oltre 800 euro al mese, garantendogli così un adeguato sostegno economico per il resto della vita.

Questa importante sentenza rappresenta una vittoria significativa non solo per il nostro cliente, ma per tutti i lavoratori che subiscono infortuni sul lavoro e che, talvolta, si vedono riconosciuti indennizzi inferiori rispetto ai danni effettivamente subiti.

È una decisione che fa giustizia in un Paese dove gli infortuni sul lavoro rappresentano ancora un dramma quotidiano. Tra gennaio e agosto 2024, infatti, l’Italia ha registrato ben 680 decessi legati a incidenti sul lavoro, di cui 507 avvenuti durante lo svolgimento dell’attività lavorativa e 173 nel tragitto casa-lavoro. 

Lo Studio Associato Maior conferma il proprio impegno nella difesa dei diritti dei lavoratori e continuerà a lottare per garantire che chi subisce danni sul lavoro ottenga il giusto riconoscimento e risarcimento, affinché giustizia sia fatta per tutti coloro che mettono a rischio la propria salute svolgendo il proprio lavoro quotidiano”.

A dirlo sono gli avvocati Pierlorenzo Catalano, Michele Francesco Sorrentino e Filippo Castaldo, con il supporto del medico legale Dott. Marcello Lorello.

(Nicola Arpaia – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

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