Il risveglio culturale dell’antica Calatia: un viaggio tra arte, storia e futuro a Maddaloni
Di Fabiana Borrata
Il meraviglioso complesso francescano di Maddaloni, oggi Convitto Nazionale “Giordano Bruno”, ha fatto da sfondo alla conferenza stampa odierna dedicata alla prossima Biennale delle Arti AMA (Arte, Architettura, Maddaloni) che si propone di raccogliere l’eredità interrotta delle prime due edizioni, prima nell’85 e poi nell’88, della Biennale Internazionale di Grafica, ideata da Franco Imposimato, sindacalista vittima della camorra e simbolo della città.
Il festival non solo intende riprendere quel filo interrotto, ma vuole anche arricchirlo con una nuova visione che intreccia la contemporaneità artistica con la storia millenaria di Maddaloni, proponendosi come piattaforma di dialogo, dove esperienze artistiche contemporanee si confrontano con le stratificazioni storiche e culturali della città. Questa rassegna si presenta come un’opportunità per riflettere sul rapporto tra passato e presente, dove “le arti sono chiamate a contribuire a un processo di rigenerazione della città”, ha dichiarato con entusiasmo Luca Molinari, direttore artistico dell’evento e professore ordinario presso il Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli.
Molinari, già noto per la sua esperienza trentennale come curatore di rassegne culturali di ampio respiro, è convinto che l’arte possa essere una forza propulsiva per il rinnovamento urbano e sociale di Maddaloni.
Dopo la conferenza stampa, il risveglio culturale prende vita all’interno della città con l’inaugurazione di un’opera simbolica: il murales intitolato “Senza Riparo” realizzato dal noto street artist argentino Francisco Bosoletti. L’opera raffigura una giovane donna dormiente, pronta a destarsi in un risveglio collettivo, trasmettendo un potente messaggio femminista e abbracciando una visione di speranza e sogni per le future generazioni.
La Biennale AMA non è solo un evento artistico, ma è una vera e propria spinta verso la rivoluzione culturale. Come sottolineato dal sindaco Andrea De Filippo, “Rappresenta una straordinaria opportunità di allargamento dei confini della conoscenza” evidenziando come l’iniziativa intende coinvolgere i cittadini in un processo di riappropriazione e valorizzazione del patrimonio storico-artistico della città. Sostenuta da un gruppo di esperti e figure istituzionali, la rassegna punta a far riscoprire alla popolazione le ricchezze nascoste del territorio, incentivando un profondo senso di appartenenza e partecipazione.
I dettagli su ciò che sarà la Biennale non sono stati ancora svelati, ma è già noto che la manifestazione si articolerà in una mostra diffusa nei luoghi simbolo della città.
La sfida lanciata è ambiziosa, ma altrettanto lo è la visione che sostiene l’iniziativa: far sì che la città di Maddaloni possa rinascere culturalmente, attingendo alle sue profonde radici storiche e artistiche per guardare al futuro. L’augurio è che anche i cittadini possano rispondere a questa chiamata, raccogliendo l’eredità dell’evento e diventando ambasciatori della ricchezza culturale che Maddaloni ha da offrire.
AMA promette di essere non solo un festival d’arte, ma un vero motore di cambiamento della città, capace di risvegliare antichi splendori e dare vita a un nuovo capitolo della storia maddalonese.
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