Scuola, al palo l’assistenza per i disabili
La giornata di ieri, per i servizi sociali casertani, possiamo senz’altro dire sia stata una giornata nera che ha finito per mettere in discussione l’efficienza dell’ufficio di piano e del Comune capoluogo, capofila dell’ambito sociale C01 che comprende anche i comuni di Casagiove, Castel Morrone e San Nicola la Strada.
A quanto pare ben 86 famiglie beneficiarie del servizio di assistenza domiciliare ad anziani e disabili lamentano la sospensione dell’attività senza preavviso.
Non solo. Purtroppo a denunciare una situazione incresciosa ci sono anche le mamme dei bambini disabili le quali denunciano la mancata partenza del servizio di assistenza scolastica specialistica pur annunciato dall’amministrazione comunale dopo il ritardo dello scorso anno quando il supporto venne attivato a febbraio.
Ma per quali motivi si è arrivati ad una simile situazione?
In merito al’assistenza domiciliare il problema è quello dei mancati pagamenti alla cooperativa Asd che gestiva il servizio, oggi affidato a nuove cooperative, e che vanta fatture non pagate nei mesi da marzo ad agosto. Proprio a causa dei mancati pagamenti non è stato possibile effettuare il passaggio di cantiere con la nuova cooperativa e di conseguenza il servizio, garantito fino a domenica da Asd, è stato sospeso.
In merito all’assistenza specialistica scolastica a quanto pare all’inizio di ottobre è stato il Comune stesso ad annunciare l’avvio del servizio, il capogruppo di Fdi Paolo Santonastaso ha segnalato il finanziamento delle attività per un mese, fino al 31 ottobre.
Francesca Velardi, una delle mamme, ha commentato in questo modo quanto accaduto: “Il consigliere ha sbagliato a dare per certo l’avvio del servizio. Dal primo ottobre non si è visto nessuno, l’assistenza non è partita e l’ufficio di piano, a oggi, non ha ancora trasmesso alla nuova cooperativa l’elenco dei bambini beneficiari. Lunedì mattina è stata la cooperativa a chiedere alle scuole gli elenchi dei bambini, una procedura mai utilizzata prima”.
A peggiorare la situazione anche i rapporti non proprio idilliaci tra le mamme e la vicesindaco e assessore alle politiche sociali Maria Gabriella Grassia con la quale, nonostante il confronto mercoledì scorso, non sono riuscite in alcun modo a risolvere il problema.
Un malumore che alimenta anche la polemica tra minoranza e amministrazione. «Siamo stati ingannati anche noi dall’amministrazione quando il servizio promesso non è stato attivato – sottolinea Paolo Santonastaso (FdI) -. Gli assessori possono anche scegliere di incontrare i cittadini con un avvocato ma il loro compito è soprattutto politico anche se sono nominati come tecnici. Il sindaco, piuttosto, dovrebbe lasciarli liberi almeno di interloquire con noi visto che, in question time e Consigli, ha deciso non debbano proferire parola a causa della loro inesperienza politica». Di collasso dei servizi parla anche Maurizio Del Rosso (Lega): «Per me può collaborare con l’assessore chiunque sia legittimato e utile al raggiungimento del risultato. In questo caso l’obiettivo non è stato raggiunto e, dopo due mesi di lavoro, tutte le notizie indicano che il settore politiche sociali è al collasso».
Pasquale Napoletano in quota FdI attribuisce invece le difficoltà burocratiche ai problemi dell’ufficio Bilancio “Ogni qualvolta un funzionario di settore porta alla firma una liquidazione o una determina di impegno per una spesa, la dirigente o la facente funzione si limita a respingerla senza fornire alcuna giustificazione. Questo comportamento sta paralizzando la macchina amministrativa, comprese le politiche sociali, con effetti devastanti sulla gestione dei servizi comunali e un forte disagio per i cittadini”.
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