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Turismo lento. Un viaggio attraverso luoghi, comunità, anime

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Viaggiare non solo per raggiungere e visitare un luogo, ma per coglierne la vera essenza, entrando in contatto diretto con chi lo abita, la sua cultura e la sua storia. Viaggiare per guardare il mondo con più attenzione e coglierne le sfumature più profonde, lasciandosi rapire da nuove atmosfere e modi di vivere.

Viaggiare, insomma, ad un ritmo diverso: lento.

Mentre le nostre vite si fanno sempre più frenetiche, un nuovo modello di turismo ispirato alla “lentezza” va conquistando un target sempre più ampio di viaggiatori.

Si chiama proprio turismo lento, o slow tourism, il fenomeno che si pone in perfetta antitesi alla vacanza di massa e che all’opzione all inclusive, preferisce l’impatto zero, facendo della sostenibilità un suo valore caratterizzante, non solo da un punto di vista ambientale ma anche socioculturale ed economico.

L’Italia dello slow tourism

Nato sulla scia del movimento Slow Food, nella nostra nazione il turismo lento trova una vera e propria isola felice, non solo per chi arriva ma anche per chi parte.

Secondo un’indagine Enit, realizzata da Touring Club e Ipsos nel 2023, l’Italia sarebbe al primo posto tra le destinazioni slow tourism per molti mercati europei, al 65% per gli inglesi, al 51% per quelli francesi, al 49% per i tedeschi.

Ma, quel che è ancor più importante, è il dato per il quale gli italiani stessi nutrirebbero un notevole e sempre più crescente interesse per questo modo di viaggiare alternativo.

In base, infatti, all’Holiday Barometer 2024, ben il 78% dei nostri connazionali si dichiara favorevole e propenso ad esperienze di turismo lento e il 74% di essi opta per destinazioni non convenzionali o sovraffollate, mostrando una maturata consapevolezza verso l’ambiente e, non da ultimo, un dichiarato rispetto per le culture e le risorse socioeconomiche locali.

Cosa si intende per viaggio lento?

Quali sono le modalità per sperimentarlo appieno?

Le escursioni e le esperienze di viaggio outdoor, i cammini ad indirizzo naturalistico, storico o religioso, il turismo enogastronomico, il backpacking (la vacanza “zaino in spalla” alla scoperta del mondo e di sé) ed il cicloturismo sono solo alcuni esempi di slow tourism.

Ma un viaggio lento può essere anche altro, a patto che rispetti alcuni principi fondamentali ed imprescindibili.

È l’associazione Slow Tourism Italia, che promuove il turismo dell’accoglienza in Italia e all’estero, mettendo in rete viaggiatori, imprese ricettive e culturali, a sintetizzarli in un vero e proprio manifesto, secondo il quale chi pratica questo approccio al turismo, da attore o da fruitore, deve anzitutto rispettare l’ambiente e tutelare il patrimonio culturale, artistico e monumentale.

Ed inoltre:

  • puntare su un’accoglienza di qualità;
  • privilegiare mezzi di trasporto, servizi e attività che generano il minor impatto ambientale possibile;
  • sostenere le imprese locali per costruire un’economia turistica sostenibile;
  • entrare in contatto con chi è interessato a raccontare storie e tradizioni.

In sintesi, il concetto chiave per chi sceglie di vivere un’esperienza di viaggio lento è quello del porsi in ascolto: dei luoghi, di chi lo abita e anche di sé stesso. Tutto questo per poter per poter trarne il massimo del beneficio in termini di arricchimento culturale ed umano di relax, di salute e di benessere psicofisico.

Valva Borgo Lento

Lo slow tourism dell’entroterra come ricetta di benessere

Obiettivi comuni al progetto di turismo lento che, da luglio 2024 e fino alla fine dell’anno, è attuato in via sperimentale a Valva. Piccolo e suggestivo comune in provincia di Salerno, autentico scrigno di storia e tradizione.

In questo borgo di circa 1500 abitanti che domina la valle del fiume Sele, l’amministrazione comunale ha scelto una duplice strategia, nell’intento di contrastare lo spopolamento e di generare nuovi flussi turistici.

Da un alto di investire i fondi PNRR per riqualificare edifici e monumenti di valore grande valore storico come i giardini della magnifica Villa d’Ayala e, dall’altro, di incentivare il turismo lento, scommettendo su un’idea che va facendosi concreta.

Si chiama Valva Borgo Lento, infatti, il progetto ideato e coordinato dall’Associazione Noi Amici dell’Hospice, e che vede in sinergia una rete di partner, che vuole riportare il borgo di Valva al centro dello sviluppo sociale, economico e turistico, sfruttando le risorse che la natura mette a disposizione per attirare un target di fruitori che ricercano uno stile più genuino di vita, in armonia con l’ambiente circostante e che abbiano come obiettivo la cura di sé.

Proposte di visite a tema naturalistico e storico, momenti didattica ambientale e di pratica degli sport outdoor, itinerari a tema enogastronomico e religioso alla scoperta anche dell’artigianato locale, giornate dedicate alla salute e alla prevenzione ma anche un’azione di supporto al potenziamento delle strutture ricettive.

Sono questi gli strumenti che mette in campo Valva Borgo Lento, puntando a nuovi flussi di visitatori consapevoli, attenti e desiderosi di vivere un’esperienza decisamente immersiva.

Riconnessioni. La lentezza per riscoprire un territorio

Un’occasione per scoprire il “borgo lento” di Valva è sicuramente il prossimo 27 ottobre quando, sempre nell’ambito del più ampio progetto, si svolge Riconnessioni: una giornata dedicata alla promozione del territorio, con l’obiettivo di renderlo appetibile per quanti sono in cerca di un modo di vivere calmo e sano. Benessere e salute, sport all’aria aperta, cultura, gastronomia, questi i temi attorno ai quali si articola il programma, ma anche prevenzione.

Il programma

Riconnessioni si aprirà alle ore 9 con Salute in Piazza, presso l’ex scuola elementare, dove sarà possibile sottoporsi gratuitamente a screening del melanoma e della mammella.

Alle ore 10, poi, l’appuntamento è in Piazza Castello con una vera novità per il territorio: l’orienteering. Sarà l’associazione avellinese Asd Ori di Montefalcione, membro della Fiso, a guidare bambini, ragazzi e famiglie in questa disciplina che ha come obiettivo quello di orientarsi in luoghi sconosciuti, solo attraverso l’utilizzo di una mappa speciale.

Questo sport esplorativo, adatto a tutte le età, diventa lo strumento ideale per scoprire il borgo e i giardini di Villa D’ Ayala, uno dei gioielli della Valle del Sele, con il suo grande e stupendo parco ornato con statue e alberi ad alto fusto. Per l’occasione, Villa d’Ayala sarà straordinariamente accessibile al pubblico, nonostante le importanti operazioni di restyling ancora in corso, e visitabile dalle ore 15.

“Turismo lento: un’opportunità per riconnettersi con il territorio e abbracciare uno sviluppo sostenibile a partire dai giardini storici di Villa D’Ayala” è, invece, il tema del talk in programma alle ore 16.30 nell’Auditorium Scelsi.

Organizzato e promosso dall’associazione Dunyaa, il talk vedrà la partecipazione del sindaco Giuseppe Vuocolo, del dottor Armando De Martino, dell’onorevole Guido Milanese, del deputato Franco Mari, del Consigliere regionale Andrea Volpe, di Domenico Barbati, già redattore de Il Mattino e di Anselmo Botte, presidente di Auser Campania.

La giornata si concluderà con Sapori d’Autunno, una parentesi gastronomica all’insegna della genuinità e della convivialità con una degustazione proposta dalla Pro Loco di e dall’Associazione Amico, nella quale non potranno mancare il caratteristico pane di Valva e i taralli tipici.

Un modo, questo, per lasciare ai visitatori tutto il gusto di una domenica alla scoperta di un territorio, della sua comunità, della sua storia antica, in perfetto stile slow.

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