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Il Comitato attivisti per il Policlinico scrive al Rettore e riaccende il dibattito sul futuro del centro sanitario

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Il Comitato attivisti per il Policlinico di Caserta, come apprendiamo dal suo componente Mario Cozzolino, con una lettera aperta inviata il 14 ottobre al Rettore prof. Gianfranco Nicoletti dell ‘Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli, riporta al centro del dibattito in città il tema del Policlinico in costruzione da decenni. Nella lettera si legge: “L’avvio della parte Didattica nel 2025 favorirà una notevole crescita per Caserta, trasformandola in un centro sanitario di eccellenza, attirando migliaia di studenti e professionisti dall’Italia e dall’estero.Per questo, lo scrivente Comitato, seguirà con altrettanta attenzione, in questa delicata fase storica operativa, il trasferimento entro la fine di quest’anno 2024 dell’Università degli Studi della Campania – Luigi Vanvitelli – da Viale Lincoln, 5 – al costruendo Policlinico in via Grazia Deledda -Tredici – Ce – dando così avvio all’inizio del 2025 della attività didattica.Ill.mo Rettore,sa bene che la città di Caserta è ancora scettica, stenta a credere alla definitiva e piena funzionalità in tempi relativamente brevi.Per questo il Comitato ne seguirà, passo dopo passo gli sviluppi e di ciò, si è fortemente orgogliosi, portando, per es. alla memoria dei casertani, il traguardo di esperienze pluriennali simili, come la vicina Azienda ospedaliera di Rilievo Nazionale di Alta Specializzazione Antonio Cardarelli, meglio conosciuto come Ospedale Cardarelli, costruito su una collina, in posizione pianeggiante, ben ventilata ed ottimamente esposta, lungo una superficie di 250.000 mq. di cui ,50 000 mq. occupati da 21 edifici di altrettanti padiglioni e i rimanenti da viali alberati e pinete. Anche questa grande opera, come il Policlinico di Caserta , fin dal 1927 attraverserà varie fasi, prima di giungere all’attuale Struttura Sanitaria di altissimo livello . Non importa – continua la lettera – se a differenza dell’Ospedale Cardarelli , il Policlinico di Caserta , anzichè essere costruito su una collina ha dovuto fare i i conti con la sabbia e polveri trasportate dalle cave da cui dista appena trecento metri, ha dovuto progettare un «muro d’acqua» parallelo alla superstrada con un un tubo nebulizzatore e, inoltre, ha dovuto collocare in fondo alla Struttura , l’area degenze prevedendo un tetto inclinato per impedire alle polveri di penetrare dentro le corsie.A fronte di ciò, lo scrivente Comitato, oggi, registra che le cave di Caserta, quelle di fronte al Policlinico di via G. Deledda, non risultano più attive e prende atto che entro la fine del 2025 verranno terminati i lavori, per ospitare nel futuro Nosocomio i due restanti Blocchi della Ricerca e Asssistenza malati, dando così avvio alla piena funzionalità dai primi mesi del 2026.Per questo, ai concittadini scettici, va evidenziato apprezzato e riconosciuto, l’impegno economico della Regione Campania e del Comune di Caserta, per l’acquisto delle tecnologie e delle attrezzature sanitarie e per infrastrutture stradali necessarie ad integrare il Policlinico nel tessuto urbano”-(cfr- quotidiani locali ). Nella mattinata di martedì 15 ottobre 2024 sarà aperta al traffico veicolare Via Carcas, la nuova arteria grazie alla quale saranno direttamente collegate Via Ferrarecce (attraverso Via Volta) e le strade della zona del Policlinico.Un accordo di programma, che vede un dialogo costante tra gli Enti Locali e l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli” importante e vitale per coordinare le diverse fasi del “Progetto Policlinico di Caserta” e garantirne la realizzazione. Si seguirà infine la parte riguardante i Fondi per i bandi di assunzione del Personale Medico e Paramedico– l’insediamento delle Aziende non inquinanti e funzionali al grande Nosocomio lungo l’ Area Pip- Falciano – Tredici . S.Benedetto – un vero volano di economia e occupazione per i tanti ns. giovani in cerca di lavoro”.

 

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