CALN BELFORTE: NUOVE ESTORSIONI E ATTESA PER LE SCARCERAZIONI ECCELLENTI
Emergono nuovi dettagli sulla ripresa delle attività estorsive e sul tentativo di ricostituire il clan Belforte a Marcianise, in provincia di Caserta, grazie alle intercettazioni raccolte dai carabinieri e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda). L’indagine ha portato all’arresto di Giovanni Anziano, figura storica del clan, e di suo nipote Antonio Amoriello. Anziano, protagonista di molte delle intercettazioni chiave, ha condiviso con un interlocutore non identificato la propria inquietudine riguardo le scarcerazioni imminenti di membri di spicco della cosca e i proventi delle estorsioni.
Secondo quanto emerge, Anziano avrebbe parlato di un flusso significativo di denaro proveniente dalle estorsioni durante le festività pasquali: “A Pasqua hanno portato un sacco di soldi e non me li sono presi. Da due o tre ho preso i soldi”. Tuttavia, il 56enne, già agli arresti domiciliari, ha espresso timori per un possibile peggioramento della sua posizione legale, consapevole del rischio di nuove condanne: “Sono altri dieci anni di carcere, e dieci me ne devo fare”.
La figura di Giovanni Anziano, storico membro del clan Belforte, è particolarmente significativa all’interno dell’inchiesta, in quanto non si limita a discutere delle attività presenti, ma offre uno sguardo sulle dinamiche interne al gruppo criminale. Nonostante il disappunto di Anziano per il tentativo di collaborazione con la giustizia di Salvatore Belforte, il clan sembra ancora operare sotto la guida di Camillo Belforte, figlio del capoclan Domenico Belforte. Anziano, però, esprime forti dubbi sul modo in cui il clan è gestito attualmente, affermando che Camillo sta facendo “peggio del primo”. Il riferimento è alle azioni del clan sotto la precedente guida di Salvatore Belforte, con Anziano che sottolinea come per quello che hanno fatto “si dovevano fare solo la galera perché hanno fatto solo del male”.
Le preoccupazioni di Anziano si estendono inoltre alla possibilità che alcuni esponenti di spicco del clan possano tornare in libertà nei prossimi mesi, rappresentando una possibile minaccia per l’equilibrio attuale. Tra i nomi citati da Anziano durante le intercettazioni ci sono Mino Musone e Gaetano Piccolo, personaggi noti nel panorama criminale di Marcianise. Anziano, parlando delle scarcerazioni imminenti, esprime la sua incertezza su ciò che accadrà una volta che questi individui saranno liberi: “Per ora è finito tutto. Poi non so quando esce Mino, Gaetano e lui che vogliono fare…”. Tuttavia, Anziano rivela che alcuni ex membri del clan, come Gino, hanno scelto di prendere le distanze dalla vita criminale, affermando: “Gino già non vuole sapere niente più. Mi ha mandato l’imbasciata”
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