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G7 Inclusione e disabilità. Di Maolo: “Segnale di un cambio di passo, è l’avvio di un processo”

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“Un evento storico”. Francesca Di Maolo, presidente dell’Istituto Serafico di Assisi, definisce in questi termini al Sir il G7 Inclusione e disabilità che si apre oggi nella cittadina umbra per proseguire il 15 e 16 ottobre al Castello di Solfagnano (Perugia). Per Di Maolo, il G7 che prende il via in queste ore è “un evento epocale. Un forum internazionale che riunisce i ministri di sette delle principali economie avanzate del mondo, dedicato ai temi della disabilità e dell’inclusione, è

il segnale di un cambio di passo.

(Foto ANSA/SIR)

Non ci attendiamo soluzioni, il giorno dopo, di tutti i problemi – osserva con realismo la presidente del Serafico -, ma questo G7 costituisce certamente l’avvio di un processo. Il fatto che per la prima volta le grandi economie del mondo mettano a tema l’inclusione e la disabilità, dimostra la consapevolezza che un autentico sviluppo, integrale e sostenibile, si può realizzare solo garantendo la partecipazione di tutti alla vita sociale, politica ed economica di un paese. Insomma, che

occorre maturare logiche inclusive in ogni ambito”.

Di Maolo non nasconde l’emozione: “C’è molta attesa da parte delle 120 associazioni che saranno presenti, e dei ragazzi che avranno un ruolo da protagonisti”. Più della metà dei musicisti della banda che oggi suonerà in piazza gli inni nazionali dei Paesi del G7 sono infatti ragazzi con disabilità. Oltre 20 associazioni che impiegano ragazzi con disabilità lavoreranno all’interno del Castello offrendo servizi di accoglienza e di catering, cucinando e servendo ai tavoli.

Il seme gettato. Il pensiero va quindi a due anni fa, al 24 settembre 2022 quando Assisi ha ospitato The Economy of Francesco ed il Serafico è stato la sede del Comitato. “Molti dei nostri ragazzi – ricorda la presidente – già da allora dicevano: pensa se un giorno potessimo incontrare i grandi della terra e parlare con loro…”. Dei 12 villaggi di quell’evento, uno, ospitato al Serafico, era dedicato a disabilità, disuguaglianze, inclusione: “Sapere che a distanza di due anni, proprio qui dove è stato gettato quel seme dell’economia inclusiva di cui parla Francesco, questo sia divenuto tema dell’agenda anche dei grandi, ci emoziona”.

Cambiare lo sguardo. Tuttavia, per Di Maolo, l’inclusione non si può raggiungere solo attraverso l’abbattimento di barriere architettoniche e l’elargizione di sussidi:

“Bisogna anzitutto abbattere barriere culturali e pregiudizi; cambiare lo sguardo sulle persone”.

Occorre imparare a vederle “così come sono, con le loro storie, i loro bisogni, i loro talenti.



La persona non è la sua disabilità, è molto di più. Non va guardata nel suo limite ma nella sua dignità, nelle sue espressioni, nelle sue potenzialità.

Tutto accessibile a tutti. Questa è una premessa essenziale; servono inoltre “movimenti verticali e un’ondata orizzontale”. I primi, spiega Di Maolo, sono “le politiche degli Stati, le strategie per contrastare le discriminazioni e garantire a tutti il diritto alla piena partecipazione civile, sociale e politica alla vita quotidiana”, ma poi “c’è bisogno di un’ondata orizzontale, ossia un movimento di comunità e di prossimità finalizzato a creare condizioni che consentano agli individui di realizzarsi concretamente in quanto esseri umani, nonostante i limiti, in tutte le dimensioni dell’esistenza”. E non solo nelle “macro aree: educazione; salute, intesa anche come cura e riabilitazione; lavoro”, ma anche con riferimento agli “altri diritti fondamentali, dallo sport alla cultura”.

Ogni opportunità deve essere resa disponibile per tutti:

“Quando poni lo sguardo e l’attenzione alla persona più fragile allora sarai arrivato a tutti”.

Laboratorio di inclusione. Oggi, giornata di accoglienza delle delegazioni ministeriali, il Serafico ospita “Accogliamo”, uno degli eventi collaterali dell’incontro, trasformandosi in un laboratorio di esperienze collettive aperte al pubblico all’insegna dell’inclusione e della partecipazione attiva. In programma attività sportive e artistiche, coinvolgendo ragazzi con disabilità e non, artisti, sportivi e associazioni del territorio.  Anzitutto la mototerapia con Vanni Oddera, uno dei massimi esponenti del freestyle motocross al mondo, che, grazie alla mototerapia, da quasi vent’anni fa sperimentare l’emozione della velocità e la libertà della moto a persone fragili. Ad oggi sono oltre 60mila i ragazzi con disabilità, i bimbi ospedalizzati e le persone con varie forme di autismo che hanno potuto condividere questa esperienza migliorando la propria qualità di vita. E poi il baskin, grazie alla collaborazione con l’Eisi (Ente italiano sport inclusivi), pensato per permettere alle persone con disabilità e non di giocare nella stessa squadra, adattando le regole della pallacanestro tradizionale. La giornata prevede inoltre la creazione di un’opera d’arte collettiva, “una città multiforme alla quale contribuirà ogni persona, dipingendo secondo le proprie capacità, e che sorgerà attorno ad una pianta d’ulivo, scelta come simbolo del G7”, spiega ancora Di Maolo. Attese diverse associazioni tra le quali Don Guanella, Capodarco, Centro Speranza, Associazione Arcobaleno.

Punto di riferimento. Ma l’Istituto, conclude la presidente, “sarà il punto di riferimento della rete socio-sanitaria per i bisogni speciali di tutti coloro che oggi si troveranno ad Assisi” mettendo a disposizione spazi di relax e supporto socio-sanitario. Un team di esperti è presente per fornire assistenza e rispondere a tutte le necessità delle persone con disabilità che partecipano alla manifestazione: “da un farmaco dimenticato al bisogno di un pannolone, alla necessità di un luogo confortevole per risposare”.

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