Roma Blindata : corteo in favore della Palestina, slogan contro Meloni e Israele
Di Dorotea Russo
Roma blindata: corteo in favore della Palestina, slogan contro Meloni e Israele.
Roma-piazzale Ostiense, cori che urlano: “Meloni assassina”, “Israele criminale”, “Palestina libera”; così ha inizio il corteo del 5 ottobre, tra tensioni, scontri tra la polizia e i manifestanti, lanci di bottiglie, sassi, pali della segnaletica, bombe carta, contro le forze dell’ordine, queste ultime si sono, a loro volta, difese con lacrimogeni. Sono stati circa 7mila gli attivisti presenti in piazza alle ore 14 per la manifestazione che era stata precedentemente vietata dalla questura. Sappiamo che alle 20 di questa sera risultavano salire a 30 le vittime ferite tra le forze dell’ordine, oltre a un fotografo preso a bastonate da alcuni soggetti incappucciati.Quattro attivisti sono stati fermati per atti di violenza e resistenza oltre a lesioni aggravate. Il messaggio lanciato dai manifestanti voleva essere uno stop al genocidio, dietro allo striscione principale: “Palestina e Libano uniti: fermiamo il genocidio con la resistenza”. Tanta è stata la rabbia messa a nudo dalle parole degli organizzatori che hanno definito l’Italia come uno “stato fascista”, un paese del quale vergognarsi. Inoltre durante i controlli pre-corteo sono stati dati circa 38 fogli di via a persone provenienti da Varese, Livorno, Campobasso, Brindisi, Napoli, Salerno, Torino, Firenze, Milano, Perugia, Modena, Catania e Bari. Che dire…questo è il ritratto di un paese allo sfascio, è l’immagine di un’Italia che manca di punti di riferimento, che è entrata in una crisi dalla quale non si sa come e quando uscirà. Qui non conta essere meloniani o anti-meloniani, contano i fatti di ciò che stiamo vivendo tra caos treni, criminalità, crisi della sanità, monopolio delle forze armate e chi più ne ha più ne metta.. Fatto sta che la nostra capitale sta diventando teatro protagonista di scandalose vicende come quella a cui abbiamo assistito oggi. Poniamoci delle domande e riflettiamo su tutto ciò, in primis…un paese “civile”, “democratico” perché dovrebbe impedire di esprimersi a favore di una Palestina ormai massacrata dalla guerra Perché una manifestazione pro pace è finita in tragedia Chi sono coloro che hanno dato origine a questa vergognosa violenza facendo solo danni a una manifestazione che doveva essere pacifica Non giriamo la testa dall’altra parte, non pensiamo che solo perché quella guerra non tocchi direttamente noi, non ci riguardi comunque…perché ciò che abbiamo visto oggi potrebbe sfociare un domani, neanche troppo lontano, in una guerra civile.
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