L’ITALIA AL COLLASSO: IL PAESE DEL SURREALE TRA LISTE D’ATTESA E CAOS TOTALE
L’Italia sta andando a rotoli, e non ci sono mezzi termini per descrivere la situazione attuale. Il Paese si trova in una spirale discendente di inefficienza, criminalità e decisioni governative che aggravano la sofferenza quotidiana dei cittadini.
Partiamo dal sistema sanitario. Le liste d’attesa per ottenere prestazioni mediche essenziali sono diventate un incubo. Nonostante il governo abbia approvato il cosiddetto “decreto Schillaci” per migliorare la situazione, la realtà è ben diversa. La piattaforma nazionale per il monitoraggio delle liste d’attesa, introdotta nel 2024, si basa su meccanismi già previsti in passato ma raramente rispettati. Il famoso “salta coda” — che permette di accedere a prestazioni private pagando solo il ticket — è solo una chimera, poiché le ASL spesso non hanno le risorse per coprire questi costi. Anche l’estensione delle visite al sabato e alla domenica, annunciata come misura risolutiva, rischia di restare sulla carta a causa della carenza di personale e risorse economiche. In poche parole, il sistema sanitario è paralizzato da promesse vuote e provvedimenti tardivi, che non affrontano davvero la radice del problema: mancanza di personale, fondi e, soprattutto, organizzazione efficace e questo non lo dico io, la solita giornalista ventenne che si lamenta della sua Italia, ma fonti sicuramente più valide della mia poca voglia di essere italiana come Il Sole 24 Ore, Altroconsumo e Il Tempo.
Come se non bastasse, il caos sui trasporti sta isolando il Paese. Un esempio lampante è il disastro ferroviario che ha recentemente paralizzato Roma, causando blocchi a catena in tutto il territorio nazionale. La capitale, fulcro del sistema ferroviario italiano, ha visto un’interruzione dei treni tale da bloccare i collegamenti tra nord e sud Italia, rivelando ancora una volta l’incapacità del sistema di reggere l’urto della domanda o gestire emergenze logistiche. Questo è solo uno dei tanti segni di una rete infrastrutturale al collasso.
Immaginate noi universitari pendolari svegli dalle cinque del mattino, con lo stomaco sotto sopra, la solita iquos che si mischia al sapore del caffé ancora caldo in bocca e gli occhi che proprio di aprirsi non ne vogliono sapere, realizzare che aspetteremo per ore interminabili un treno che ci porterà in un edificio a cui sono stati tagliati i fondi e che forse usciti da lì, dopo possibili traumi, ore interminabili di corsi, di corse, di esami, manuali che manco la divina commedia al quadrato riuscirebbe a superare in pagine e capitoli, capire che chiuderemo l’interminabile cerchio più grande d’Italia, I disoccupati. (bello eh?)
A peggiorare la situazione, la criminalità è in aumento. I dati del 2023 parlano chiaro: rapine in aumento del 9,5%, (senza reddito e aiuti dello stato, ci credo) percosse del 3% e truffe online (logico che i tempi so cambiati, non si truffa più allo stesso modo) sempre più frequenti. Gli omicidi hanno toccato la cifra spaventosa di 341, e senza leggere la statistica scommetto che 340 sono solo donne. Il tessuto sociale è sempre più fragile, e la sicurezza dei cittadini è ormai un ricordo lontano. Le strade delle città italiane sono teatro di violenze e delinquenza, e il governo sembra incapace di porre un freno a questa deriva, forse perché é proprio il governo la nostra grande deriva.
Come ciliegina sulla torta, proprio per rimanere Fit e leggeri, sempre in linea, il governo ha deciso di alzare le accise sul diesel, colpendo duramente lavoratori e imprese già provati dalla crisi economica. In un momento in cui il costo della vita è alle stelle, aumentare ulteriormente il prezzo dei carburanti equivale a mettere un peso insostenibile sulle spalle degli italiani. Ma signori, mi domando e dico, cosa studiamo per la patente se poi non possiamo permetterci nemmeno l’alimento che la può far camminare?
L’Italia ha perso il controllo della sua direzione? Non ce bisogno che lo dica io su dai, anche perché con: un sistema sanitario in agonia, infrastrutture al collasso, una criminalità in crescita e scelte governative che appesantiscono ulteriormente il fardello sulle spalle dei cittadini. Se non si inverte la rotta, credo che vivremmo tutti la più bella e tragiche delle favole d’amore,
il Titanic.
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