Campania. Fiumi di droga da Caivano: smantellate tre piazze di spaccio anche nel casertano
Le indagini delle forze dell’ordine hanno portato alla scoperta di un vasto giro di spaccio di droga che, partendo da Caivano, alimentava le piazze di Maddaloni, nel casertano.
Il maxi blitz ha smantellato tre importanti centri di spaccio, portando all’arresto di 50 persone coinvolte in un sistema criminale che aveva come principale fornitore il clan Gallo-Angelino, guidato da Massimo Gallo, detto il “chiattone”.
Le piazze di spaccio sotto controllo
Tra i principali indagati figurano i gemelli Carmine e Antonio Cesarano, Michele Di Caprio e sua moglie Maria Antonietta Ravanni, e il duo composto da Giuseppe Dogali e Antonio Tedesco. Ciascuno di questi gruppi gestiva una delle piazze di spaccio più attive di Maddaloni, tutte rifornite di cocaina direttamente dal clan Gallo.
I gemelli Cesarano: un legame diretto con il clan Gallo
Il gruppo guidato dai gemelli Carmine e Antonio Cesarano aveva un rapporto diretto con Massimo Gallo, al quale consegnavano i proventi della loro attività illecita.
Le intercettazioni effettuate durante le indagini rivelano come i fratelli fossero coinvolti non solo nella vendita della droga, ma anche nelle trattative per l’acquisto di nuovi quantitativi.
In un episodio, Antonio Cesarano viene fermato dalla polizia con 4500 euro, somma destinata a Gallo per il pagamento di una partita di cocaina. “Ho detto ci sono 4500, devo pagare l’avvocato”, si giustifica Cesarano con il boss, riferendosi alla somma sequestrata.
La distribuzione della droga avveniva tramite un sistema ben organizzato di staffette, con Vincenzo Di Paola, detto ‘o mafioso’, incaricato di trasportare la cocaina a Maddaloni.
Carmine Cesarano, da apripista, si assicurava che la strada fosse libera da forze dell’ordine. Questo sistema ha permesso il trasporto di 210 grammi di cocaina, venduti a 40 euro al grammo, per un totale di 8400 euro.
La piazza di spaccio di Michele Di Caprio e Maria Antonietta Ravanni
Un’altra piazza di spaccio operativa a Maddaloni era quella gestita da Michele Di Caprio e sua moglie Maria Antonietta Ravanni. Anche loro si rifornivano da Massimo Gallo, con cui avevano un rapporto di compravendita consolidato e continuativo. Le quantità di cocaina acquistate dai coniugi variavano tra i 50 e i 250 grammi per volta.
La stretta collaborazione con Gallo emerge chiaramente dall’ordinanza di custodia cautelare del gip Cerabona, che descrive un rapporto basato sulla “continuità di acquisti, confidenza e consuetudine”.
La piazza itinerante di Dogali e Tedesco: il “delivery” del crack
La terza piazza di spaccio smantellata era quella gestita da Giuseppe Dogali e Antonio Tedesco, caratterizzata da una modalità di vendita “itinerante”. In questo caso, la droga, prevalentemente cocaina e crack, veniva consegnata a domicilio ai clienti. Dogali riceveva gli ordini telefonicamente, mentre Tedesco si occupava della consegna. Anche questo duo si riforniva costantemente dal clan di Massimo Gallo, dimostrando come quest’ultimo fosse il punto di riferimento per tutte le principali piazze di spaccio della zona.
La caduta della rete criminale
Le indagini culminate nel blitz che ha portato all’arresto di 50 persone sono state il risultato di mesi di intercettazioni, appostamenti e indagini approfondite.
La rete criminale smantellata, facente capo al clan Gallo-Angelino, rappresentava uno dei principali canali di distribuzione della droga nel casertano, alimentando un flusso costante di cocaina e crack nelle piazze di spaccio di Maddaloni e non solo.
Con l’arresto dei principali responsabili, si spera di aver inflitto un duro colpo al traffico di stupefacenti nella zona, anche se la complessità e la ramificazione della rete criminale richiederanno ulteriori sforzi investigativi per sradicare del tutto questa piaga sociale.
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