Auguri a San Michele, San Gabriele e San Raffaele
Per la rubrica “Auguri al santo del giorno” il prof. Michele Pugliese ci parla di San Michele, San Gabriele e San Raffaele.
Tripla festa il 29 settembre. La chiesa infatti festeggia in un unico giorno gli arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele.
Michele, in ebraico Mi-ka-El, significa “chi è come Dio”, e questo suo essere associato a Dio viene rappresentato iconograficamente, sia in oriente che in occidente, come un combattente, con la spada o la lancia nella mano, e sotto i piedi il dragone, simbolo di Satana, sconfitto nella battaglia celeste riportata dal libro dell’Apocalisse dove l’Arcangelo è presentato come avversario del demonio e vincitore dell’ultima battaglia contro il diavolo. Nella tradizione popolare dunque Michele è considerato il difensore del popolo di Dio e il vincitore nella lotta del bene contro il male e per questo è santo patrono della Polizia, ma anche di altre categorie di lavoratori come farmacisti, giudici, radiologi, commercianti e persino i paracadutisti. Moltissime sono le chiese e le città a lui dedicate.
Gabriele, sempre dall’ebraico, significa “Forza di Dio”, ed è presente in parecchi passi della Bibbia: il più famoso è naturalmente quello dell’annunciazione a Maria della nascita di Gesù, riportato dal primo capitolo del Vangelo di Luca, il quale ce lo presente come uno degli spiriti che stanno sempre davanti a Dio e, sempre nello stesso capitolo come l’annunciatore a Zaccaria della nascita Giovanni Battista, ma anche nell’Antico Testamento dove annuncia a Daniele i piani segreti del piano di Dio (sembra essere l’annunciatore di notizie liete e per questo è protettore dei mezzi di comunicazione, cinema, radio e televisione, nonché dei postini, dei corrieri e dei radioamatori). L’immagine dello squillo di tromba da parte di Gabriele per annunciare la fine dei tempi (iconicamente rappresentata in un noto sketch della Smorfia dove l’arcangelo è rappresentato da Lello Arena) è stata ripresa nel cristianesimo evangelico, dove si è diffusa, in particolare negli spirituals. Ma un primo esempio si trova nel Paradiso perduto (1667) di John Milton.
E infine parliamo del terzo arcangelo, Raffaele, che significa “Dio ha guarito”, anch’egli fra i sette angeli che stanno davanti al trono di Dio (vedi il libro di Tobia e sempre quello dell’Apocalisse), che accompagna e custodisce Tobia nelle peripezie del suo viaggio e gli guarisce il padre cieco. Per questo è protettore dei non vedenti, delle acque termali, viene invocato contro le malattie del corpo e dell’anima, protegge anche viaggiatori, pellegrini, emigranti, fidanzati, sposi e, soprattutto, i giovani che vanno via da casa per la prima volta. Anche lui è associato alle schiere degli angeli che nella Gerusalemme celeste cantano la gloria di Dio.
Da notare che Michele e Raffaele sono onorati anche nell’Islam e citati nel Corano; secondo la tradizione avrebbero provveduto a istruire Maometto sulle verità di fede.
Il titolo di arcangelo dei tre deriva dall’idea di una corte celeste in cui gli angeli sono presenti secondo gradi e dignità differenti. Michele, Gabriele e Raffaele occupano le sfere più elevate delle gerarchie angeliche, che hanno il compito di preservare la trascendenza e il mistero di Dio. Nello stesso tempo, rendono presente e percepibile la sua vicinanza salvifica.
In conclusione, tre santi arcangeli dalla forte valenza culturale e popolare, che la Chiesa ha riunito nella unica celebrazione di oggi. Siano per noi guida sicura del nostro pellegrinaggio terreno e ci proteggano sempre dalle insidie del male. Auguri a tutti i Michele, Raffaele e Gabriele e alle rispettive declinazioni al femminile.
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