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Autonomia Differenziata, Patriarca (Fi): ‘Può essere una risorsa straordinaria, ma ragionare da sistema’

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Realacci (Symbola): “Italia creda di più in se stessa, sulle rinnovabili la strada è tracciata”.

L’autonomia differenziata può essere una straordinaria risorsa. L’idea principale, la parola chiave per tutto è semplificazione. È importante che costituisca una risorsa per il territorio, è importante soprattutto per il sud riuscire, in questo momento, con queste scelte che si stanno concludendo nel Paese. Perché l’autonomia non nasce oggi, ma si scrivono oggi delle regole. Nella scrittura delle regole si ragiona insieme, quello che va cambiato o modificato. C’è la necessità del contributo di tutti”. Lo ha affermato l’onorevole Annarita Patriarca, deputato di Forza Italia nel corso dell’evento “Sud Nord Invest” organizzato dalla Ficei e dall’Asi di Salerno, presiedute da Antonio Visconti.

L’obiettivo generale – ha spiegato Annarita Patriarca – è che sia una risorsa per il Sud. Ma c’è bisogno che il Sud impari a ragionare come sistema territoriale, impari a capire che bisogna avere strategie integrate. Che bisogna avere una visione globale di tutta l’area territoriale del Mezzogiorno. Bisogna imparare a collaborare e ragionare assieme. Il governo ha dato una linea con la legge che ha istituito la Zes Unica. L’obiettivo è quello di fare in modo che il sud non sia l’ultima carrozza, ma sia il motore trainante dell’intera locomotiva economica italiana. Si è parlato di imprese, di sostenibilità, di PNRR. C’è stata una svolta epocale perché il PNRR è stato e deve essere un’occasione fondamentale. Quello che è mancato, spesso, è a una visione generale di sviluppo integrato di un territorio. Per i tempi contingentati, si è scelto di privilegiare i progetti che erano nei cassetti dei comuni. Quello che c’era pronto veniva finanziato. È un errore strategico. Bisognava avere coraggio. L’obiettivo oggi per noi è ottimizzare e cercare di crescere insieme e di fare in modo che gli investimenti siano focalizzati nei punti dove sono fondamentali” ha concluso.

Si è parlato di energia, di rinnovabili e di prospettive con Letizia Magaldi, presidente del Kyoto club. “Questo – ha esordito – è un momento molto particolare, in cui c’è in un corso una rivoluzione industriale, quindi la possibilità per le nostre industrie di fondare una nuova modalità di sviluppo e anche il momento di cogliere l’utilità delle energie rinnovabili”.

Ci sono investimenti importanti, 2.000 miliardi nel 2023, c’è stata una riduzione del 50% del costo delle batterie elettrochimiche. Cioè vuol dire che c’è un trend fortissimo, guidato dalla Cina, dall’Europa e da altri paesi, ma il trend è che se già le fonti rinnovabili sono economiche, a calare saranno le economiche attuali”. Molti parlano di costi, ma bisogna cambiare prospettiva. “Sono investimenti, non soltanto per l’Europa, lo dovrà fare il mondo e in questi territori potranno arrivare le nostre tecnologie se l’industria si organizza” ha sottolineato.

L’Italia è l’unico paese europeo che si vede peggio di come lo vedono gli altri. Tutti gli altri paesi europei si vedono meglio di come lo vedono gli altri. Gli altri si vedono meglio di come sono visti dal resto del mondo” ha tenuto a precisare Ermete Realacci, presidente della Fondazione “Symbola”.

Sulle rinnovabili, nonostante il dibattito ideologico, la direzione è chiara. Queste misure possono essere fatte anche male, perché non basta fare il bene, bisogna anche farlo bene, ma la direzione è chiara. Ma la direzione è dovuta al fatto di una tendenza mondiale che se noi perdiamo, la nostra economia perde. L’auto elettrica è una brutta bestia, perché è un cambiamento molto rilevante e forse è l’unico settore in cui perdi il lavoro. Perché l’auto elettrica è più semplice, ci sono meno componenti e quindi c’è bisogno di meno lavoratori. Ma è quella la direzione da perseguire” ha rilevato Realacci.

Dal punto di vista dell’energia ora si parla tanto del nucleare ma sono balle. La ricerca deve andare avanti, magari verranno fuori delle cose interessanti. Il nucleare, infatti, è calato l’anno scorso. Gli impianti che hanno chiuso sono più di quelli che hanno aperto. Allora dobbiamo capire come gestire la questione energetica e farlo all’italiana perché l’Italia è forte quando fa l’Italia” ha concluso.

Il bilancio dell’evento “Sud Nord Invest” è estremamente positivo. È soddisfatto il padrone di casa Antonio Visconti che aggiunge: “I lavori sono stati intensi. Abbiamo avuto stamattina la relazione del Presidente De Luca che come al solito non ha fatto mancare il suo punto di vista e ci ha sottoposto una serie di spunti. La manifestazione si conclude a valle di un’assemblea di tutti i consorzi di sviluppo industriale che quest’anno, proprio qui a Salerno, si sono riuniti per fare un po’ il punto sullo stato delle aree produttive”.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

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