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ALZHEIMER : OLTRE LA PERDITA DI MEMORIA, NUOVE SPERANZE TRA PROGRESSI TERAPEUTICI E RISCHI

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Iniziamo spiegando per bene cosa sia l’Alzheimer, che non è come tutti pensano unicamente una perdita di memoria, ma essa ha una forte influenza anche sul corpo e sulle relazioni. Pensare quanto un soggetto che soffre di questa malattia come possa sentirsi a non riuscire più a ricordarsi le parole per spiegare il suo stato oppure a non ricordarsi più volti e rapporti avuti nella propria vita. Le lesioni cerebrali causate dall’Alzheimer sono tipicamente causate da due proteine; la Beta Amiloide, che si accumula formando placche tra le cellule cerebrali e quindi ostacolando la comunicazione tra i neuroni e la Proteina Tau, che subisce un’alterazione che la porta ad aggregarsi in grovigli all’interno delle cellule, danneggiandone la struttura e la funzione.

 

Una cura definitiva e specifica per questa malattia degenerativa non c’è ancora, ma esistono terapie che possono rallentare il declino congenito e migliorare la qualità della vita dei pazienti. Esistono spiragli di luce con il Aducanumah scoperto nel 2021, un anticorpo monoclonale, somministrato mensilmente per via endovenosa, si lega alla proteina beta amoloide favorendone la rimozione. Sebbene innovativo, il suo reale impatto nel rallentare il declino cognitivo, che in italia non verrà mai utilizzato poiché l’azienda produttrice ne ha cessato la produzione grazie all’arrivo lecanemab nel 2023 e oggi, 2024, abbiamo il donanemab. Il Lecanemab sembra avere un profilo di sicurezza migliore rispetto ad aducanumab, anch’esso è un anticorpo monoclonale che mira a ridurre i livelli della proteina beta amiloide. Inoltre è il primo farmaco ad aver ottenuto l’approvazione della FDA nel 2023. Donanemab è un nuovissimo anticorpo monoclonale. A differenza degli altri farmaci, rallenta la progressione della malattia e migliora la funzione cognitiva dei pazienti già compromessi. Una delle caratteristiche è la possibilità di interrompere la terapia una volta ristabiliti i normali livelli di amiloide nel cervello.

 

Quali sono i rischi? Come tutti i farmaci anti-amiloide il donanemab può causare effetti collaterali come edema cerebrali e microemorragie. Ecco perché c’è il bisogno costante che i pazienti vengano monitorati.

 

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