Trasferta Napoli-Juventus negata ai residenti napoletani: razzismo territoriale?
A 24h dalla partita Napoli-Juventus, che si svolgerà oggi allo stadio di Torino, è stato vietato ai tifosi partenopei, residenti a Napoli e provincia, di accedere nel settore Ospiti dell’Allianz Stadium.
La decisione è stata presa dal Casms, acronimo di Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive.
Il Casms è un organo di consulenza tecnico-amministrativa istituito presso il Ministero dell’interno italiano.
Ci chiediamo quindi cosa bisogna dedurne, se, di fatto, questa è una decisione in capo ad un ministero del governo in carica.
Non vorremmo dover affermare che questo governo discrimina su base territoriale i suoi cittadini, in quando non preclude a TUTTI i tifosi del Napoli di accedere alla Stadio torinese ma soltanto ai “residenti di Napoli e provincia”; quasi a voler sottolineare che gli elementi pericolosi non possono che risiedere nella zona metropolitana di Napoli.
A denunciare la gravità dell’accaduto è stata la voce di Gennaro Acampora, capogruppo del Partito Democratico al Comune di Napoli, il quale definisce il provvedimento come “una palese discriminazione razziale che ci riporta indietro di anni”.
Il consigliere, in una nota ufficiale, dichiara che la decisione del Viminale è “irricevibile per modalità e tempistiche. Chi rimborserà le famiglie dei tifosi che, oltre al biglietto d’ingresso allo stadio, si erano impegnati nel sostenere spese di viaggio, alloggio e permanenza”.
L’amarezza dei tifosi napoletani si può scorgere dalla testimonianza pubblicata sul suo profilo facebook da Giovanni Nicois: “Eccoci qua (foto della famiglia), FACINOROSI CRIMINALI RESIDENTI A NAPOLI, ma a Torino già da giovedì, profittando del ponte di San Gennaro.
Il costo dei biglietti è ininfluente per una famiglia che ha speso 430€ di alloggio, 300€ di treno (per fortuna c’era l’offerta family), chiesto permessi e congedi a lavoro…
La questione non è di tipo economico; pazienza, avremo fatto i turisti in una bellissima città. Il problema è spiegare ad un bimbo di 11 anni che non può accedere allo stadio perché RESIDENTE A NAPOLI.
Oggi muore un pezzo di me, perché la “malattia” del Napoli mi ha regalato nuove fraterne amicizie, mi ha consentito di girare l’Italia e l’Europa, finanche di conquistare la mia futura moglie.
Io col TIFO ho chiuso, da quella “MALATTIA CHE NON VA PIÙ VIA” guarisco, oggi, mio malgrado.
P.S,: per chi volesse il mio abbonamento di CURVA B è a disposizione fino a fine stagione”
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