COLPO DI SCENA NELL’INCHIESTA SUL CLAN PICCA: FUE INDAGATI LASCIANO IL CARCERE
Importanti sviluppi nell’inchiesta legata al clan Picca a Teverola. Bruno Frascarino e Omar Schiavone, due degli indagati nell’ambito di un’indagine su traffico e spaccio di droga, vedono modificata la loro situazione cautelare. La dodicesima sezione del Riesame del Tribunale di Napoli ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Frascarino e ha disposto la sua immediata scarcerazione. Per Omar Schiavone, fratello di Nicola Schiavone, è stata invece modificata la misura cautelare: dalla custodia in carcere agli arresti domiciliari.
La decisione del Riesame rappresenta un’importante vittoria per l’avvocato difensore dei due, Mario Griffo, che aveva presentato istanza per la revisione delle misure cautelari.
Frascarino e Schiavone erano stati coinvolti, insieme ad altre 40 persone, in un’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Gli indagati sono accusati di far parte di un’associazione a delinquere di stampo mafioso, con accuse che spaziano dall’estorsione all’intestazione fittizia di beni, fino al riciclaggio e all’autoriciclaggio. Inoltre, sono accusati di detenzione di armi e traffico e spaccio di sostanze stupefacenti.
Nel dettaglio, a Bruno Frascarino viene contestato il reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico e spaccio di droga, aggravato dall’utilizzo della metodologia mafiosa. Omar Schiavone, invece, è accusato di aver partecipato a diversi episodi di cessione di hashish e cocaina.
Questi ultimi sviluppi segnano un ulteriore capitolo in una complessa indagine che sta facendo luce sulle attività illecite del clan Picca e sui legami tra criminalità organizzata e traffico di stupefacenti nel territorio campano.
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