La Cina mette in crisi l’alta moda, CNA Federmoda Campania: le nostre proposte per evitare il collasso
«Il comparto della moda rischia il collasso se non si introducono misure decise a sostegno delle imprese».
A lanciare l’allarme è il Presidente Nazionale CNA Moda su misura e presidente di CNA Federmoda Campania Aldo Toscano (nella foto) che fornisce una serie di dati che sostanziano il ‘SOS’.
«Le recenti indicazioni di un calo nella domanda cinese stanno mettendo sotto pressione il settore del lusso in Europa. Giovedì, il titolo che ha subito il maggior contraccolpo è stato quello di Hermès, che ha registrato un calo di oltre il 6% a Parigi fin dall’inizio della seduta.
A Milano, Brunello Cucinelli ha toccato un minimo di 84,05 euro, in flessione del 5,34% rispetto agli 88,95 euro di apertura, venendo anche brevemente sospeso per volatilità – ha evidenziato il presidente di CNA Federmoda Campania –
Le vendite massicce hanno colpito l’intero comparto fashion & luxury nel Vecchio Continente, con un gigante come Lvmh che ha perso oltre il 3%, scendendo a 618 euro per azione rispetto ai 642 euro di apertura, per poi stabilizzarsi intorno ai 622 euro.
Il competitor Kering, dopo un tonfo iniziale del 4,8%, ha mostrato segni di maggiore stabilità verso la fine della seduta, passando da 258 a meno di 247 euro. A Zurigo, anche Richemont ha chiuso in negativo, con un ribasso più contenuto dell’1,5%.
A Milano, Moncler ha continuato la sua discesa, perdendo oltre 2 punti percentuali, proseguendo la tendenza negativa già osservata nella giornata precedente, con una contrazione complessiva fino al 5%. Salvatore Ferragamo, invece, si è mantenuto leggermente sotto la parità.
Questi movimenti suggeriscono un momento di forte incertezza per l’industria del lusso, particolarmente esposta alla domanda proveniente dalla Cina, un mercato chiave per la crescita di molti brand europei».
CNA Federmoda ribadisce con forza le richieste già espresse in tutte le sedi istituzionali più autorevoli, nazionali e territoriali proprio alla luce di questa crisi che si sta intensificando sempre di più e cioè un Piano straordinario di supporto alle imprese del sistema moda italiano.
Questo piano prevede l’attivazione di strumenti immediati volti a sostenere le aziende del settore, già messe a dura prova dalla pandemia e dalle attuali difficoltà di mercato.
«Tra le misure proposte – ha ripreso Toscano – una moratoria su finanziamenti garantiti, come i prestiti SACE, e la sospensione straordinaria su linee di credito, anticipi su titoli di credito e rate di prestiti; La possibilità di una sospensione temporanea dei finanziamenti non legati al COVID per le imprese che ne facciano richiesta; l’estensione straordinaria della cassa integrazione e la definizione di ammortizzatori sociali specifici per le PMI e le imprese artigiane del settore moda; un contributo a copertura totale per la partecipazione a fiere internazionali in Italia e all’estero, almeno fino al primo semestre 2025, per le imprese del settore tessile, abbigliamento, pelletteria e accessori.
Inoltre, si propone la creazione di un programma strutturato di sviluppo che includa: Misure per agevolare l’inserimento di tecnologie digitali e percorsi formativi specifici; Supporto alle filiere nei distretti moda, facilitando aggregazioni d’imprese tramite strumenti finanziari; Azioni di comunicazione verso i giovani per stimolare l’acquisto di prodotti Made in Italy e agevolazioni per il consumo di prodotti italiani attenti alla sostenibilità economica e ambientale.
Tali interventi sono ritenuti fondamentali per dare nuova linfa a un comparto strategico dell’economia italiana, preservando le sue eccellenze artigiane e garantendo una maggiore competitività sui mercati internazionali in un momento di grande sfida».
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