CADUTO IL DIVIETO DI DIMORA PER GIUSEPPE PICCA, FRATELLO DEL BOSS
Giuseppe Picca, fratello del noto capoclan di Teverola Aldo Picca, ha ottenuto la revoca del divieto di dimora grazie alla decisione della dodicesima sezione del Riesame del Tribunale di Napoli. Il provvedimento, emesso dal giudice per le indagini preliminari Marco Carbone su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Napoli, è stato annullato accogliendo le istanze dei legali di Picca, gli avvocati Alfonso Quarto ed Emanuele Caianiello.
Il fiorista Giuseppe Picca era stato coinvolto in una vasta indagine della Dda partenopea, che vedeva imputate altre 41 persone per reati gravi legati alla criminalità organizzata. Tra i capi d’accusa figurano l’associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, intestazione fittizia di beni, riciclaggio, detenzione di armi, traffico e spaccio di stupefacenti. In particolare, a Giuseppe Picca contestato il reato di trasferimento fraudolento di valori con l’aggravante del metodo mafioso.
Secondo le indagini, Picca avrebbe partecipato a una compravendita fraudolenta di un appartamento per la nipote Cira, con il coinvolgimento di fondi illeciti del clan. La transazione prevedeva un mutuo fittizio di 75.000 euro, coperto con denaro di provenienza mafiosa, per formalizzare l’acquisto della casa dove la nipote risiedeva col marito.
Nonostante la gravità delle accuse, la decisione del Riesame di Napoli ha annullato la misura cautelare che imponeva a Picca il divieto di dimora, permettendogli di rientrare nel comune di residenza.
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