Von der Leyen: “Europa nostra stella polare”. Novità: difesa, Mediterraneo e casa
Sei vicepresidenti esecutivi, 11 donne su 27 componenti (il 40%), nuove deleghe (difesa, Mediterraneo, demografia, edilizia abitativa, salute degli animali), uno spostamento complessivo del collegio verso posizioni conservatrici forse anche in relazione agli esiti delle elezioni di giugno per il rinnovo dell’Europarlamento. Queste, in estrema sintesi, le linee che identificano la nuova versione della Commissione Ue guidata dalla tedesca Ursula von der Leyen, la cui composizione è stata illustrata martedì 17 settembre a Strasburgo, prima alla Conferenza dei presidenti dell’Eurocamera e poi ai giornalisti presenti alla sessione plenaria. Secondo i Trattati, ora tutti i commissari saranno sottoposti alle audizioni (veri e propri esami) da parte delle commissioni parlamentari, dovendo dimostrare un’impronta “europeista”, competenza nella materia della propria delega, disponibilità al lavoro di squadra e capacità comunicativa.
Dal Green Deal alla difesa. “Le nostre priorità sono prosperità, sicurezza e democrazia, sullo sfondo della competitività e le transizioni verde e digitale”. E “come afferma il rapporto Draghi, serve più coordinamento tra le politiche comuni”. Così si è espressa Ursula von der Leyen presentando il collegio dei commissari. “Il messaggio fondamentale è che dobbiamo tutti collaborare. La nostra stella polare è l’interesse dell’Europa”. Parlando con i giornalisti Von der Leyen ha spiegato che la scorsa Commissione nasceva con la priorità assoluta del cambiamento climatico e del Green Deal: “Ora lo stesso problema sussiste, ma ci sono altre grandi priorità, fra cui la guerra, la sicurezza, la competitività”. Dal discorso di Von der Leyen e dal contenuto attribuito ai singoli portafogli emerge una sorta di programma di lavoro: non a caso la presidente ha sottolineato la necessità di “rafforzare la nostra sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia”. Ha parlato di economia “competitiva, decarbonizzata e circolare, con una transizione equa per tutti”. Tra gli impegni: progettare una strategia industriale audace con innovazione e investimenti al centro; rafforzare la coesione e le regioni europee; “sostenere le persone, le competenze e il nostro modello sociale”; “garantire che l’Europa possa affermare i propri interessi”.
Sei vicepresidenti. Ursula von der Leyen ha tenuto a elencare dapprima i vicepresidenti con le rispettive deleghe, per poi passare agli altri 20 commissari. Sottolineando fra l’altro che “venti Paesi volevano avere deleghe sull’economia…”. Quindi Teresa Ribera sarà vicepresidente esecutiva “per una transizione pulita, giusta e competitiva”. Sarà anche responsabile della politica sulla concorrenza. “Guiderà il lavoro per garantire che l’Europa rimanga sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi stabiliti nel Green Deal europeo”. Henna Virkkunen sarà vicepresidente esecutiva per la sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia. Sarà anche responsabile del portafoglio sulle tecnologie digitali e di frontiera. “Chiederò a Henna – ha precisato Von der Leyen – impegno anche per rafforzare le fondamenta della nostra democrazia, come lo stato di diritto, e proteggerla ovunque venga attaccata”. Stéphane Séjourné sarà il vicepresidente esecutivo per la prosperità e la strategia industriale. Terrà inoltre il portafoglio industria, Pmi e mercato unico. “Come già sapete, Kaja Kallas sarà il nostro Alto rappresentante per la politica estera e vicepresidente. Viviamo in un’epoca di rivalità geostrategiche e instabilità. La nostra politica estera e di sicurezza deve essere progettata tenendo presente questa realtà”. “Sono anche molto felice di affidare il ruolo di vicepresidente esecutivo per le persone, le competenze e la preparazione a Roxana Mînzatu. Avrà la responsabilità di competenze, istruzione e cultura, posti di lavoro di qualità e diritti sociali”, con un’attenzione particolare alla demografia. “Roxana guiderà in particolare un’Unione delle competenze e il Pilastro europeo dei diritti sociali”. Quindi Raffaele Fitto “sarà vicepresidente esecutivo per la coesione e le riforme. Sarà responsabile del portafoglio che si occupa di politica di coesione, sviluppo regionale e città. Faremo affidamento sulla sua vasta esperienza per contribuire a modernizzare e rafforzare le nostre politiche di coesione, investimento e crescita”. Von der Leyen ha ribadito le competenze di Fitto e ha affermato che “l’Italia è un Paese importante”. La nomina di Fitto – accolta dal governo italiano come un ottimo segnale (“l’Italia torna protagonista”) – ha innescato domande fra i giornalisti e qualche intervento di eurodeputati in relazione al fatto che il commissario italiano appartiene a un governo e a un partito che non hanno votato la fiducia alla stessa Von der Leyen.
Tutte le deleghe. Dopo aver dato risalto ai sei vicepresidenti, Ursula von der Leyen ha illustrato le deleghe degli altri 20 commissari. Maroš Šefčovič sarà commissario per il commercio e la sicurezza economica: “Si tratta di un nuovo portafoglio che include la politica doganale”. Von der Leyen ha poi aggiunto: “Gli ho inoltre affidato un secondo ruolo: Commissario per le relazioni interistituzionali e la trasparenza”. Anche Valdis Dombrovskis – altro decano della Commissione – avrà un doppio ruolo: commissario per l’economia e la produttività e per l’attuazione del programma e la semplificazione. Dubravka Šuica sarà commissario per il Mediterraneo. “Le affido questo nuovo ruolo. Sarà anche responsabile del più ampio vicinato meridionale”. Olivér Várhely sarà commissario per la salute e il benessere degli animali: “Sarà responsabile della creazione dell’Unione europea della salute e del proseguimento del lavoro per sconfiggere il cancro”. Wopke Hoekstra sarà commissario per il clima. Andrius Kubilius terrà il nuovo incarico per la difesa e lo spazio. Marta Kos (slovena, che attende ancora il via libera del suo parlamento) sarà commissario per l’allargamento. Jozef Síkela commissario per i partenariati internazionali; a Costas Kadis deleghe per la pesca e gli oceani; Maria Luís Albuquerque sarà commissario per i servizi finanziari e l’Unione per il risparmio e gli investimenti; Hadja Lahbib commissario per la preparazione e la gestione delle crisi. Ancora: Magnus Brunner commissario per gli affari interni e la migrazione; a Jessika Roswall delega per l’ambiente, la resilienza idrica e un’economia circolare competitiva; Piotr Serafin commissario per il bilancio, la lotta alle frodi e la pubblica amministrazione; Dan Jørgensen commissario per l’energia e l’edilizia abitativa; a Ekaterina Zaharieva vanno ricerca innovazione; a Michael McGrath incarico per democrazia, giustizia e stato di diritto; Apostolos Tzitzikostas sarà commissario per i trasporti e il turismo sostenibili; Christophe Hansen commissario per l’agricoltura e l’alimentazione; Glenn Micallef commissario per l’equità intergenerazionale, la cultura, la gioventù e lo sport.
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