Smart working: come sono cambiati realmente gli uffici in Italia e in Europa
La possibilità di lavorare da remoto sfruttando la connessione a internet ha aperto, nel giro di pochi anni, scenari molto interessanti in ambito aziendale, sia per le imprese che per gli stessi dipendenti e per i liberi professionisti. Oltre a cambiare il concetto di lavoro, anche gli spazi fisici dei tradizionali uffici sono stati ridefiniti e addirittura l’idea dello smart working ha finito per diventare parte integrante delle strategie delle aziende, sia in Italia che in Europa.
Le nuove esigenze dei lavoratori e delle organizzazioni hanno, in altre parole, trasformato gli ambienti lavorativi, portando a una riprogettazione che mira a conciliare efficienza, flessibilità e benessere, il tutto puntando su quelle tecnologie digitali che già erano riuscite a rivoluzionare l’idea di accesso ad attività un tempo ritenute esclusivamente fisiche, come nel caso del poker online e di altri giochi di carte, oggi alla portata di tutti coloro che possono connettersi da PC o anche da mobile a una delle piattaforme specializzate in questo campo.
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Una nuova concezione per gli uffici italiani
Sebbene dopo un primo boom il nostro Paese sembra aver fatto qualche passo indietro – anche a livello normativo – per ciò che riguarda il ricorso allo smart working, il cambiamento vissuto in questi anni è stato profondo, in particolare nei grandi centri urbani, come Milano e Roma, dove un gran numero di aziende ha iniziato a ridisegnare gli spazi aziendali con l’obiettivo di renderli più flessibili e adatti a un utilizzo ibrido.
Gli uffici non sono più, infatti, solo luoghi dove i dipendenti svolgono le loro mansioni quotidiane, ma diventano spazi di collaborazione e socializzazione. Le aziende, per questo motivo, stanno investendo in aree comuni, sale riunioni dinamiche e spazi multifunzionali che possano accogliere i dipendenti nei giorni in cui lavorano in presenza e l’attenzione si è spostata verso il benessere dei lavoratori, ai quali vengono garantiti sempre più spesso uffici luminosi, con un’ottima acustica, spazi verdi e aree relax. Anche i grandi gruppi bancari come Unicredit, per esempio, hanno iniziato a ridurre gli spazi e a subaffittare parte delle loro sedi principali, ripensando l’organizzazione interna e promuovendo il lavoro flessibile.
Riprogettare gli spazi per l’efficienza: l’esempio tedesco
A livello europeo, l’adozione del lavoro agile sembra essere stata ancora più rapida e ha coinvolto realtà di ogni dimensione, favorendo nuove modalità di partecipazione agli obiettivi aziendali ma anche una maggiore diffusione della cultura del benessere dei lavoratori.
In Germania, per esempio, uno dei principali cambiamenti dovuti alla diffusione del lavoro agile riguarda la riduzione degli spazi dedicati agli uffici. Molte aziende hanno cominciato a ridimensionare le loro sedi fisiche, spostandosi verso modelli più flessibili che permettono ai dipendenti di lavorare da casa per una parte della settimana. Secondo un recente sondaggio condotto dall’ifo Business Survey, una significativa percentuale di imprese tedesche ha infatti già ridotto o sta pianificando di ridurre i metri quadrati degli uffici per adattarsi alla nuova realtà, tagliando in questo modo anche i costi.
La tendenza è particolarmente evidente nelle grandi società di servizi, dove la transizione verso il lavoro ibrido è stata più rapida e strutturata. Le piccole e medie imprese, soprattutto nei settori manifatturieri o industriali, sono ovviamente più lente ad adottare questo modello, a causa della natura più operativa del loro lavoro, ma ciò non toglie che anche in questi settori si stia osservando una crescente attenzione al miglioramento della qualità degli spazi comuni e alla creazione di ambienti collaborativi, che facilitano le riunioni e le attività in presenza quando necessario.
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Un nuovo equilibrio nel mondo del lavoro
La trasformazione degli uffici è un fenomeno che si estende ormai a tutta Europa. In Francia, Paesi Bassi e Spagna, il lavoro ibrido è ormai diventato uno standard, con le aziende che cercano di trovare un equilibrio tra la produttività e la soddisfazione dei dipendenti. La flessibilità offerta dal lavoro da remoto ha reso d’altronde il lavoro più sostenibile per molti, riducendo lo stress legato ai trasporti e permettendo una migliore gestione del tempo.
Il passaggio al lavoro agile non significa però la fine degli uffici. Al contrario, questi spazi stanno subendo una metamorfosi per adattarsi alle nuove esigenze e sono ormai pronti a trasformarsi in luoghi di incontro per attività collaborative, eventi aziendali e momenti di scambio creativo, a tutto vantaggio della condivisione e dell’efficienza. La sfida per le imprese europee diventa dunque quella di bilanciare la necessità di ridurre i costi fissi legati agli spazi fisici con l’esigenza di mantenere un senso di comunità e appartenenza tra i dipendenti.
Quale direzione futura per le aziende?
Il panorama lavorativo in Italia e in Europa è nel pieno di una importante fase evolutiva. In questo contesto, con il passare del tempo, sempre più aziende adotteranno modelli di lavoro ibridi, spostando l’attenzione dagli uffici come luoghi esclusivi di lavoro a spazi di incontro e collaborazione, creando nuove opportunità per ripensare la cultura aziendale e ponendo l’accento sulla flessibilità e sul benessere dei dipendenti.
La trasformazione degli uffici in spazi più sostenibili e innovativi sarà al centro delle strategie aziendali nei prossimi anni e le imprese che sapranno adattarsi più rapidamente saranno quelle che riusciranno a trarre il massimo vantaggio da questo nuovo paradigma. Lo smart working non è insomma solo una questione di tecnologia o di organizzazione, ma una rivoluzione culturale che sta portando il modo in cui viviamo e lavoriamo in una nuova dimensione.
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