MAXI OPERAZIONE ANTI- CAMORRA A CASERTA
CASERTA – I carabinieri del Comando Provinciale di Caserta, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, hanno eseguito un’importante operazione contro la camorra, portando all’arresto di oltre 40 persone. Le accuse mosse nei confronti degli arrestati sono gravi e comprendono l’associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, intestazione fittizia di beni, riciclaggio, autoriciclaggio, detenzione di armi, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. L’operazione si è concentrata principalmente nei comuni di Caserta, Carinaro, Teverola, Casal di Principe e Castelvolturno.
Tra le persone arrestate figura un elemento di spicco di un noto gruppo camorristico operante nella provincia di Caserta. Altri quindici individui risultano indagati a piede libero. Durante la conferenza stampa, il Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Napoli, Nicola Gratteri, e il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Caserta, il Colonnello Manuel Scarso, hanno illustrato i dettagli dell’operazione, che rappresenta un significativo colpo alla criminalità organizzata locale.
L’Attività Criminale e l’Impatto Economico
Le indagini hanno rivelato che l’organizzazione criminale gestiva un fiorente traffico di sostanze stupefacenti, con un giro d’affari stimato di circa un milione di euro all’anno. È emerso che durante la pandemia di Covid-19, l’organizzazione ha continuato le sue attività illecite, fatturando circa 900mila euro solo per il traffico di droga. In un dettaglio particolarmente sorprendente, è stato rivelato che i clienti potevano pagare la droga utilizzando il pos, un metodo di pagamento solitamente riservato alle transazioni legali.
Nonostante le misure di sorveglianza speciale cui molti degli arrestati erano sottoposti, l’organizzazione ha continuato le sue attività criminali. Oltre al traffico di droga, l’organizzazione era anche dedita alle estorsioni, con i pagamenti delle tangenti effettuati direttamente a domicilio delle vittime. È stato evidenziato come Aldo Picca, elemento di spicco della criminalità organizzata di Teverola recentemente scarcerato dopo aver scontato 19 dei 61 anni di reclusione a cui era stato condannato, giocasse un ruolo cruciale in queste operazioni.
La Difficoltà nella Collaborazione delle Vittime
Durante la conferenza stampa è stato anche evidenziato un problema ricorrente nelle indagini contro le organizzazioni mafiose: la scarsa collaborazione da parte delle vittime. Molte di queste, per paura di ritorsioni, evitano di denunciare gli atti criminali di cui sono vittime. Nonostante ciò, l’operazione condotta dai carabinieri rappresenta un duro colpo per la camorra, dimostrando la determinazione dello Stato nel combattere la criminalità organizzata e riportare la legalità in territori fortemente influenzati dal malaffare.
L’operazione odierna dimostra che la lotta contro la criminalità organizzata è ancora attiva e continua a produrre risultati significativi, nonostante le difficoltà e le sfide poste dalla reticenza delle vittime a collaborare con le forze dell’ordine. Le autorità auspicano che questi successi possano incoraggiare più persone a farsi avanti e contribuire a smantellare ulteriormente le strutture mafiose.
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