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Marcianise. Giovedì parte la XXa sagra della rana.

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In occasione del ventennale della sagra della rana di Marcianise, l’Associazione il Sito, ha programmato una festa d’eccezione con tanti ospiti musicali, che delizieranno il palate, non solo culinario, dei tanti visitatori. La festa inizierà giovedì 5 settembre con una serata dedicata allo sport della noble art del pugilato, si esibiranno gli allievi della storica palestra di boxe del maestro Bizzarro, a seguire il maestro Raffaele Iorio intratterrà i presenti con una selezione di balli latino americani coinvolgendo la platea. Venerdì 6 il piatto forte, Enzo Avitabile, i Bottari e i Black tarantella si esibiranno in una strabiliante serata tradizionale e fusion, di: jazz; funk; soul e folk, che regaleranno una serata dal ritmo prorompente nel solco della tradizione. Altra grande serata sabato 7 completamente dedicata alla musica che ci ha fatto sognare e ballare negli anni 70, 80 e 90 con, la Band Grase’s. Infine domenica 8 nella serata conclusiva si esibiranno una rappresentanza di artisti locali e a terminare un fantastico spettacolo pirotecnico chiuderà l’edizione della seconda decade di vita di una festa che partita dalla tradizione,  punta al futuro. Basterebbero gli eventi descritti fin ora e professionalmente programmati dal Presidente Paolo Bellopede e del segretario Alessandro Mandarino, insieme ai loro infaticabili collaborator, per giustificare una visita alla XXa Sagra della Rana di Marcianise, ma chi si recherà in via L. Fuccia a Marcianise, potrà gustare la tradizione culinaria del posto, con una varietà di pietanze uniche nel loro genere e difficili da ritrovare altrove. Apriamo, con la regina della sagra, la frittura di rane, ma anche quella di anguille, proseguendo con le deliziose Pettole e fagioli e l’immancabile panino salsiccia e friarielli, o dalle diverse varianti di gusti di panino possibili e le gustose zeppole alle alghe. Non solo batraci e anguille ma anche pesce quello dale paranze, con i cuoppi, le intramontabili patatine fritte la frutta, i dolci e l’amore che questa Associazione mette a disposizione dei visitatori per far rivivere e rivalutare la propria terra. Perchè la sagra della rana a Marcianise. La sagra prende vita nel lontano 2002, quando un gruppo di amici si mettono insieme costituendo l’associazione il Sito, inventandosi la rivalutazione della pietanza tipica di Marcianise, a ranogna. Perchè tipica, per il semplice fatto, che un tempo le rane erano quasi un anfibio infestante del territorio, talmente elevato era il loro numero. Fino agli anni 80 quando i rumori del giorno calavano, già all’imbrunire, nelle periferie marcianisane si ascoltava il gracidare di milioni di rane. Tanta proliferazione era dovuta ad un territorio, naturalmente ricco di acqua addotta nel proprio grembo dal fiume  Clanio, citato anche da Virgilio per le sue lente e stagnanti acque. Il territorio delle campagne marcianisane prima della bonifica, (parliamo dei Regi Lagni un opera di altissima ingegneria idraulica, avvenuta a partire dal 1600 per volere dei vicerè spagnoli a cura dell’architetto Giulio Cesare Fontana figlio del più famoso Domenico), aveva un aspetto paludoso, ovviamente infestato da zanzare e dalla malaria. Le rane vivevano da nababbi, un ambiente ricco di cibo. Anche dopo la bonifica, le colture agricole prima e quella della canapa successivamente hanno contribuito ad infoltire la colonia di rane sul territorio. Per irrigare i terreni si scavavano pozzi poco profondi, da dove l’acqua spesso trabordava naturalmente, (succedeva anche d’estate dove sorge l’attuale centro commerciale campania), ma la coltivazione della canapa, aveva creato dei veri resort a cinque stelle per i batraci, nella coltura della della canapa, la fibra, per essere lavorata ha bisogno di macerare in grandi vasche con acqua stagnante creando così dei proprio e veri stagni di èlite, dove il cibo, ovvero le zanzare, e i fruitori, le rane, si riproducevano a ritmo impressionante. Nasce così la consuetudine dei contadini di portare a casa un congruo numero di rane destinate al consumo casalingo. Le massaie preparavano con le rane delle succulente minestre e zuppe, apportando così, in mancanza di carne un opportuna fonte di proteine e di sali minerali, spesso fondamentali nello sviluppo dei bambini e nella nutrizione di anziani e ammalati. Esistono prove concrete, (una copia di ricetta medica) che le rane venivano prescritte come cura ricostituente agli ammalati dal 1600 in poi. Rane FritteLa rana ha un gusto abbastanza difficile da definire, potremmo dire che le coscette, molto simili di aspetto a quelle di pollo in miniatura, rispettando il detto, ne carne ne pesce, hanno un gusto intermedio tra la carne bianca e la polpa dei crostacei, Secondo la sommelier Michela Guadagno, alla rana fritta si potrebbe accompagnare tranquillamente una bollicina, “…magari del territorio e per un discorso di coerenza territoriale, un Asprinio di Aversa”.   … Tutto d’intorno, un gran gracidare, continui i tonfi nell’acqua al levare dei passi … cP.

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