L’incanto di una inedita alba nel parco della Reggia vanvitelliana
Sarà apparso piuttosto insolito agli occhi di sua Maestà Regia Carlo di Borbone sovrastante il ballatoio superiore dello scalone d’onore della Reggia di Caserta scorgere alle prime luci dell’alba un nutrito flusso di visitatori procedere con soddisfazione lungo il Cannocchiale d’ingresso al parco. Stamane, alle 5 dell’ultimo giorno di agosto con cui ci saluta l’estate, la Reggia di Caserta ha aperto le sue porte per l’iniziativa “Alba alla Reggia” dopo il gradimento riscontrato lo scorso anno. E ha preso vita una proposta di viaggio ideale tra il Bosco Vecchio e il Giardino Inglese, come quello che possiamo pensare suggerisca il suggestivo sforzo progettuale del grande architetto Grafter nell’allestire proprio il giardino inglese: il passaggio dell’Io attraverso le tre fasi che prendono il nome dal colore che le sostanze assumono all’interno delle ampolle dell’alchimista, Nigredo, Albedo e Rubedo, e’ una bellissima metafora di ricerca interiore e lavoro spirituale per venire in contatto con la propria natura profonda. L’esordio alle 7 nel Bosco vecchio all’esterno della Castelluccia: il Sonora Wind Trio, con Antonio Puzone al clarinetto, Simona Amazio al corno, Alfonso Valletta al fagotto e la voce narrante di Massimiliano Foà, hanno offerto una performance ricca di incantevoli vibrazioni, con una dedica speciale al giovane amico musicista GioGiò, Giovanbattista Cutolo, ucciso con tre colpi di pistola il 31 agosto di un anno fa. Alle 8, all’entrata del Giardino Inglese, sulle musiche di Florian Leopold Gassmann e su testi accattivanti di intermezzo di Eugenio Ottieri, direttore artistico del Progetto Sonora, e’ stata raccontata la genesi dello scrigno verde della Reggia di Caserta, primo giardino di paesaggio d’Italia. Alle 8.30 il palcoscenico della sintesi fra musica, arte e fascino della natura diventa il Lago delle ninfee con la performance di danza di Martina Golino, Francesca Ferraresi, Giada Tibaldi e Marco Munno su coreografie di Annamaria Di Maio e musiche massoniche di Mozart in omaggio al magnetismo misterico del Giardino Inglese. Così i visitatori entusiasti hanno potuto godere di un’esperienza sempre piú immersiva nell’atmosfera magica di un inedito mattino del complesso monumentale.
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