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Attualità

*Israele, tra Prometeo ed Epimeteo* di Vincenzo D’Anna*

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*Israele, tra Prometeo ed Epimeteo* di Vincenzo D’Anna*

Sulle cause e le ragioni della guerra tra Israeliani e Palestinesi sono stati versati mari d’inchiostro. Su queste stesse colonne siamo più volte intervenuti sull’argomento spezzando una lancia in favore del popolo ebraico da sempre alle prese con gli arabi integralisti che vogliono cancellare quel Paese dalla faccia della terra. Eppure parliamo di Stato, quello della “Stella di David”, costruito su basi democratiche e su modelli sociali di stampo occidentale, florido e pacifico, con istituzioni politiche libere e parlamentari. Un’eccezione in un contesto in cui l’integralismo musulmano la fa da padrona in paesi retti, perlopiù, da satrapi, monarchi e dittatori dove si coltiva la malsana convinzione che Israele sia il nemico per eccellenza, l’avamposto dei costumi corrotti dell’Occidente. Questo il substrato che alimenta l’odio perenne contro gli ebrei non disgiunto dal rancore sociale che viene alimentato nei riguardi di Tel Aviv per la ricchezza, la potenza economica e militare di quella nazione. Si tratta di elementi incontrovertibili che nessun altra motivazione può eliminare se non la menzogna e la partigianeria di chi guarda alle società aperte e libere con il pregiudizio dei modelli marxiani e tirannici che pure, nel frattempo, sono stati irrimediabilmente sconfitti dalla Storia. Non a caso tutto i movimenti che in Europa sostengono la causa palestinese sono di identica matrice culturale: anti-capitalistica, anti-occidentale ed anti-americana. Organizzati da quel ceto politico-ideologico che si aggiunge all’integralismo musulmano, queste realtà si fanno strada in tutte le capitali europee attingendo agli immigrati ed ai naturalizzati stranieri. Una miscela incendiaria che diffonde persecuzione ed antisemitismo con quest’ultima componente che attrae anche le forze eversive di destra (nazi fasciste), che resuscitano antiche pulsioni contro gli ebrei. Sia come sia, Israele ha esercitato il diritto di difendersi dalla barbarie terroristica, dai pluriennali attacchi missilistici sferrati dai gruppi para militari finanziati ed armati da Iran, Libano, Yemen, Siria e Qatar e dalla stessa Palestina. Si proprio quella “realtà statale” che molti invocano essere un diritto dei palestinesi ed all’origine del conflitto. Una menzogna storica e politica, perché a Camp David Yasser Arafat (per i palestinesi) e Simon Peres (per gli israeliani) lo definirono e crearono individuando la striscia di Gaza per quel territorio. I fautori della tesi dei “due popoli, due Stati” dovrebbero ben ricordare che non è bastato quello storico accordo e che gli stessi palestinesi hanno praticamente consegnato il loro Paese nelle mani dei terroristi di Hamas. La Storia non si può mistificare. I fatti sono opinioni testarde anche per i nostalgici del comunismo, per i libertari da strapazzo e per i pacifisti strabici ed imbelli. E tuttavia, pur innanzi a tali evidenze ed alle ripetute, sanguinose tragedie che il terrorismo di matrice religiosa ha disseminato nel mondo, occorre darsi da fare per fermare una guerra impari e suicida che utilizza il popolo palestinese come carne da macello. Il teorema è semplice e non c’è chi non veda che sono le vittime civili innocenti a pagare lo scotto del terrorismo e più persone muoiono, più alta diventa la solidarietà nel mondo nei loro confronti, dei Palesinesi fornendo, in tal modo, un alibi caritatevole anche per i terroristi!!. Una solidarietà spuria, tramutata in sostegno alla mendacia del racconto storico che siano stati gli ebrei ad usurpare le terre dei Palestinesi, che nessuno vuole tra i piedi nei paesi arabi !! In ogni modo non si può continuare a fare il gioco di Hamas e compagni, che puntano il dito contro la gratuita malvagità degli israeliani e la loro sete di violenza. Se questo non lo capiscono le vittime ( i Palestinesi e gli Arabi moderati) , devono comprenderlo coloro che assumono le vesti dei carnefici, ossia gli Israeliani. La democrazia e la libertà impongono di non trasfigurare lo Stato democratico in un potentato militare in mano agli integralisti ebrei, anch’esso esecrabile, violento e vigliacco. La temperanza è un dato caratteristico della società liberali allorquando altro non si può ottenere con la forza, esiste anche l’eccesso di legittima difesa. Continuare a distruggere Gaza e le altre città palestinesi, mietere migliaia di vittime, significa andare oltre i limiti del rispetto umano ed il credo stesso di quelle società liberali. Israele che agì come Prometeo, il mitologico titano, preveggente e razionale, non può trasformarsi nel suo gemello, Epimeteo, colui che vede e ragiona dopo la tragedia. Prometeo rubò il fuoco agli dei per il bene degli uomini. Si accorse però che non bastava per difendersi dalle bestie e che serviva la techné cioè  l’organizzazione del governo, ossia l’agire politico. A Epimeteo, invece, avventato e stolto, fu offerta in sposa l’incauta Pandora, nel cui celebre vaso furono stipati tutti i mali del mondo. Israele si fermi perché il mondo che le è amico questo le chiede: faccia come Prometeo. Usi dopo la forza, la politica e la diplomazia.

*già parlamentare

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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