Il Mare di Napoli: dalla Campania Felix al Cilento
In Campania il mare non è soltanto un elemento naturale: è un incanto che cattura l’anima e la sospende in un abbraccio di bellezza infinita.
Qui, le acque si fanno specchio del cielo e delle emozioni, disegnando un mosaico di sfumature che mutano con il vento e il sole.
Dal turchese che sfiora la riva, limpido e delicato come un sussurro, fino al blu profondo e misterioso, dove il mare sembra toccare l’eterno, ogni gradazione di colore è una pennellata divina su una tela senza confini.
Le trasparenze delle acque dal golfo di Gaeta al golfo di Policastro raccontano storie antiche, segreti nascosti sul fondo, visibili come ricordi che affiorano dalla memoria. Guardare quel mare è un invito a perdersi, a lasciarsi cullare da onde che brillano sotto il sole come mille diamanti danzanti, portatori di pace e meraviglia.
In queste acque, ogni sguardo si trasforma in un viaggio, ogni nuotata in un’immersione nell’essenza stessa della purezza. Il mare della Campania è un luogo sacro, ove la natura celebra la sua perfezione e il cuore trova il suo rifugio più dolce. Qui, davanti all’infinito azzurro, si avverte una sola certezza: esiste ancora la bellezza, pura e incontaminata, capace di parlare direttamente all’anima.
Medicina & Innovazione per la tutela e la prevenzione della Salute Umana
Un semplice esame del sangue potrebbe rivelare la nostra probabilità di sviluppare l’Alzheimer nei prossimi 20 anni, grazie all’intelligenza artificiale.
Sembra fantascienza, ma è già realtà, e non stiamo parlando della Silicon Valley.
In Italia, al San Raffaele di Milano, esiste un centro all’avanguardia dove la tecnologia e l’intelligenza artificiale vengono utilizzate per studiare e prevenire le malattie neurologiche.
Federica Agosta, neurologa di 45 anni, è alla guida di un team di esperti – che include medici, bioingegneri, informatici e psicologi – impegnati nello sviluppo di algoritmi capaci di prevedere malattie neurodegenerative ancor prima che si manifestino. “L’intelligenza artificiale ci permette di analizzare rapidamente e automaticamente una quantità enorme di dati, facendo ciò che per noi sarebbe impossibile”.
Agosta, che dirige l’unità di ricerca di Neuroimaging delle malattie neurodegenerative presso l’IRCCS Ospedale San Raffaele, ha pubblicato oltre 300 articoli scientifici. Nel 2017, ha ricevuto un prestigioso riconoscimento unico in Europa, l’ERC (European Research Council), un premio della Commissione Europea destinato a ricercatori di eccellenza.
Grazie a questo riconoscimento ha ottenuto una posizione universitaria e un finanziamento di 1,5 milioni di euro, una sorta di capitale iniziale per avviare il suo gruppo di ricerca indipendente.
Le malattie neurologiche hanno un impatto devastante: secondo l’OMS, nel mondo colpiscono 3 miliardi di persone. In Italia, 600 mila persone soffrono di Alzheimer.
“È evidente che, qualunque trattamento venga sviluppato, l’identificazione precoce della malattia sarà fondamentale. E qui l’intelligenza artificiale avrà un ruolo chiave”.
Oltre a essere una scienziata di rilievo, Agosta è anche un esempio per le nuove generazioni.
Il suo percorso insegna che è essenziale accogliere l’innovazione e il cambiamento tecnologico, poiché l’intelligenza artificiale e le nuove tecnologie rivoluzioneranno la medicina in modo positivo.
E dimostra anche che, pur con le difficoltà, non è sempre necessario andare all’estero per fare ricerca di alto livello. Al San Raffaele, l’innovazione è già realtà.
(di Franco Cocozza – Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)