POLITICA, COMPLOTTI E DISINFORMAZIONE (di Pietro Salvatori) |
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Signore e signori, ecco a voi il gran ritorno di Barack Obama! L’ex presidente degli Stati Uniti si è ripreso la scena prima ordinando l’attentato a Donald Trump e poi organizzando un colpo di Stato in America. Se tutto ciò vi dovesse dare il mal di testa, potete sempre rilassarvi guardando Twisters, il film preferito da tutti coloro che non credono nel cambiamento climatico, nel gender e nell’ideologia woke Questo è il diciannovesimo numero di Occam, la newsletter di Huffpost che ogni giovedì vi porta nella tana del Bianconiglio. Siete pronti? |
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È OBAMA IL MANDANTE DELL’ATTENTATO A TRUMP?!? |
Se siete mai stati a Palm Beach in Florida potreste raccontarci che sorta di paradiso sia. Se non ci siete mai stati basta una breve ricerca di immagini su Google per iniziare a sognare, tra grattacieli a picco su spiagge bianchissime, natura lussureggiante e acque cristalline. Lo so, se siete già stati in vacanza parlare di tutto ciò è un po’ un colpo al cuore, se avete deciso per una partenza intelligente a settembre in qualche modo una tortura. Ma è proprio da Palm Beach, in Florida che inizia la nostra storia. John Mark Dougan era vicesceriffo di questa sorta di paradiso terrestre, tra le comodità della modernità, centri commerciali e fast-food uniti a una specie di paradiso naturalistico. Dougan ha una storia controversa e abbastanza complicata, e non è questo il luogo dove raccontarla, anche perché ci ha pensato l’ottimo Gabriele Carrer qualche tempo fa, e la potete leggere qui. Sia che abbiate cliccato e fatto una scorpacciata di disfunzionalità varie sia che abbiate proseguito, quel che interessa noi sapere è che l’ex vicesceriffo a un certo punto è scappato dalle palme della Florida e ha chiesto asilo politico nella ridente Mosca. Sì perché Dougan è un putiniano fatto e finito, e all’ombra del Cremlino ha messo su una ridente galassia di siti di disinformazione benedetta dai servizi segreti di Putin. |
Non sarà la periferia di Mosca, ma ci si poteva accontentare |
Funziona così. C’è un sito-madre che si chiama DeepStateLeaks che scrive bufale. Le fake-news vengono poi rilanciate da una serie di siti anch’essi controllati da Dougan e che hanno tutto l’aspetto di portali di informazione locale, dai nomi quali AtlantaBeacon o ArizonaObserver, che citano come fonte il sito-madre. Le notizie dai titoli sensazionalistici così creati vengono immesse sui social, e rilanciate da una miriade di bot, principalmente russi, creando un rumore di fondo nel dibattito pubblico che avvelena la discussione e la distorce. NewsGuard, organismo che controlla l’attendibilità delle fonti in rete, ha censito più di 160 portali riconducibili a Dougan. Da qualche giorno questa potenza di fuoco ha iniziato a battere il tasto secondo cui i mandanti dell’attentato a Donald Trump sarebbero i suoi competitor alle elezioni di novembre, i vertici del Partito democratico. Uno di loro in particolare: Barack Obama. Tutti i siti dell’ex vicesceriffo hanno riportato in batteria la citazione di una registrazione audio di una presunta conversazione privata tra Barack Obama e uno stratega democratico, in cui una voce che imitava quella dell’ex presidente tramite Intelligenza artificiale affermava che “sbarazzarsi di Trump” avrebbe garantito “la vittoria contro qualsiasi candidato repubblicano“. Il riferimento per tutti i falsi siti di informazione era un articolo di DeepStateLeaks dal titolo: “I principali democratici sono dietro il tentato assassinio di Trump. Obama conosce i dettagli“. La notizia è stata rilanciata 171 volte, la quasi totalità dai siti di Dougan, creando un notevole dibattito nella bolla MAGA dei sostenitori di Trump. Un esempio di scuola di come la disinformazione russa si nutre della disinformazione e delle fantasie di complotto per inquinare l’ecosistema dei media occidentali. |
“Piacere, vicesceriffo Dougan per servirla” |
Il “colpo di stato” di Obama in prima pagina in Italia! |
Obama come manovratore di complotti è un argomento che ha fatto sorprendentemente capolino sulle prime pagine dei giornali italiani. In particolare è stato Il Giornale a spararlo in prima pagina. Il quotidiano diretto da Alessandro Sallusti si è fatto notare nell’ultima settimana per un’ipotesi di cospirazione all’amatriciana. Quella che coinvolgerebbe Matteo Renzi, una parte della magistratura e alcuni giornali considerati “di sinistra” nel tentativo di indagare Arianna Meloni, sorella della presidente del Consiglio, per traffico di influenze illecite. Che sia al momento una teoria lo ha evidenziato lo stesso quotidiano nel titolo di apertura di martedì scorso. “Tutti gli indizi del complotto”, era il titolo principale, con un catenaccio che metteva in fila elementi non direttamente riconducibili a un’eventuale indagine e ai suoi “mandanti”: “L’attivismo delle toghe rosse, l’allarme di Crosetto, i dossier di Striano e i (finti) scoop: due anni per abbattere il governo”. Proprio accanto al Meloni-gate, ecco fare capolino Obama. Il titolo dell’editoriale di prima pagina era il seguente: “Kamala candidata è un colpo di stato (firmato Obama)”. A firmarlo Edward Luttwak politologo e polemista celebre in Italia per essere da anni ospite nei talk show di prima serata per la sua buona conoscenza della lingua. La tesi è più o meno questa: Obama ha manovrato per far fare un passo indietro a Joe Biden per sostituirlo con Harris, ma mentre il presidente uscente è stato investito della candidatura dalle primarie (senza avversari) dei Democratici, Kamala no. Questo giustificherebbe la sovversione istituzionale. E non fa nulla se gli stessi delegati eletti nei caucus Dem voteranno per lei nella convention che si sta tenendo in questi giorni a Chicago. Luttwak spera comunque che la kermesse “si trasformi in un’elezione democratica invece che in un colpo di stato”. Il punto è che la tesi di un’operazione anti-democratica da settimane serpeggia nella destra trumpiana, sin dalle ore immediatamente successive alla decisione di Biden di ritirarsi (con il corollario degli “indizi” della presunta morte del presidente uscente), e proprio quella di un colpo di stato ordito segretamente da Nancy Pelosi e dallo stesso Obama è molto popolare tra i cospirazionisti tendenza Qanon, come d’altronde i più fedeli lettori di Occam sanno bene. Vederla riportata sic et simpliciter nel titolo di prima pagina dell’editoriale di un quotidiano italiano è in qualche modo straniante. |
L’editoriale di prima pagina di Luttwak |
Un tornado contro il cambiamento climatico, il gender e già che ci siamo la dittatura woke |
“Gli americani che lavorano sodo e affrontano sfide costanti non vogliono pagare soldi preziosi per vedere un film che li ammonisce o dice loro che sono intellettualmente inferiori ai registi, attori, produttori e sceneggiatori di estrema sinistra”. Douglas MacKinnon è un ex funzionario di Casa Bianca e Pentagono di orientamento trumpiano che da qualche anno si esercita con una certa fortuna come polemista su FoxNews. Qualche giorno fa ha scritto un articolo su Twisters. È il seguito di un disaster movie che nel 1996 ha avuto un certo successo. Ci sono dei tornado che devastano tutta l’America e dei ragazzi-eroi che li inseguono per motivi più o meno irrilevanti per quel che ci interessa qui. A trent’anni di distanza la trama è più o meno la stessa, io trovo tutto molto piatto e noioso ma vabbè, questione di gusti. Il punto è che MacKinnon dà voce a un rumore di fondo che va avanti da un po’, e che ha reso Twisters una specie di film-manifesto dell’estrema destra Usa, che odia Hollywood in quanto avanguardia armata delle élite mondialiste e del deep-state. Scrive l’editorialista di Fox: Come milioni di americani, negli ultimi anni ho iniziato a temere di andare al cinema perché molti sono intrisi di argomentazioni e lezioni di estrema sinistra. Peggio ancora, molti insultano apertamente coloro che non sono d’accordo con le loro narrazioni di sinistra. […] Poiché Twisters è un film che affronta condizioni meteorologiche avverse e pericolose, mi aspettavo, come minimo, la noiosa lezione sui “cambiamenti climatici” da parte di coloro che stanno dietro al film. Non è mai arrivata. Su X e sui social della destra è un po’ che Twisters è stato inquadrato in questo frame. Disastri ambientali non collegati alla crisi climatica: se pensate nel vostro tempo libero di girare un disaster movie che piaccia anche a chi combatte attivamente contro il gender e l’ideologia woke, la ricetta perfetta è servita. |
A luglio è uscito anche in Italia, magari riuscite ancora a recuperarlo se ve lo siete perso! |
- Mike Lynch non è morto: “Ha vinto una causa da 8 miliardi ed è scappato con un sottomarino”.
Deliri complottisti sul naufragio di Palermo. Il disastro al largo delle coste siciliane è entrato nei radar del mondo cospirazionista che sostiene Trump. C’è chi dice che abbia inscenato la morte per sfuggire a un processo (dal quale era appena stato assolto), chi vede fantasmi per la contemporanea scomparsa dell’ex top manager e co-imputato Stephen Chamberlain. I tentacoli di QAnon sulla tragedia: “Le elite navigano a bordo di sommergibili, è così che spostano i bambini“. La vicenda incredibile raccontata su HuffPost da Francesco Crippa.
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A giovedì prossimo! Per questa settimana Occam finisce qui. Se siete tra gli eroici arrivati fino a questo punto, sappiate che è possibile recuperare le puntate precedenti – che la domenica escono sotto forma di articolo – su questa pagina. Se avete domande, dubbi, suggerimenti, o se semplicemente volete mandare un sempre graditissimo feedback (grazie a chi ci ha scritto la scorsa settimana!), l’indirizzo è sempre lo stesso: pietro.salvatori@huffpost.it |
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