Guardare alla vita con lo sguardo dei bambini
C’erano anche tanti bambini, l’altra sera, ad ammirare i fuochi d’artificio a Crescentino. Tra loro, specialmente i più piccini hanno reagito allo spettacolo pirotecnico manifestando un genuino sentimento di stupore. Ma anche con la curiosità di chi, forse per la prima volta, si trova di fronte a una nuova esperienza: “Papà, ma come fanno a fare quel rumore?” (ricevendo quella che è stata una non risposta: “Fanno come il fulmine e il tuono”).
Spesso, ci si stupisce delle reazioni dei bambini di fronte ad eventi, situazioni, incontri, gesti, persino, e soprattutto, di piccole cose come i colori di un fiore o la presenza di un animale mai visto prima.
Tanti adulti reagiscono con un certo divertimento alle uscite spontanee e inaspettate dei bambini. Lo stupore è un sentimento che in età adulta viene manifestato sempre più raramente. Eppure quante sarebbero le occasioni di meraviglia che la vita ci offre e che noi non cogliamo. Forse si dovrebbe imparare ad osservare ciò che ci circonda con gli occhi del bambino che è in noi. Il grande scienziato Albert Einstein diceva: “Chi non è più in grado di provare né stupore né sorpresa è per così dire morto; i suoi occhi sono spenti”.
Invece la vita va vissuta con occhi ben aperti, per apprezzarla ogni giorno in tutte le sue sfumature. Senza darla per scontata.
(*) direttore de “La Vita Casalese”
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