Campania e Puglia ricordano Arturo Esposito, fondatore del Premio ‘Penisola Sorrentina’, a 20 anni dalla morte
Il 22 agosto 2004 moriva, durante una vacanza in Salento, Arturo Esposito, fondatore del Premio Penisola Sorrentina. A lui sarà dedicato un omaggio speciale nel corso della kermesse internazionale in programma ad ottobre prossimo a Sorrento
Il 22 agosto 2004 moriva, a causa di un ictus cerebrale, Arturo Esposito, fondatore del Premio Penisola Sorrentina. Si trovava in vacanza a Gallipoli, celebre e rinomata località turistica della Puglia.
La storia della prestigiosa kermesse nazionale, che si avvia ormai verso la trentesima edizione, è indissolubilmente legata alla storia del suo fondatore, cui sarà riservato un omaggio speciale per il ventesimo anniversario della morte nel corso dei lavori in programma a Sorrento a fine ottobre.
Arturo Esposito era poeta ed insegnante. Fu da sempre ispirato dalle due penisole del Sud: la Penisola Sorrentina ed il Salento. Il Comune di Tuglie, in provincia di Lecce, per iniziativa dell’intellettuale amico Antonio Rima, ne ha pubblicato, infatti, l’ultimo libro di poesie.
Arturo Esposito, dopo la giovinezza tra Nocera Inferiore e l’Irpinia, si sposò a Piano di Sorrento dove è vissuto fino alla morte. Per primo aveva intuito, sul finire del Novecento, l’opportunità di legare stabilmente al nome della penisola sorrentina un appuntamento culturale di valore nazionale.
Fu lui a fondare, a metà anni 90 anni, un concorso di poesia che portasse il nome della terra delle sirene, quella penisola sorrentina che durante il ‘grand tour’ ottocentesco aveva ispirato viaggiatori, raccontatori e dipingitori della bellezza.
Negli anni duemila il premio da lui fondato cominciò ad aprirsi anche ad altri temi, ad offrire giorni di studio che si concludevano con una prestigiosa premiazione. E poi venne l’incontro con altri luoghi ed altre regioni tra cui la Liguria e la Puglia.
Prima a Sorrento e poi a Piano di Sorrento il premio ha portato il gotha della cultura italiana ed internazionale. Poeti famosi come Maria Luisa Spaziani, la musa del nobel Eugenio Montale che egli chiamava affettuosamente “La volpe” o Michele Sovente, vincitore del “Viareggio”, o ancora Giovanni Raboni, principale esponente della poesia lombarda.
Nella giuria Arturo Esposito invitò importanti intellettuali ed accademici italiani: Antonio Piromalli dell’Università di Cassino; Emerico Giachery segretario generale dell’Arcadia, la famosa Accademia che nel 1690, intorno alla figura di Cristina di Svezia, venne fondata da Gian Vincenzo Gravina e da Giovanni Mario Crescimbeni; Giuliano Manacorda; Alberto Frattini insigne studioso di Leopardi; Vittoriano Esposito tra i maggiori esperti su Ignazio Silone; Francesco D’Espiscopo, critico tra i maggiori studiosi di Alfonso Gatto; Renato Filippelli, docente all’Istituto universitario Suor Orsola Benincasa di Napoli; Sirio Guerrieri poeta della linea ligure e Ninny Di Stefano Busà, poetessa milanese.
Nel 2004, dopo la sua morte il timone organizzativo è passato al figlio Mario, giornalista e manager culturale, con la presidenza onoraria del fratello Mario, Prefetto della Repubblica e Direttore della Scuola Superiore della Polizia di Stato (scomparso anch’egli, nel 2018).
Il Premio, non più legato alla poesia, si è trasformato ormai in un vero e proprio brand di produzioni ed eventi apprezzati di risonanza nazionale, con sezioni diverse e riconoscimenti per il teatro,il cinema, la televisione, la musica, la letteratura.
La manifestazione clou consiste in un format spettacolare per la tv ed è prodotto dall’Amministrazione comunale di Sorrento. Essa fa parte, inoltre, del calendario degli eventi di promozione della Film Commission della Regione Campania nonché della Direzione generale cinema ed audiovisivo del Mic.
Ma chi era Arturo Esposito?
Nato a Nocera Inferiore (SA) nel 1942, è morto nel Salento, a Casarano (LE), nel 2004.
Allievo di Carlo Salinari e Roberto Mazzetti, laureato in pedagogia, insegnava nella scuola primaria, dedicandosi al mondo dell’infanzia anche attraverso studi pedagogici.
Numerosi i saggi e gli articoli pubblicati su problematiche sociali e letterarie, tra cui si ricordano: ‘Universo e società nella poesia contemporanea’, ‘Droga, famiglia, scuola e società’, ‘Alfabetizzazione’, ‘Emarginazione, famiglia e società’, ‘Giacomo Leopardi: frammenti di luce, di fede, di speranza’.
Per la poesia ha pubblicato ‘La Voce dell’anima’, Editore Cannarsa, prefazione di Vittorio Vettori.
Il Comune di Tuglie, in Salento, pubblicò nel 2008 la raccolta postuma “Porto con me Gallipoli” contenente i testi inediti del poeta sorrentino e salentino adottivo.
Suoi testi poetici sono presenti, inoltre, in volumi specialistici, tra cui la collana ‘L’altro Novecento’, curata da Vittoriano Esposito per Bastogi Editore e la Storia della letteratura italiana ‘L’eredità letteraria’, Esselibri – Simone, curata da Renato Filippelli.
Per il valore culturale delle sue attività ha ottenuto dal Presidente della Repubblica il Diploma di benemerenza con medaglia d’argento e le onorificenze di Cavaliere e Commendatore al merito della Repubblica Italiana.
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