L’Ucraina sfonda la linea russa. Ue: “Diritto di colpire il nemico”/
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Guerra senza confini
L’Ucraina sfonda la linea russa. Ue: “Diritto di colpire il nemico”
L’operazione – La frontiera fantasma. L’esercito ucraino avanza oltre confine per decine di km. Dichiarato stato d’emergenza a Kursk
Di Michela A.G. Iaccarino
9 Agosto 2024
L’offensiva dell’esercito ucraino nell’oblast’ di Kursk sarà inevitabilmente, presto o tardi, in maniera effettiva o meno, contenuta dalle divise del Cremlino. Ma più che strategica, è stata un’operazione psicologica che voleva ricordare ai cittadini russi che l’avevano dimenticato, che sono in guerra. La soglia del confine russo, già violata ripetutamente via aria, ora è stata squarciata dall’esercito di Zelensky, che è riuscito ad avanzare per dieci chilometri sfondando due linee di difesa e un punto fortificato. Infuriano i combattimenti soprattutto nei distretti di Sudzhensky e Korenevskij.
Si combatte anche a Korenevo, nel villaggio di Gornal dove è stato colpito il monastero Belogorsky, a Sudzha, dove gli ucraini controllano, secondo il Washington Post, anche l’ultima stazione del gasdotto che pompa gas russo; il governatore Alexey Smirnov ha dichiarato lo stato d’emergenza nella regione. Dentro Kursk e dentro Belgorod: perché “la guerra è guerra, con le sue regole” ha spiegato sui social il più ascoltato degli uomini che circonda il presidente Zelensky, Mikhailo Podolyak. Una svolta, una pietra miliare significativa nel conflitto, ha definito l’operazione l’Institute for the Study of War. La causa è da rintracciare all’origine, nell’aggressione russa, nell’escalation e bombardamenti da essa provocati, ha scritto il consigliere ucraino che propaga la stessa versione di Bruxelles. L’Ue non si sottrae al riconoscimento dell’irruzione dei gialloblù in territorio nemico: rientra nel “legittimo” diritto all’autodifesa, gli ucraini, ha detto ai giornalisti a Bruxelles il portavoce per gli Affari esteri dell’Ue, Peter Stano, hanno “il diritto di colpire il nemico ovunque ritengano necessario”; (versione contestata dai capigruppo del Movimento 5 Stelle delle Commissioni Esteri e Difesa). Gli ucraini sono ormai in territorio nemico: un nemico che ormai (per le ultime disfatte avvenute soprattutto per carenza di manpower di Kiev, per ritardi degli aiuti e distrazione degli alleati occidentali che hanno rivolto lo sguardo alla polveriera in Medio Oriente) considerava la vittoria già certa.
Il Cremlino schiera unità di rinforzo e riserve con le guardie di frontiera; impiega truppe di terra, artiglieria e aviazione per frenare i soldati ucraini ringraziati pubblicamente Zelensky: “La Russia deve sentire ciò che ha fatto”. Intanto i caccia F-16 sono nei cieli ucraini: “Sapevamo che era possibile, ne arriveranno altri” ha promesso il presidente. Secondo i dati del vicegovernatore della regione, Andrei Belostotsky, cinque sono i morti, feriti nove bambini.
Avanza come gli ucraini sul campo anche la furia dei nazionalisti sulle chat: il primo e più rabbioso, nella veste assunta dall’avvio della guerra, è l’ex presidente e vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitrij Medvedev, che ora chiede la conquista di Odessa, Kharkiv, Dnipropetrovsk, Nikolaev. Anzi, “a Kiev e oltre. Ci fermeremo quando lo riterremo accettabile e vantaggioso”. Si rivolge direttamente al capo di Stato Maggiore Gerasimov, secondo cui all’operazione di Kiev hanno preso parte mille soldati ucraini. Secondo la Difesa russa, dall’alba di tre notti fa, oltre 600 soldati di Kiev sono morti e un’ottantina di mezzi corazzati sono stati distrutti, ma sono cifre che non placano i milblogger offesi dal controllo degli ucraini imposto oltre la frontiera nazionale. Secondo quanto riferito sui loro canali, gli ucraini hanno raggiunto il villaggio di Kromskie Byki, con una capacità di penetrazione di 30 chilometri oltre il confine.
(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)
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