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Bologna. Stazione Centrale: 44 anni dopo la strage, adoperarsi per far piena luce: se non ora, quando?!

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Contro chi ha commesso stragi, pagato ancora non ha...” (I Nomadi. “Contro”).

La strage di Bologna: perché non bisogna dimenticare.

Il 2 agosto 1980, alle ore 10.25, nella sala d’aspetto della stazione di Bologna Centrale, esplode un ordigno a tempo, contenuto in una valigia abbandonata, uccidendo 85 persone e ferendone oltre 200.

L’attentato, di matrice fascista, è uno degli atti terroristici più gravi del secondo dopoguerra; la vicenda processuale è nota a tutti.

Si riportano gli ultimi eventi. Nel quarto processo ‘l11 febbraio 2020 la Procura Generale della Repubblica di Bologna ha chiuso la nuova inchiesta sulla strage contro i presunti mandanti e finanziatori, notificando quattro avvisi di conclusione indagine a: Paolo Bellini, ex Avanguardia Nazionale, ritenuto l’esecutore, avrebbe agito in concorso con Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto D’Amato e Mario Tedeschi oltre agli ex NAR già condannati.

15 febbraio 2021 il Giudice per l’udienza preliminare Alberto Gamberini rinvia a giudizio Bellini con l’accusa di strage, Piergiorgio Segatel per depistaggio e Domenico Catracchia per false informazioni al pubblico ministero.

Il 6 aprile 2022 la Corte d’assise di Bologna dichiara Bellini colpevole del reato di strage e lo condanna alla pena dell’ergastolo, condannando inoltre Segatel a sei anni di reclusione e Catracchia a quattro. Le sentenze sono confermate dalla Corte d’assise d’appello l’8 luglio 2024.

Ma ancora non è stata fatta luce completa. Nel 2020, in occasione del 40º anniversario, dell’attentato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha reso omaggio alle vittime deponendo una corona di fiori nei pressi della lapide posta all’interno della stazione ferroviaria di Bologna. Poi sembra di nuovo calato il buio.

I media, le tv di Stato, i giornali non danno più la giusta rilevanza a questo attentati terroristico che è diventato l’emblema di tutti quelli compiuti negli anni di piombo.

Non è dimenticando che si risolve il problema. Anzi.

Quello che apprendiamo dalle inchieste giornalistiche indipendenti e ciò che vediamo sta succedendo intorno a noi, in Europa e non solo, deve invece far riflettere la società perché non sono gli estremismi che risolvono i problemi ma creano disagi spesso gravissimi o definitivi alle persone innocenti creando un clima di paura che danneggia inesorabilmente il bene comune.

(Michele Russo – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)

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