Cesa, inaugurata la biblioteca intitolata a Francesco De Michele
Ieri a Cesa è stata inaugurata è stata inaugurata la Biblioteca di Cesa. La Giunta comunale, guidata del sindaco Enzo Guida, ha deciso di intitolare la biblioteca comunale alla figura dello storico e poeta locale Francesco De Michele. La decisione è stata assunta in previsione del trasferimento della struttura presso la sala polivalente.
Contestualmente alla Cerimonia di inaugurazione è stata prevista anche la premiazione del concorso di poesia dedicato sempre alla figura di Francesco De Michele. La giuria del concorso, costituita dalla dott.sse Adriana Dell’Amico e Angela Oliva, è stata presieduta quest’anno dal magistrato Nicola Graziano, che ha sottolineato come lo sviluppo culturale di un territorio rappresenta il volano per lo sviluppo complessivo della comunità e si è complimentato con l’amministrazione comunale per aver messo in campo iniziative quali la digitalizzazione dall’archivio comunale che custodisce documenti risalenti all’ ‘800 e il progetto “prendi e lascia un libro”. Le cassette per lo scambio dei libri, ha continuato il magistrato, rappresentano dei presidi di civiltà. Il sindaco durante il suo intervento ha ricordato, inoltre, che tutte le poesie del concorso di quest’anno e di quello precedente sono state raccolte in un testo la cui copertina è stata elaborata da un’artista locale Nunzia Re. A moderare l’evento l’assessore Gina Migliaccio, che ha elencato i vincitori delle tre categorie previste dal Concorso e ha chiesto ad alcuni partecipanti e poeti di leggere delle poesie. L’assessore ha anche ricordato l’importante e laborioso lavoro di catalogazione dei libri da parte dei ragazzi del servizio civile.
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Dopo la premiazione il pubblico e i relatori si sono recati nella piazzola esterna per scoprire l’insegna commemorativa
Alla cerimonia erano ovviamente presenti i parenti di Francesco De Michele, il dottor Carlo De Giglio e l’avvocato Valeria Criscuolo, con i quali, tra racconti e aneddoti, abbiamo visitato la dimora e lo studio del professor De Michele.
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Biografia di Francesco De Michele
De Michele nacque a Cesa il 7 gennaio 1911 da Alfonso De Michele e Maria Cristina D’Ettore.
Il padre, medico e filantropo, lo educò all’amore per la storia e, nella ricca biblioteca paterna, il giovane mosse i primi passi di storico. Conseguì la maturità classica e quella magistrale e riuscì ad ottenere un incarico di supplenza solo dopo la caduta del fascismo come danneggiato politico, essendo un acceso antifascista. Nel 1972 conseguì, per amore e continuità di studio, la laurea in Filosofia presso l’Università di Napoli “Federico II”. I suoi talenti, però, erano già stati riconosciuti venti anni prima dalla Université Latine di Parigi che gli aveva conferito la laurea in Lettere honoris causa. Diede un contributo eccellente agli studi di Storia Patria, facendosi convinto assertore dell’insegnamento di Bartolomeo Capasso e Benedetto Croce che, nel 1876 insieme a Giuseppe De Blasis, Camillo Minieri Riccio e altri, fondavano la Società Napoletana di Storia Patria.
Nel 1939 Francesco De Michele pubblicò “Abbozzo storico su Cesa” che, per la quantità del materiale documentario raccolto e la precisione delle note, è da considerarsi un fiore all’occhiello della letteratura storica locale di primo ‘900. Tra le monografie ricordiamo: “Cesa e Gricignano”, “Cesa dei nostri nonni”, “Cesa, Storia, tradizioni, immagini”. Le biografie riguardano invece: Francesco Bagno, Domenico Di Fiore, Antonio Malvasio, Giustino Marini, Alfonso De Michele, Francesco Verde, Mallonia d’Atella, Pietro Marso, Domenico De Tilla e altri. In particolare approfondì le figure di Bagno, Di Fiore e Malvasio, esponenti della Rivoluzione Napoletana del 1799. La storia del Regno di Napoli e le vicende della Repubblica Napoletana costituirono per lui materia di studio fino alla fine della sua esistenza.
Il romanzo autobiografico “Severo Melton nel 1943” è considerato il suo capolavoro in cui è narrata una vicenda amorosa incorniciata da una sequenza di riferimenti storici. In quest’opera l’autore preferì firmarsi Francesco Gori Bruno; il padre aveva scelto per lui tale nome per onorare la memoria dello spagnolo Francisco Ferrer, Pietro Gori e Giordano Bruno. Tra il 1949 e il 1959 scrisse due opuscoletti: uno di carattere filosofico, “Dialogo sull’immortalità della fama”, l’altro di argomento politico, “La fede socialista di Edmondo De Amicis”, mentre nel 1990, con “Massime e Sentenze”, lo scrittore invitava i lettori alla riflessione per raggiungere arrivare ad un miglioramento etico. L’ultima soddisfazione letteraria arrivò poco prima della sua morte, dall’amicizia disinteressata dell’artista Re Felice, il quale concorse alla pubblicazione dei “Bozzetti di vita militare” dello scrittore, che attendevano la stampa insieme ad altri lavori inediti, curandone la copertina e le illustrazioni interne.
Morì a Cesa il 13 dicembre 1997”
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