Mondragone. ‘Brogli’ elettorali: processo ripreso con l’escussione del consigliere regionale Giovanni Zannini
Dinanzi alla prima sezione penale del tribunale di Santa Maria Capua Vetere (presidente dottor Giovanni Caparco) è ripreso il processo nei confronti della presidente di seggio e delle tre scrutatrici della sezione 22 di Mondragone alle elezioni regionali tenute nell’anno 2015.
Le imputate tratte a giudizio sono Rachele Miraglia (difesa dagli avvocati Marta Ceraldi e Nicola Ucciero), Michela Di Maio, Maddalena Marano (difese dagli avvocati Edmondo Caterino e Giovanni Lavanga) e Vincenza Marino (difesa dagli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo).
La causa riguarda i presunti brogli elettorali che avrebbero favorito il consigliere regionale Giovanni Zannini falsificando delle schede di voto che verosimilmente erano bianche apponendo su di esse il nome del candidato Zannini.
All’udienza di martedì è stato sentito il consigliere regionale Giovanni Zannini che ha riferito della sua elezione in quella competizione, di aver denunziato in quella circostanza più volte la parte offesa, Filomena Letizia, prima dei non eletti della lista Centro democratico alle Regionali 2015, dal cui ricorso al Tar Campania è sorta l’indagine sui brogli elettorali.
Prossima udienza il 29 ottobre con la requisitoria del Pubblico Ministero dottor Gionata Fiore, con le discussioni della parte civile e degli avvocati Ceraldi, Crisileo (nella foto), Caterino e Lavanga.
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