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Da Caserta a Kabul il giornalista Antonio Dentice risolve lo spinoso caso di Asma Sadat

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La storia di Antonio Dentice, divulgatore, giornalista e attivista che ha coordinato un caso assai delicato, quello di Asma Sadat, che finalmente si è chiuso pochissimi giorni fa, con il suo arrivo in Italia.

Un progetto nato a Caserta e che ha operato fin dentro Kabul, coinvolgendo numerose regioni italiane.

Della vicenda si è occupata La Repubblica (il 29 giugno) e un approfondimento sul lavoro di Dentice è stato pubblicato da Il Fatto Quotidiano.

Asma Sadat è una giovanissima attivista afghana che ha lottato contro i talebani di Kabul, prendendo parte attiva alla resistenza contro il regime. 

Dopo diversi tentativi di cattura, mentre documentava tutto, dall’Italia siamo riusciti a trarla in salvo e portarla a Roma.

Il caso ha coinvolto numerose regioni d’Italia (da Nord a Sud), con l’assistenza delle ONG (soprattutto Arci, che ha gestito il corridoio umanitario) e della Farnesina. Contro ogni probabilità statistica si è trasformato in una grande vittoria.

Una breve introduzione al caso 

Quella di Asma non è la narrazione semplicistica di una ragazzina vulnerabile e passivamente ancorata a un aiuto esterno. È invece la storia di una cruda lotta quotidiana che si è svolta nella dialettica sinergica tra un raro spirito di sopravvivenza, quello di Asma, dotata di spiccata reattività e il supporto garantito (prevalentemente) dal sottoscritto nell’arco ininterrotto di 18 mesi, fino alla conclusione della storia (gennaio 2023 – giugno 2024).

È la storia di una giovanissima ragazza afghana costretta a fuggire dal suo Paese per aver preso parte alla resistenza delle donne contro le restrizioni imposte dai talebani e per averne raccontato i crimini.

Il Caso Asma Sadat è stato da subito qualificato (da una ONG specializzata in operazioni su Kabul) come “disperato”, ad “alto rischio” e con “quasi nulle possibilità di riuscita”: fuga con un anziano a carico durante i tentativi di cattura talebani.

In Italia è prevalentemente il sottoscritto a organizzare quanto necessario alla sopravvivenza della famiglia in Afghanistan:

–          con una raccolta continua di donazioni dall’Italia;

–          l’utilizzo di diverse identità di copertura;

–          la trasmissione di informazioni vitali e di supporto, soprattutto durante il pericolo di cattura e il percorso da intraprendere;

–          facendo da intermediario tra le istituzioni, gli organi diplomatici e le ONG che si sono interessate al caso (nelle diverse fasi);

–          e l’inserimento nelle liste dei corridoi umanitari gestiti dalla ONG Arci Nazionale.

Una volta lasciato l’Afghanistan è proprio la ONG Arci Nazionale a risolvere la fase finale, aprendo uno degli ultimi corridoi umanitari che dal Pakistan porta i rifugiati in Italia. Il tutto dopo aver risolto diverse criticità a Islamabad (tra cui un sequestro di persona).

RINGRAZIAMENTI:

-Alla ONG Arci Nazionale, per aver gestito il Corridoio Umanitario e le situazioni di crisi coordinandosi con la Farnesina. In particolare ringrazio Sandra per l’assistenza continua, a ogni ora e ogni giorno;

-Salerno: All’Associazione Solidarietà Internazionale (ASI) di Claudio Pagano, per l’importante donazione. E ringrazio l’antropologa Virginia Napoli per avermelo tempestivamente presentato durante una emergenza, contribuendo in modo prezioso alla ricerca di contatti utili;

-Caserta: Alla Chiesa Taoista d’Italia del Rev. Maestro Li Xuan Zong, Prefetto Generale della Chiesa Taoista e Vice-Presidente della Federazione Mondiale Taoista. In particolare al Sacerdote taoista Li-Liyi (Antonio Romano) che ha seguito dall’inizio questa storia. Li ringrazio per le donazioni e per la divulgazione del progetto;

-Lombardia: All’Ordine dei Cavalieri del Sacro Tempio di Jorsalir – Istituto templare italiano e in particolare ad Antonello Calabrese, Presidente dell’Osservatorio Nazionale degli Enti Non Profit, per la donazione e per l’assistenza nella ricerca di contatti;

-Trieste: Ad Andrea Norbedo Ubaldini, de “La Norbedo Immobiliare”, per la donazione;

-Caserta: Al Centro “Spazio Donna” e in modo particolare a Tiziana Carnevale e Carmen Medaglia, storica attivista dell’anti-roghi, per le donazioni e per l’aiuto nella ricerca di contatti;

-Toscana: Alla Professoressa Caterina Vannini per aver coordinato un gruppo di donatori di Prato (composto dalla stessa Vannini, da Luca Innocenti, Linda Gabellini e Lucrezia Serafini) e per aver coordinato la divulgazione con il prestigioso Liceo Cicognini-Rodari di Prato. Inoltre, rendiamo noto che nel periodo successivo alla divulgazione fatta con il liceo, diversi studenti hanno citato il “caso Farah” nei loro temi;

-Caserta: a G. per la donazione e per avermi aiutato con i contatti e l’organizzazione del progetto;

-Caserta: A Marco Thomas, artista fotografico, per la donazione e per avermi aiutato con l’organizzazione del progetto;

-Calabria: All’Associazione “Reghion” di Reggio Calabria per la donazione e in particolare a Francesco Marra che ha avuto cura di procedere in tempi brevi;

-Piemonte: All’atleta Luca Viazzo, per la donazione. A alla scuderia di atletica pesante “Studio MSH” di Antonio Orlando per avermi aiutato con la ricerca di contatti;

-Caserta: A Chiara Frescofiore, per l’assistenza tecnica come traduttrice.

RINGRAZIO INOLTRE:

-Caserta: L’Istituto Salesiano di Caserta (di Don Antonio D’Angelo) per avermi aiutato con la divulgazione assieme al soprano Maria Grazia De Luca;

-Napoli: la giornalista Enza Angela Massaro di Caivano, per avermi aiutato nella ricerca dei contatti;

-Abruzzo: a Ophelia Della Cattedrale per avermi aiutato nella ricerca di contatti;

-Palermo: a Roberto Sajeva della FGS per avermi aiutato con la divulgazione;

-Milano: a Stefano Cerini di Castagnate per la ricerca di contatti;

-alcune immagini delle testate nazionali

-alcune immagini dell’arrivo in aeroporto (foto di Marco Thomas)

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

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