Ruviano. I ‘canti della Gratitudine’ di Franco Arminio riaccendono i riflettori sull’importanza dei centri minori

“La Paesologia è l’arte dell’incontrare e raccontare i paesi e i luoghi, percepiti come centri di vita associata immersi nel territorio e nella storia e interpretati fuori da ogni rigido schema disciplinare“.

Il neologismo, presente nella Treccani, è associato ed è stato coniato da Franco Arminio, poeta che a Ruviano, con i figli Livio e Manfredi e con l’intervento di Luis Di Gennaro, ha portato il suo spettacolo “Canti della Gratitudine” sabato 29 giugno scorso.

È stato definito Reading/Concerto, ma a parte il termine anglofono che poco rende giustizia – sarebbe stato più di effetto “musica e poesie” – l’evento è stato molto di più e le aspettative sono state ampiamente superate e non solo per la capacità coinvolgente di Arminio ma anche per i fuori programma, chiamiamoli così, anche se sapientemente preparati dagli organizzatori.

Due poeti locali, ma conosciuti e riconosciuti in ambito internazionale: Pasquale Cusano e Michela Pietropaolo, hanno declamato una poesia ciascuno e così hanno colpito favorevolmente lo stesso Arminio, per non parlare poi dei cinque adolescenti frequentanti le scuole medie di Ruviano, tutti vincitori di un Concorso nazionale di poesia indetto dal Circolo Comprensivo Aulo Attilio Caiatino, che hanno anch’essi declamato le poesie vincitrici il concorso.

Ruviano ha così dimostrato, ove fosse stato necessario farlo, che ha la poesia nell’anima e non a caso organizza il Concorso Nazionale di poesia e Narrativa “Versi sotto la Torre”, ormai giunto alla sesta edizione.

Ma tornando al fulcro della manifestazione, a Franco Arminio, c’è da dire che ha affascinato i numerosi presenti sia con le sue poesie che con le sue riflessioni sulla necessità intima nell’uomo di relazionarsi e su come i piccoli centri, a differenza delle metropoli, aiutino la socializzazione e, quindi, su quanto sia importante che continuino a vivere.

Lo spettacolo ha avuto inizio dubito dopo la deludente prestazione della nazionale di calcio e Arminio ne ha subito approfittato per una sua riflessione poetica: “Che squadra infame, senza gambe e senza cuore. Provate a sparire tutti quanti: allenatore, dirigenti e giocatori. Provate a vergognarvi per il dolore degli italiani che lavorano in Germania: non avete la minima idea della pena di vivere all’estero in certe occasioni. Dunque, siete ricchi e onorati di tante attenzioni ma siete anche traditori, siete la prova inconfutabile dello stato inerte e deprimente di tutta la nazione. Franco Arminio“.

La location scelta dall’amministrazione comunale per l’evento è stata la raccolta piazza Roma addobbata per l’occasione con sedute costituite da balle di paglia che le hanno conferito un aspetto contadino, country, direbbero gli anglofoni, molto piacevole, e che ha trovato il favore dei numerosi intervenuti.

I musicisti, poi, hanno deliziato i presenti con musiche gradevoli, coinvolgendoli e creando così uno spettacolo nello spettacolo.

Da segnalare la presenza dell’AORN di Caserta con un momento di sensibilizzazione in tema di donazione di organi e tessuti e l’intervista fatta ad Arminio da un gruppo di bambini coordinati da suor Rosa che la pubblicheranno sul loro giornalino.

Per finire è doveroso sottolineare l’impeccabile regia di Valentina Vecchiarelli, coadiuata da Caterina Cusano, che sono riuscite ad organizzare un evento che è andato molto oltre le aspettative portando ancora una volta Ruviano al top della cultura e noi ne siamo felici.

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