Benvenuta, cara estate!
Anche se questi primi giorni sono stati caratterizzati da tempo instabile, con il meteo a fare le bizze secondo o contro previsioni, è comunque iniziata l’estate da quasi dieci giorni (quest’anno il solstizio è caduto nella tarda serata del 20 giugno, non il 21). Un tempo particolare con forti richiami alle vacanze, alla villeggiatura, ai monti e, qui da noi, soprattutto alla spiaggia e al mare. A dire il vero, non pochi insegnanti e studenti (e le loro famiglie) stanno ancora facendo i conti con gli esami, ma è questione di giorni e poi anche la scuola chiuderà i battenti. Anzi no, forse, perché sono stati proposti e incrementati progetti di apertura anche durante il periodo di vacanza delle lezioni con iniziative ludico-formative. Un tassello in più di quell’animazione estiva che già molti comuni hanno adottato, ricalcandola sulle proposte che da svariati decenni portano avanti le comunità ecclesiali, con evidenti differenze per quanto riguarda la disponibilità di locali e il livello dei costi (all’origine era gratis…). Al di là della sua inevitabile ciclicità stagionale (almeno alla nostra latitudine), ogni estate è diversa sia per condizioni meteo, sia per l’organizzazione degli eventi, sia per lo scorrere degli anni che rende mutevole la predisposizione personale o di gruppo a lanciare o ad accogliere proposte. Ma non si può dire che manchino, anzi la loro molteplicità ed ubiquità a volte pone semplicemente l’imbarazzo della scelta. Senza dimenticare, per altro, quanti vi sono impossibilitati per le ragioni più disparate. Può trattarsi di carenza di risorse economiche o anche solo di ritrosia e pigrizia; a volte invece si tratta di qualche disabilità: ma anche in questi casi le occasioni di potersi godere l’estate vanno aumentando con l’accresciuta sensibilità verso i portatori di handicap, i programmi di “vacanze inclusive” e i tanti locali o impianti che, ben oltre gli obblighi di legge, si onorano giustamente di attrezzarsi ottimamente al riguardo. Molte sono anche le proposte per gli anziani, per i quali alcuni comuni (Chioggia è da molto tempo in prima fila) organizzano sistematicamente “soggiorni montani” a prezzi agevolati. Punto di riferimento per i più giovani, bambini, ragazzi e adolescenti, oltre ai “grest” o “estate ragazzi” a cui si accennava, restano i campiscuola (anche se con un’attrattiva in calo, ci pare). A livello più popolare, non si contano le sagre paesane, sorte anch’esse, in genere, attorno alla ricorrenza del patrono e poi via via trasformate, arricchite o tramutate, da altre esigenze e orientamenti; comunque sempre luoghi e occasioni di socialità e di festa di cui tutti sentono particolarmente bisogno, specie in questa fase dell’anno. “Fsta del pesce azzurro” di fine giugno o “Sagra del pesce” a metà luglio sono ormai (più questa che quella) appuntamenti fissi a Chioggia attorno al prodotto principe della sua attività economica e culinaria. Eventi festaioli e mangerecci che però non trascurano iniziative culturali collaterali, oltre all’immancabile musica. Anche concerti di livello nazionale quest’anno sono previsti in città, mentre in altre date e altrove ci si affida alle consolidate band più o meno affermate. Come non apprezzare questa grande vitalità, frutto di fantasia e di impegno animati non solo dall’intento del profitto economico ma dalla volontà di accogliere, allietare, rendere più piacevole la convivenza e l’incontro? In questo contesto va ricordata e sottolineata l’iniziativa che da sei anni porta avanti l’ufficio diocesano per il turismo, sport e tempo libero, offrendo un originale pieghevole, diffuso nelle parrocchie e in molti locali del territorio, che raccoglie una serie di informazioni e di proposte relative alle possibilità presenti in città e in diocesi proprio a livello culturale e, perché no?, spirituale. Infatti, opportunamente s’intitola “Vivere il Territorio nutrire l’Anima”, recando, insieme al saluto del vescovo ai turisti, una cartina topografica con varie mete religiose e naturalistiche, agevolate da sette QR Code che comprendono anche le feste patronali, luoghi di riflessione, orari delle messe… Un modo agile e utile per esprimere anche a livello ecclesiale l’accoglienza che ci auguriamo segni da parte di tutti gli operatori questa stagione.
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