VIP A BAIA DOMIZIA: CARLO FUCCI, PROCURATORE DELLA REPUBBLICA DI ISERNIA
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Da quanti anni Carlo Fucci, originario di Airola oggi procuratore della repubblica ad Isernia, a lungo a Santa Maria Capua Vetere, frequenta Baia Domizia
«Nel corso della seconda parte degli anni Settanta i miei genitori fecero la scelta di Baia Domizia, lasciando Gaeta. Ma già negli anni precedenti ero solito fare puntate a Baia, soprattutto per suoi locali. La scelta della mia famiglia fu legata al mare pulito, alla spiaggia profonda, alla pineta, all’idea del villaggio sia pure aperto, alla comodità della vicinanza tra l’abitazione e il mare, poi la varietà dei locali e la relativa vicinanza con il mio paese di origine».
In quegli anni, John Lennon passeggiava per viale dell’Erica ed il vescovo di Sessa Aurunca definiva Baia Domizia “la pietra dello scandalo”. Quali sono i ricordi di Carlo Fucci?
«Ricordo il piacere dei pomeriggi nello Sporting Club al centro di Baia Nord, le serate nelle comitive di giovani italiani e stranieri, soprattutto svedesi che pernottavano nel Villaggio degli svedesi, il rito di noi giovani dell’aperitivo al Bar Tony e dei meno giovani al Bar Garden, per diversi anni gestito dello storico pasticciere Zeno, un veneto trapiantato a Baia Domizia e dove è rimasto per il resto della sua vita, le serate nello storico Vittoria Club di Gaetano Cerrito, il preferito dal mio gruppo, dove si ascoltavano musica da night, i cantanti più famosi del momento e si ballava spesso sino all’alba. Ricordo la presenza di un turismo prevalentemente raffinato e soprattutto educato, rispettoso del territorio. Ciò ha consentito la crescita di tante attività commerciali, specie nella zona del centro sociale. Poi a Baia Domizia ho conosciuto Rosanna, mia moglie, e li è cresciuta mia figlia Giulia che pure ama la zona a dove ritornava d’estate con noi ed ora anche con il marito Eugenio».
Quando è iniziato il declino di Baia Domizia e come ha vissuto quegli anni?
«Andò in declino per la scelta sbagliata dello Stato di sistemarvi moltissimi terremotati sfollati da Napoli, per più di dieci anni, requisendo appartamenti, ville, alberghi e facendo progressivamente scomparire il turismo nella zona. Sono stati anni di dispiacere, perché vedevo la mia Baia Domizia scomparire anche nella tutela del territorio e tutto questo faceva sparire pure i punti di ritrovo. Ci si riuniva nelle abitazioni di amici, in qualche ristorante, la pineta per l’attività fisica, come accade tutt’oggi. Poi, c’era il piacere di continuare ad incontrare qualche amico al centro sociale dove si comprava il giornale e si gustava un caffè, magari con una chiacchierata con Zeno. Cose che ho continuato a fare anche negli ultimi anni in compagnia del mio Willy, poi il mare».
Ha mai pensato di vendere tutto e di andare altrove per le sue vacanze?
«No, solo che sono state più frequenti le puntate estive extra Baia, penso a Capri oppure Ponza, per dei limitati periodi, ma avendo sempre Baia Domizia come punto di riferimento».
Oggi come giudica questa rinascita La Bandiera Blu cosa rappresenta
«La rinascita è indubbiamente un evento positivo che ha visto più soggetti protagonisti, penso alle amministrazioni comunali di Sessa Aurunca e Cellole, in particolare quelle attualmente in carica, più attente alle esigenze del territorio e dei turisti. Penso al lavoro della Prefettura di Caserta a tutela dell’ordine pubblico. Penso al ritorno di tanti turisti affezionati. Penso al lavoro della procura della repubblica del tribunale di Santa Maria Capua Vetere guidata da Corrado Lembo, dove sono stato per 30 anni, che con un lavoro di alcuni anni, in gran parte anche del collega Silvio Guarriello, a tutela dell’ambiente è riuscita ad eliminare o ridurre le cause di inquinamento del mare, per depuratori non funzionanti, sversamenti illegali di attività produttive, controlli estesi ai corsi di acqua campani che incidevano sulla qualità dei fiumi casertani prima e del nostro mare, poi. Una attività che Gaetano Cerrito ha continuato a compulsare e ricordo anche gli incontri ed i confronti pubblici da lui organizzati sino all’anno scorso tra le procure di Santa Maria Capua Vetere all’epoca retta dal collega Renzulli, di Cassino con il procuratore D’Emmanuele e di Isernia, da me guidata. Il risultato che oggi si celebra può rappresentare uno stimolo ulteriore per Baia Domizia che può attrarre ancora più investimenti di imprenditori turistici e per chi opera lungo tutto il litorale domizio».
FONTE:
(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)
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