Elezioni europee: il non voto conquista la maggioranza assoluta
Il non voto conquista la maggioranza assoluta. L’affluenza alle urne si è fermata al 49,69%, un record negativo nella storia della Repubblica. Chi è andato alle urne ha premiato Fratelli d’Italia, Pd, Forza Italia, Alleanza Verdi Sinistra e ha penalizzato Lega, M5S, Azione e Stati Uniti d’Europa. Per FdI un netto rafforzamento della leadership della Meloni alla guida del governo, per il Pd un chiaro rafforzamento della leadership della Schlein alla guida della principale forza di opposizione. Un dato che ha fatto subito parlare di nuovo bipolarismo. Forza Italia sorpassa la Lega (nonostante l’effetto Vannacci) e sorprende coloro che la davano per spacciata dopo la morte di Berlusconi. Sorprende, rispetto alle previsioni della vigilia, anche il buon risultato di Avs, collegato almeno in parte con la candidatura di Ilaria Salis. Male Azione e Sue (quindi Calenda e Renzi) che non superano lo sbarramento del 4% e non ottengono seggi. In difficoltà il M5S, che alle europee non ha mai brillato e che stavolta ha verosimilmente pagato il surplus di astensionismo nelle Regioni meridionali, dove il Movimento ha il suo maggior radicamento.
A spoglio praticamente completato FdI ha ottenuto il 28,77% (6.660 mila voti), il Pd il 24,07% (5.573 mila voti), il M5S il 9,98 (2.310 mila voti), Forza Italia-Noi moderati il 9,64% (2.231 mila voti), la Lega il 9,03% (2.089 mila voti), Avs il 6,73% (1,557 mila voti). Sue si è fermato al 3,76% e Azione al 3,34%, seguiti da altre forze tutte al di sotto della soglia di sbarramento.
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