Montecorice (SA). Il carnevale di Cosentini Cilento, borgo della collina incantata e dei tini di pietra
La “Ballata di Zeza” recuperata dall’Associazione Euphòria di Cosentini di Montecorice nel PCTO: “Canti,
tradizioni e filastrocche”.
Nel caldo pomeriggio del 6 giugno, presso il Liceo IIS Piranesi di Capaccio, si è svolto l’ultimo incontro del
PCTO “Canti, tradizioni e filastrocche”; un PCTO di 20 ore, nato da una convenzione dell’IIS Piranesi e
l’Associazione Euphòria di Montecorice e che ha visto la partecipazione attiva di 30 studenti del triennio
dell’indirizzo scienze umane.
Dal questionario somministrato all’inizio del PCTO è emerso che i ragazzi avevano aspettative elevate. In occasione della chiusura e consegna degli attestati, è stata messa in scena la Ballata di Zeza, recuperata dall’Associazione Euphòria, nell’ambito del progetto “Carnuluvaro mio” .
Cosentini e il Carnevale di una volta
Alcuni studenti, due uomini e due donne, hanno interpretato, a parti invertite, i quattro protagonisti della scena: Pulcinella e sua moglie Zeza, la loro figlia Vicenzella e il di lei spasimante Zi’ Ron Nicola. La Zeza, infatti, racconta la storia di un matrimonio ostacolato, quello tra Vicenzella e Don Nicola, che il padre di lei non vuole accettare. Nella versione messa in scena a Cosentini di Montecorice la conclusione è lieta, con le nozze e i relativi festeggiamenti, celebrati con balli e canti che sono stati solo sommariamente accennati. Alle quattro maschere della Ballata, si sono affiancate altre maschere della tradizione di Cosentini: il Diavolo, la Morte, il Turco, il Cardalana, le Spose, il Monaco, il Confessa stelle (Vescovo) e il Prete.
Le lezioni hanno avuto anche un taglio laboratoriale: i ragazzi hanno realizzato le maschere carnevalesche
utilizzando carta, farina ed acqua. Hanno svolto aƫvità di canto e di teatro per prepararsi a rappresentare
alcuni momenti del Carnevale.
Al centro del PCTO sono stati messi i ragazzi che con entusiasmo e impegno hanno partecipato in tutte le fasi
del progetto, lasciando un ricordo bellissimo e indelebile ai membri dell’Associazione che hanno affiancato il
tutor.
Nelle lezioni si è descritta l’attività dell’Associazione nel recuperare le tradizioni locali, in particolare quella
del Carnevale tradizionale di Cosentini di Montecorice, attraverso il progetto Carnuluvaro Mio; un progetto
in fieri che mira a un progressivo recupero di memorie lontane, da salvare dall’ineluttabile oblio al quale
sembravano destinate, per trasmetterle alle future generazioni.
Non ci sono documenti scritti per una storia del Carnevale locale e le uniche fonti sono gli anziani che hanno vissuto la festa nella loro gioventù: con la fine della loro generazione si rischiava di perderne completamente il ricordo, con l’inevitabile impoverimento culturale da ciò derivante.
Alla base del recupero, dunque, vi è un confronto costante tra generazioni, basato sul dialogo; un confronto che si trasforma in un arricchimento personale per chi lo vive e anche in un modo per ridare agli anziani una centralità che troppo spesso viene loro negata; e un arricchimento identitario, alla ricerca delle radici, di quello che i territori hanno potuto produrre in un passato che sembra lontano ma che, nella percezione degli anziani intervistati, non lo è nemmeno così tanto.
Nel quadro del confronto tra generazioni e del riavvicinamento delle nuove generazioni al patrimonio tradizionale locale si iscrive anche il PCTO.
L’Associazione Euphòria ringrazia il dirigente Scolastico Loredana Nicole, i responsabili del progetto; la
professoressa Assunta Mignone, il professor Devid Manzo e, non da ultimo gli studenti.
(Filomena Chiariello – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)