Crea sconcerto la confessione di Luciano Benetton che in un’intervista al Corriere della Sera fa sapere che il gruppo di Ponzano è alle prese con un buco di bilancio 2023 “attorno ai 100 milioni di euro”. Il fondatore, che si appresta a lasciare il ruolo di presidente, rinfaccia la cattiva gestione a dirigenti e all’ amministratore delegato Massimo Renon, da lui scelto. “Mi sono fidato e sono stato tradito”, dice Benetton. Al di là della buona fede o meno di Luciano Benetton, non è peraltro certo la prima volta che la famiglia scarica sui manager la responsabilità di gestioni fallimentari o peggio, come fu tristemente noto nel caso del disastro del ponte Morandi. Ora a rischiare dover convivere con le conseguenze della mala gestio durata 4 anni saranno i 6mila dipendenti dell’azienda. Renon che ora minaccia il ricorso a vie legali. “Non commento l’argomento, mi sto organizzando con i miei legali per una risposta strutturata”, afferma il manager.
Edizione holding (azionista al 100%), spiegano fonti, è pronta ad intervenire, nei prossimi anni, con 260 milioni di euro a sostegno del piano di riorganizzazione e rilancio del gruppo Benetton. Un intervento che potrà avvenire sia con un aumento di capitale, che con altre forme finanziarie.
L’addio di Luciano dovrebbe essere ufficializzato nell‘assemblea del prossimo 18 giugno. Fonti della società fanno sapere che sarà dunque avviato “un piano di riorganizzazione e di rilancio di Benetton Group”. “Va chiarito -aggiungono le fonti – che la situazione contabile di Benetton Group non presenta un buco di bilancio, ma nei conti dell’anno è emersa una perdita significativa rispetto alle previsioni. Edizione, ha sempre supportato la società (350 mln negli ultimi 3 anni) e continuerà a farlo nei prossimi anni”.
Il mancato raggiungimento da parte del gruppo Benetton degli obiettivi prefissati al 2023 dal piano industriale “era previsto, ma non certo delle dimensioni indicate nell’intervista al Corriere da Luciano Benetton”, dicono le organizzazioni sindacali di Treviso. I sindacati riferiscono che, causa l’andamento non corrispondente alle aspettative, era già stato loro comunicato che non sarebbero stati distribuiti i premi di risultato previsti nel contratto integrativo. I dati 2023, comunque, non sono ancora ufficialmente stati resi noti. “Solo nel territorio trevigiano il gruppo, tra le sedi di Ponzano Veneto e di Castrette di Villorba, ha un organico di circa 1.300 unità. Da tempo sono in vigore ammortizzatori sociali ed incentivi all’esodo volontari”.
Tuttavia i sindacati temono ora che queste misure “potrebbero non essere più sufficienti ad attutire l’impatto sociale che una situazione come quella delineata dal fondatore” potrebbe avere sul bacino occupazionale di Treviso. “Da tempo sono in corso contratti di solidarietà, è chiaro che questa notizia desta nuove preoccupazioni nella comunità che rappresento dato che tra i miei concittadini sono in tanti a lavorare alla Benetton”, afferma Antonello Baseggio, sindaco di Ponzano Veneto.
Relativamente agli aspetti caratteriali di alcuni manager, evidenziati nell’intervista da stesso Benetton, i sindacalisti affermano: “non tanto l’amministratore delegato (Massimo Renon, ndr), ma altre figure che a lui rispondono hanno manifestato in più occasioni toni di supponenza alla ‘Marchese del Grillò, rigettando occasioni di confronto con dirigenti presenti nel sistema di Ponzano Veneto da moltissimi anni”.
“La somma dei disavanzi dal 2013 ad oggi di Benetton Group supera il miliardo di euro, quindi non è la prima volta che l’azienda si trova a risanare una perdita di bilancio di oltre 100 milioni come quella di quest’anno. Ad intervenire per appianare i debiti è sempre stato Luciano Benetton, che non ha mai fatto ricadere pesantemente sui lavoratori e sulle lavoratrici il prezzo della crisi”, ricorda Gianni Boato, segretario generale Femca Cisl di Treviso. “Come sindacato tendiamo la mano a Benetton – aggiunge – e lo invitiamo a coinvolgere nelle scelte strategiche i lavoratori e il grande know-how presente in azienda a tutti i livelli”.
Oltre a Luciano, siedono nel Consiglio del gruppo anche Christian Benetton (figlio dello scomparso Carlo), Franca Bertagnin Benetton (figlia di Giuliana) ed Ermanno Boffa, marito di Sabrina Benetton (figlia di Gilberto, scomparso nel 2018). Tutti e tre sono anche nel board della holding Edizione che oltre a quelli in Benetton ha diversi altre partecipazioni e di cui è presidente Alessandro Benetton, figlio di Luciano. Alessandro nel 2016 lasciò il Consiglio di Benetton, dopo esserne stato anche presidente fino al 2014, per una visione strategica diversa. “Quando vedi che è necessario un momento di discontinuità, e le cose invece vanno a rilento, lasci perdere”, affermò nel 2019 parlando della sua uscita.
Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web per offrirti l'esperienza più pertinente ricordando le tue preferenze e ripetendo le visite. Cliccando su "Accetta tutto", acconsenti all'uso di TUTTI i cookie. Tuttavia, puoi visitare "Impostazioni cookie" per fornire un consenso controllato. Cliccando su "Accetta tutto", acconsenti all'uso di TUTTI i cookie. Tuttavia, puoi visitare "Impostazioni cookie" per fornire un consenso controllato ♥ We use cookies on our website to give you the most relevant experience by remembering your preferences and repeat visits. By clicking “Accept All”, you consent to the use of ALL the cookies. However, you may visit "Cookie Settings" to provide a controlled consent.
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
Cookie
Durata
Descrizione
cookielawinfo-checkbox-analytics
11 months
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
cookielawinfo-checkbox-functional
11 months
The cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
cookielawinfo-checkbox-necessary
11 months
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
cookielawinfo-checkbox-performance
11 months
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
viewed_cookie_policy
11 months
The cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
ECONOMIA & LOBBY
Luciano Benetton addio con perdite. A 89 anni lascia il gruppo con un rosso di 100 milioni. Edizioni: “Pronti 260 milioni”
Crea sconcerto la confessione di Luciano Benetton che in un’intervista al Corriere della Sera fa sapere che il gruppo di Ponzano è alle prese con un buco di bilancio 2023 “attorno ai 100 milioni di euro”. Il fondatore, che si appresta a lasciare il ruolo di presidente, rinfaccia la cattiva gestione a dirigenti e all’ amministratore delegato Massimo Renon, da lui scelto. “Mi sono fidato e sono stato tradito”, dice Benetton. Al di là della buona fede o meno di Luciano Benetton, non è peraltro certo la prima volta che la famiglia scarica sui manager la responsabilità di gestioni fallimentari o peggio, come fu tristemente noto nel caso del disastro del ponte Morandi. Ora a rischiare dover convivere con le conseguenze della mala gestio durata 4 anni saranno i 6mila dipendenti dell’azienda. Renon che ora minaccia il ricorso a vie legali. “Non commento l’argomento, mi sto organizzando con i miei legali per una risposta strutturata”, afferma il manager.
Edizione holding (azionista al 100%), spiegano fonti, è pronta ad intervenire, nei prossimi anni, con 260 milioni di euro a sostegno del piano di riorganizzazione e rilancio del gruppo Benetton. Un intervento che potrà avvenire sia con un aumento di capitale, che con altre forme finanziarie.
L’addio di Luciano dovrebbe essere ufficializzato nell‘assemblea del prossimo 18 giugno. Fonti della società fanno sapere che sarà dunque avviato “un piano di riorganizzazione e di rilancio di Benetton Group”. “Va chiarito -aggiungono le fonti – che la situazione contabile di Benetton Group non presenta un buco di bilancio, ma nei conti dell’anno è emersa una perdita significativa rispetto alle previsioni. Edizione, ha sempre supportato la società (350 mln negli ultimi 3 anni) e continuerà a farlo nei prossimi anni”.
Il mancato raggiungimento da parte del gruppo Benetton degli obiettivi prefissati al 2023 dal piano industriale “era previsto, ma non certo delle dimensioni indicate nell’intervista al Corriere da Luciano Benetton”, dicono le organizzazioni sindacali di Treviso. I sindacati riferiscono che, causa l’andamento non corrispondente alle aspettative, era già stato loro comunicato che non sarebbero stati distribuiti i premi di risultato previsti nel contratto integrativo. I dati 2023, comunque, non sono ancora ufficialmente stati resi noti. “Solo nel territorio trevigiano il gruppo, tra le sedi di Ponzano Veneto e di Castrette di Villorba, ha un organico di circa 1.300 unità. Da tempo sono in vigore ammortizzatori sociali ed incentivi all’esodo volontari”.
Tuttavia i sindacati temono ora che queste misure “potrebbero non essere più sufficienti ad attutire l’impatto sociale che una situazione come quella delineata dal fondatore” potrebbe avere sul bacino occupazionale di Treviso. “Da tempo sono in corso contratti di solidarietà, è chiaro che questa notizia desta nuove preoccupazioni nella comunità che rappresento dato che tra i miei concittadini sono in tanti a lavorare alla Benetton”, afferma Antonello Baseggio, sindaco di Ponzano Veneto.
LEGGI ANCHE
Confindustria, il neo presidente Orsini si presenta: “Vogliamo il nucleare, parlare di Jobs act è una pazzia”
Relativamente agli aspetti caratteriali di alcuni manager, evidenziati nell’intervista da stesso Benetton, i sindacalisti affermano: “non tanto l’amministratore delegato (Massimo Renon, ndr), ma altre figure che a lui rispondono hanno manifestato in più occasioni toni di supponenza alla ‘Marchese del Grillò, rigettando occasioni di confronto con dirigenti presenti nel sistema di Ponzano Veneto da moltissimi anni”.
“La somma dei disavanzi dal 2013 ad oggi di Benetton Group supera il miliardo di euro, quindi non è la prima volta che l’azienda si trova a risanare una perdita di bilancio di oltre 100 milioni come quella di quest’anno. Ad intervenire per appianare i debiti è sempre stato Luciano Benetton, che non ha mai fatto ricadere pesantemente sui lavoratori e sulle lavoratrici il prezzo della crisi”, ricorda Gianni Boato, segretario generale Femca Cisl di Treviso. “Come sindacato tendiamo la mano a Benetton – aggiunge – e lo invitiamo a coinvolgere nelle scelte strategiche i lavoratori e il grande know-how presente in azienda a tutti i livelli”.
Oltre a Luciano, siedono nel Consiglio del gruppo anche Christian Benetton (figlio dello scomparso Carlo), Franca Bertagnin Benetton (figlia di Giuliana) ed Ermanno Boffa, marito di Sabrina Benetton (figlia di Gilberto, scomparso nel 2018). Tutti e tre sono anche nel board della holding Edizione che oltre a quelli in Benetton ha diversi altre partecipazioni e di cui è presidente Alessandro Benetton, figlio di Luciano. Alessandro nel 2016 lasciò il Consiglio di Benetton, dopo esserne stato anche presidente fino al 2014, per una visione strategica diversa. “Quando vedi che è necessario un momento di discontinuità, e le cose invece vanno a rilento, lasci perdere”, affermò nel 2019 parlando della sua uscita.