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“Il Ponte non ci serve”. Le due sponde del No marciano sullo Stretto VILLA SAN GIOVANNI – Cinquemila persone, calabresi e anche siciliane contro la grande opera di Salvini: “Qui vanno fatte prima tante altre cose” DI MANUELA MODICA 19 MAGGIO 2024

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TRA SCILLA E CARIDDI

“Il Ponte non ci serve”. Le due sponde del No marciano sullo Stretto

VILLA SAN GIOVANNI – Cinquemila persone, calabresi e anche siciliane contro la grande opera di Salvini: “Qui vanno fatte prima tante altre cose”

DI MANUELA MODICA

19 MAGGIO 2024

“Lo Stretto non si tocca, Sicilia e Calabria unite nella lotta”, lo slogan riecheggia, cantato a gran voce, nella strada che da Villa San Giovanni porta a Cannitello. Una lunga serpentina di persone, manifesti e cori ieri mattina ha animato le vie calabresi per dire “no allo scempio che devasterebbe il nostro territorio”, come indica Pina Gemellaro, professoressa di Italiano accorsa dalla sponda siciliana per marciare contro la grande opera. Gemellaro sfila dietro il manifesto “Docenti No Ponte”, una cinquantina di professori di scuole medie, superiori e universitari che di prima mattina ha attraversato lo Stretto per partecipare alla manifestazione: “Sentivamo l’esigenza di non restare in silenzio per non essere complici di un disastro che si consumerà sulla pelle non nostra, ma dei nostri ragazzi”, continua la prof che a fine aprile ha firmato assieme a 700 docenti da tutta Italia, un appello “affinché ci si assuma la responsabilità – si legge nell’appello – di denunciare e impedire non solo la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina, ma anche e primariamente l’avvio dei cantieri”.

È il primo corteo sulla sponda calabrese da quando Matteo Salvini ha riavviato l’iter per la realizzazione del Ponte, l’ultima grande manifestazione era stata nel 2009. Dopo i tre cortei messinesi del 2023, i comitati contro il ponte siciliani hanno attraversato ieri lo Stretto per manifestare con quelli calabresi: “Salvini è riuscito a unire le due sponde ma non come credeva lui”, ironizza Antonio De Luca, portavoce del M5S all’Assemblea regionale siciliana, che con altri attivisti ha attraversato lo Stretto per partecipare al corteo.

Appuntamento alle 8:30 contemporaneamente alla Caronte e al porto storico, per attraversare con i traghetti privati o con le navi veloci di Bluferries. Comitati, associazioni, partiti: dalla sponda sicula sono passate più di 500 persone. Si sono unite ai manifestanti calabresi, arrivati anche da Catanzaro, Polistena, Gioia Tauro, Reggio Calabria. Quasi 5 mila persone hanno marciato da Piazza Valsesia fino a Piazza Chiesa a Cannitello, il punto più vicino tra le due coste. “Siamo molto soddisfatti, c’è stata una partecipazione molto ampia. Un corteo ordinato, all’insegna della civiltà e della legalità, ben sostenuto dalle forze dell’ordine che ringraziamo”, sottolinea Rossella Bulsei, presidente del comitato TitengoStretto, promotore della manifestazione.

In testa al corteo, i cittadini di Villa San Giovanni e Cannitello, subito dietro i comitati calabresi e messinesi. A sfilare anche associazioni come Legambiente, Wwf e gli Scout: “Siamo molto contenti della partecipazione di così tanti ragazzi”, ha aggiunto Bulsei. Dopo le associazioni, anche la Cgil e l’Usb. E i partiti: il M5S, il Pd, Avs, Rifondazione comunista. A sfilare con le fasce tricolore anche i sindaci di Polistena, Michele Tripodi, di Gioia Tauro, Aldo Alessio, di Catanzaro, Nicola Fiorita, e la sindaca di Villa San Giovanni, Giusy Caminiti: “È stato un momento di dialogo tra tutti i diversi “no” – ha commentato Caminiti – parliamo di grandi numeri e di tutte le sfaccettature, dal no istituzionale che abbiamo espresso noi, fino a quello più ideologico, c’erano moltissimi cittadini villesi: la prova che i territori vogliono essere ascoltati”. A marciare dietro i comitati anche i candidati alle Europee: “Ben altre opere servono a questo territorio che sarà ulteriormente penalizzato con l’approvazione della legge sull’Autonomia differenziata, un tradimento verso il Sud”, sottolinea Pasquale Tridico, in corsa per i 5 Stelle. Mentre per Sandro Ruotolo, oggi candidato nella lista Pd alle Europee “la gente che vive queste terre non accetta questo atto di violenza: sotto al progetto c’è solo il fatto che sono stati spesi 3 miliardi e mezzo di euro”.

Da spendere ancora, come previsto dall’impegno economico sottoscritto dal governo Meloni, 14 miliardi di euro “che vengono gestiti come una questione privata del ministro Salvini con l’appoggio della premier Meloni. Nel frattempo, a me, che sono un parlamentare della Repubblica, vengono continuamente negati documenti fondamentali”, sottolinea invece Angelo Bonelli, deputato di Verdi e Sinistra. In marcia contro il ponte anche Mimmo Lucano, candidato alle Europee con Avs. Dopo gli interventi a Cannitello, ci si dà appuntamento per il 24 al Palazzo comunale di Messina, per un incontro con esperti e studiosi. E mentre il corteo si scioglie c’è ancora voglia di gridare: “Lo dice il pescespada, lo dice il capodoglio, il ponte sullo Stretto non lo voglio”.

FONTE:

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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