Odeporico o-de-pò-ri-co SIGNIFICATO Di viaggio, relativo al viaggio ETIMOLOGIA voce dotta recuperata dal greco hodoiporikós ‘di viaggio’, composto da hodós ‘via’ e poréia ‘viaggio’. «È un racconto odeporico di rara poesia.»
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Odeporico
o-de-pò-ri-co
SIGNIFICATO Di viaggio, relativo al viaggio
ETIMOLOGIA voce dotta recuperata dal greco hodoiporikós ‘di viaggio’, composto da hodós ‘via’ e poréia ‘viaggio’.
- «È un racconto odeporico di rara poesia.»
(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)
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‘Viaggio’ è un termine squisitamente semplice — la via, la continuazione sulla via. È così semplice e pronto che non abbiamo nemmeno un aggettivo corrispondente, per parlare di qualcosa che lo riguarda diciamo ‘di viaggio’. E però è una questione centrale, nella vita umana, un’apertura di scoperta insostituibile. Tant’è che in effetti abbiamo molti tipi di viaggio a cui possiamo ricorrere per caratterizzarlo — dai pellegrinaggi alle escursioni, dalle gite ai vagabondaggi, dalle spedizioni agli spostamenti. Vista questa centralità, a volte può tornare utile un termine alto che ci permetta di qualificare qualcosa di relativo al viaggio — e ‘odeporico’ fa al caso nostro. Una parola molto ricercata ma ricorrente.
Non è una parola che col suo solo aspetto ci aiuti molto a capirla. Come si può annusare, è un recupero diretto dal greco — hodoiporikós significa giusto ‘da viaggio’. È un termine che si compone curiosamente di hodós ‘via’ (elemento che si trova in diversi composti più o meno insospettabili, dall’esodo all’elettrodo, dall’odometro al sinodo) e poréia ‘viaggio’, della famiglia di péirein ‘trapassare’. Dolori delle traduzioni, ci ritroviamo in mano qualcosa come un viaviaggico — che comunque, essendo greco, ha il lasciapassare per l’empireo dei nostri discorsi. Più in genere e in pratica, possiamo considerare che l’odeporico ci torni buono per qualificare qualcosa come ‘di viaggio’ quando vogliamo sganciarci dalle rappresentazioni più immediate, e dare un respiro più importante, in una dimensione che trascende le toccate e fuga e le vacanze. Uno di quei luoghi dei nostri discorsi in cui il viaggio prende il profilo dell’esplorazione, della chiamata, della conoscenza.
Possiamo parlare dei racconti odeporici del professore che ricordiamo quando da grandi ne ricalchiamo i percorsi; del diario odeporico della nonna che ci fa scoprire una parte di lei che non conoscevamo; o della passione che abbiamo per la letteratura odeporica, anche se la nostra vita è uscio e bottega. In effetti, l’odeporico può anche essere inteso in quanto sostantivo direttamente come un racconto, una relazione su un viaggio — e possiamo affidarci all’odeporico dell’amica che ha già fatto questo viaggio prima di noi, o parlare di un viaggio nuovo, senza odeporici.
È una parola che richiede una decodifica senza sconti, senza farsi intuire alla buona. Un tratto di elevazione ostile, si direbbe, eppure consono al carattere meno accessibile del viaggio più significativo.