Napoli. Quarantenne di Alvignano trovato impiccato nella cella ove era recluso a Poggioreale

Cronaca di una morte annunciata: potrebbe essere definito omicidio sociale, più che suicidio, quello di cui è stato protagonista e vittima il quarantenne Teodorico Musco, meglio noto come Errico non solo nella sua Alvignano ove praticamente da quando era bambino ne combinava tante, anche a scuola, ma mai nessuno ha saputo recepire il problema in modo costruttivo, disponendo l’aiuto e una seria assistenza sociale, neanche quando, anni addietro, come riportarono le cronache dell’epoca, durante una fermata alla stazione  ferroviaria di Caiazzo, avrebbe cercato di sganciare un vagone prima che il treno ripartisse.

Unica conseguenza del suo sconsiderato fare, le reiterate condanne per le quali era recluso nel carcere di Poggioreale, a Napoli, dove nel pomeriggio di venerdì 17 maggio il suo corpo è stato ritrovato esanime, pare impiccato in qualche modo alle sbarre della stessa cella.

Cella in cui a quanto sè è appreso avrebbe dovuto passare ancora circa nove anni, pare senza mai avere un colloquio, una carezza, un sorriso, un aiuto economico, un contatto con familiari o comunque col mondo esterno, tranne forse il cappellano e le stesse guardie carcerarie; chissa, forse, talvolta, un’avvocato d’ufficio?

Come non intuire che di questo passo la strada facilmente porta all’autolesionismo estremo? soprattutto da quando i casi di suicidio si moltiplicano, in modo particolare (ma non solo) in tale struttura carceraria che, come ogni altra, dovrebbe essere volta alla rieducazione, al recupero sociale, non certo all’autosoppressione dell’essere umano, fermo restando l’esito dell’esame cui presumibilmente la salma sarà sottoposta per concludere burocraticamente l’ultimo (per ora) “caso”.

E guardare oltre, ma non “oltre il naso” cioè senza che probabilmente nessuno, se non forse il garante dei detenuti, almeno per il futuro si preoccupi, solleciti un censimento, la rieducazione, il recupero dei carcerati, per le più svariate ragioni più fragili. Come “Errico” Teodorico Musco, che probabilmente ad Alvignano non tornerà neanche morto.

Men che meno si può pensare a questo in campagna elettorale, quando ovviamente taluni politicanti hanno ben altro cui pensare ed, anche se non ci sono elezioni locali, può sempre capitare di fungere da galoppini per “gli altolocati”, che certo sapranno come ringraziare, ricompensare i (dicono) prostituti politici di turno.

Per dovere di cronaca concludiano con quanto riportato riguardo al decesso dal “Gazzetino casertano”:

Il giovane alvignanese Teodorico Musco conosciuto come Errico, sarebbe stato trovato morto impiccato nella sua cella presso il carcere circondariale di Poggioreale, a Napoli, dove era rinchiuso per scontare un  residuo di pena.

La tragedia è accaduta nel pomeriggio di venerdì 17 maggio.

Inutili i tentativi di soccorso da parte dei sanitari e del personale della polizia penitenziaria.

Al momento ancora non si conoscono le cause del gesto. La salma è stata trasferita presso il reparto di medicina legale dove sarà eseguita un’ispezione esterna o l’autopsia per fugare ogni dubbio sulla reale causa della morte.

(Fonte: Gazzettino Casertano (https://ilnuovogazzettino.blogspot.com/2024/05/alvignanonapoli-40enne-trovato.html#more) – foto da Facebook – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)