La Madonna (del fiume)… delle Grazie alla Scafa
È Tradizione per gli abitanti di Sant’ Angelo in Formis, recarsi, il primo maggio a rendere omaggio alla Madonna della Scafa. La Cappellina che custodisce l’affresco della Madonnina è ubicata nelle vicinanze del fiume. Fu costruita alla fine del ‘500, nei pressi di un boschetto di salici e pioppi. Nelle immediate vicinanze vi era l’attracco della zattera che collegava le due sponde del Volturno tra Sant’Angelo e Triflisco. Alla Madonnina della Scafa, appunto, si rivolgevano gli scafisti addetti al trasbordo di persone e merci, chiedendo protezione durante il loro lavoro. Nel piccolo abside, dietro l’altare, vi è l’affresco della Vergine con il Bimbo in braccio. Secondo la tradizione locale, l’immagine della Madonna sarebbe simile a quella della Madonna dell’Agnena e della Madonna del Santuario di Maria Santissima di Gerusalemme di Bellona. Tale credenza popolare, ereditata dal passato, potrebbe esser intesa anche come la nascita del culto della Madonna della Scafa in epoca coincidente con quella degli altri due luoghi di culto. Una passeggiata in questi luoghi, per chi ama la natura, è sicuramente fonte di gioia, perché qui la vegetazione cresce rigogliosa ed il suolo presenta i segni della presenza di acqua a poca profondità dalla superficie del terreno. Al lato della Cappella si notano tracce di un altro impianto murario, in gran parte distrutto, destinato probabilmente ad una piccola sacrestia. Una grande statua che riproduce la Madonna è custodita nella chiesetta di S. Jorio, a Sant’Angelo in Formis ed è da qui che parte la processione dei fedeli il primo maggio. Con questo evento, cui farà seguito la celebrazione della Messa, una volta raggiunta la Cappellina sul fiume, iniziano i riti del Mese Mariano in paese. È proprio come le vecchie processioni di un tempo, quelle a cui partecipavamo da piccoli con la mamma e la nonna, cantando e pregando. La strada è poco frequentata e sul percorso si incontrano soltanto i coltivatori dei fertili fondi agricoli che la fiancheggiano. Quest’anno purtroppo le precarie condizioni atmosferiche hanno fatto rimandare la Processione in altra data, ma sicuramente avrà luogo nell’arco del mese Mariano.
La località, in cui insiste la cappella, è stata testimone di importanti fatti storici. Solo per elencarne alcuni: l’attraversamento del Volturno da parte dell’esercito di Annibale, nei pressi del ponte che oggi ricorda il suo nome; la battaglia del Volturno del 1860, nel corso della quale i garibaldini (in quel momento erano confluiti nell’Esercito Meridionale) erano attestati sulle retrostanti alture di S. Iorio, mentre le truppe borboniche erano dislocate, sulla contrapposta collina, nei pressi dell’antistante monastero dedicato a Maria SS. di Gerusalemme sul Monte Rageto di Bellona. Ed infine va ricordato che proprio, su quelle sponde del fiume, i militari del genio dell’esercito alleato americano, nel corso della seconda guerra mondiale, realizzarono un ponte provvisorio per l’attraversamento del Volturno, dal momento che il ponte Annibale era stato abbattuto proprio dagli alleati durante i bombardamenti del Settembre 1943.
Tradizioni antiche che si perpetuano negli anni, fanno bene al cuore e all’anima. Una Fortuna per chi le ha vissute, un Tesoro per le nuove generazioni invitate e parteciparvi… E che ‘a Maronna c’accumpagne, sempre!…
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