Newsletter del 4 maggio 2024
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L’appuntamento del sabato con i consigli di Mattia Feltri e della redazione di Huffpost sulle ultime uscite in libreria
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“Il miglior giornalista finanziario del mondo”, dice il Washington Post, giudizio riportato in copertina e sufficiente ad affrontare un tema sviscerato in decine di saggi. Ma qui siamo davvero di fronte a un gigante – condirettore del Financial Times – che affronta una questione cruciale: i fallimenti dell’economia e della politica che alimentano l’ostilità, fino al rifiuto, delle democrazie liberali. La critica è profonda e senza infingimenti, ma basata su un presupposto: il capitalismo democratico resta il sistema migliore per garantire libertà e benessere. (Einaudi, 641 pp, 24 euro)
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Ci sono delle foto – per esempio quella di un uomo anziano a Praga, 1968, bombardata come in guerra – o quella di una bambina sorridente che va a scuola nella Danzica del 1930. Katja Petrowskaja le osserva o, meglio, da esse si lascia osservare e scrive una serie di saggi, uno per ogni foto, sulla Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung, ribaltando il senso il guardare. Soprattutto al tempo delle immagini a raffica, trova il modo di soffermarsi, di approfondire ogni dettaglio, di tirare fuori un senso che non è mai quello dell’a prima vista. (Adelphi, 259 pp, 24 euro)
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Tratto dalle raccolte di saggi, questo breve testo si apre con una frase da incidere nella nostra intelligenza: “Mi sembra che la virtù sia cosa diversa, e più nobile, delle inclinazioni alla bontà”. Chi sopporta con mitezza, scansandole, le offese ricevute, fa sicuramente cosa buona; ma chi invece prova desiderio di vendetta e riesce a domarlo con la ragione, fa molto di più, tiene un comportamento virtuoso. Il primo fa il giusto senza sforzo, il secondo arrivandoci dopo un conflitto interno: è il primo passo per comprendere ed evitare la crudeltà. (La vita felice, 62 pp, 7 euro)
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Giulio Andreotti: chi non muore si risiede; Brigitte Bardot: Dio me l’ha data, guai a chi non me la tocca; Moshe Dayan: botte da orbi. Sono tre esempi del Definizionario delle celebrità, parte di un libro che contiene filastrocche e aforismi di uno dei più amati comici italiani (è morto nel 1978), un uomo incontenibile: autore di programmi televisivi (Canzonissima) e radiofonici, sceneggiatore (molti film di Totò), regista, battutista, talent scout (Walter Chiari, Cochi e Renato, Gianni Morandi), compositore, pubblicitario. Prefazione di Gino & Michele. (La nave di Teseo, 267 pp, 16 euro)
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Lo conoscete anche se non lo conoscete: da un suo precedente romanzo, Il capitale umano, Paolo Virzì ha tratto spunto per il film omonimo, uno dei suoi più amati. A Emerson, nel Massachusetts, una ragazza viene uccisa e i sospetti si concentrano su tre suoi amici, in particolare su uno di loro, e pare ormai senza scampo, finché non spunta un nuovo testimone. E da lì la vicenda si ingarbuglia decisamente, con le famiglie dei ragazzi a complicarla ulteriormente. Un guaio serio, visto che gli abitanti vogliono un colpevole, e alla svelta. (Mondadori, 355 pp, 22 euro)
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Sottotitolo: Croce, Togliatti e la memoria nazionale. Maggi è uno dei più importanti esperti italiani del pensiero di Benedetto Croce, e qui affronta un tema centrale dell’Italia del dopoguerra: alla caduta del fascismo, due visioni opposte eppure intrecciate si confrontano e in parte si alimentano, il momento egemonico del pensiero in Croce, e il bisogno di Stato affidato all’ideologia di massa del partito di Togliatti. Obiettivo: rivedere e comprendere la nostra storia, indispensabile per una classe dirigente all’altezza. (Bibliopolis, 349 pp, 25 euro)
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