Campania. Resta altamente critica la questione degli allevatori che lunedi tornano a Roma per manifestare
Dopo la forte e partecipata assemblea della sera precedente, Pagano e Noviello annunciano le ulteriori iniziative.
Lo sciopero della fame di Fabbris prosegue e si sposta di nuovo a Roma: da lunedi 6 maggio davanti al Ministero dell’Agricoltura, sarà il ventesimo giorno.
L’assemblea forte e partecipata che si è tenuta ieri sera presso la NCO di Casal di Principe ha dato due indicazioni chiare: gli allevatori e gli agricoltori si riconoscono fortemente negli obiettivi dell’azione condotta in queste ultime settimane con lo sciopero della fame da parte del Coordinamento in Difesa del Patrimonio Bufalino e dalla Rete Interregionale Salviamo l’Allevamento di Territorio .
Di fronte al precipitaredella crisi nella Campagne meridionali non c’è più tempo da perdere. Il Governo deve dare seguito agli impegni della Politica, nominare il Commissario Nazionale e garantire l’apertura del confronto con gli allevatori meridionali garantendone il coinvolgimento. Su questo il mandato dell’assemblea è chiaro: pieno sostegno all’allargamento della mobilitazione ed alle ulteriori iniziative che verranno messe nei prossimi giorni per raggiungere gli obiettivi
Gli agricoltori e gli allevatori, hanno anche espresso fortissima preoccupazione per il protrarsi dello sciopero della fame da parte di Gianni Fabbris, loro portavoce, cui hanno chiesto di fermarsi nel proseguire per non mettere ulteriormente a rischio la propria salute, sottolineando di considerare il Governo Regionale della Campania e quello Nazionale responsabili di quello che potrebbe accadergli.
Gianni Fabbris, che è oggi al suo diciottesimo giorno di sciopero della fame condotto (come egli stesso sottolinea in un post pubblicato sul suo profilo facebook) con lo stesso rigore di cinquanta anni di impegno sociale, ha comunque deciso di andare avanti chiamando tutti all’Unità.
“Non siamo noi gli irresponsabili, meno che mai lo sono io che per storia e presente ho sempre assolto alla mia funzione sindacale con la logica di trovare le soluzioni con la ragionevolezza. Semmai lo è la Regione Campania (in primis il presidente De Luca e l’Assessore Caputo) che hanno sulla coscienza il disastro di un Piano e, soprattutto, l’aver voluto chiudere la porta in faccia agli allevatori cedendo alle lusinghe degli interessi delle lobbies. Lo è anche chi, dopo oltre un anno e mezzo, a Roma non ha ancora dato seguito alle richieste del territorio e dei parlamentari di forze politiche di opposizione e della stessa maggioranza. Ora è il tempo di chiudere questa vicenda e di aprire una stagione nuova. La politica mostri il suo volto positivo agendo ora per scongiurare che agli animali e alle aziende in grande sofferenza si offra una possibilità di riscatto. Noi non facciamo altro in questi giorni che registrate conferme alla nomina del Commissario: la politica rimuova gli ostacoli, di qualsiasi natura essi siano, e dia il segnale che gli allevatori meridionali attendono”.
Fabbris ha confermato la prosecuzione dello sciopero della fame annunciando che nella giornata di lunedi si trasferirà nuovamente a Roma, questa volta nei pressi del Ministero dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste dal momento che le richieste degli allevatori sono rivolte ai due ministri competenti: quello alla Salute (prof. O. Schillaci) e quello all’Agricoltura (on.le Lollobrigida).
Nella Conferenza Stampa che ha annunciato gli sviluppi ed espresso la preoccupazione di tutto il movimento sono intervenuti questa mattina presso la NCO di Casal di Principe, Peppe Pagano (a nome del Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino) e Sebastiano Lombardo (a nome della Rete Interregionale Salviamo l’Allevamento di Territorio). Il video completo della Conferenza stampa può essere visto nella pagina dedicata.
Vedi e approfondisci: https://altragricoltura.net/coordinamento-bufale/da-lunedi-lo-sciopero-della-fame-torna-a-roma-davanti-al-masaf/
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