Svuotacarceri, 15 anni di leggi per anticipare il rientro a casa I BLITZ DA ALFANO A CANCELLIERI – Governo. FdI favorevole Mentre Delmastro annuncia 36 milioni per l’edilizia carceraria DI ANTONELLA MASCALI 25 APRILE 2024
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Svuotacarceri, 15 anni di leggi per anticipare il rientro a casa
I BLITZ DA ALFANO A CANCELLIERI – Governo. FdI favorevole Mentre Delmastro annuncia 36 milioni per l’edilizia carceraria
25 APRILE 2024
Negli ultimi 15 anni si sono susseguiti diversi “svuota carceri” o indulti mascherati che dir si voglia. Quanto a indulti ufficiali, l’ultimo, recente, è stato invece approvato il 29 luglio 2006, ministro della Giustizia Clemente Mastella, governo Prodi, presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. L’unico senza una concomitante amnistia.
Ad agosto 2006 furono scarcerati circa 25 mila detenuti. Fu concesso un indulto non superiore ai 3 anni per reati commessi fino al 2 maggio di quell’anno. Rimasero esclusi i condannati per i reati più gravi, a partire da mafia e terrorismo.
Invece, è in vigore ancora oggi, l’ultimo provvedimento di cosiddetta “liberazione anticipata”, un indulto mascherato, che risale al 21 febbraio 2014, ministra della Giustizia Annamaria Cancellieri, governo Letta. Un provvedimento, come quello in discussione alla Commissione Giustizia della Camera, del renziano Roberto Giachetti, giustificato con il sovraffollamento delle carceri. Il provvedimento tuttora in vigore prevede 75 giorni di sconto di pena, invece dei regolari 45, ogni sei mesi, in caso di buona condotta. Riguarda il periodo compreso tra il 1º gennaio 2010 e il dicembre 2015.
Il disegno di legge Giachetti, se approvato, coprirebbe il periodo seguente: l’arco di tempo 1º gennaio 2016-31 dicembre 2026. Quindi, in sostanza, saremmo di fronte a una liberazione anticipata ininterrotta per ben 16 anni. A differenza del ddl Giachetti, però, il provvedimento in vigore prevede che siano i giudici di Sorveglianza a concedere il beneficio e non i direttori dei penitenziari. Inoltre, nel caso di detenuti per reati ostativi ai benefici, come mafia e terrorismo, il giudice di Sorveglianza deve fornire “una motivazione rafforzata”.
Andando a ritroso, troviamo un’altra “svuota carceri”, la legge del 1º dicembre 2010, ministro della Giustizia, Angelino Alfano, governo Berlusconi IV. Prevedeva che il detenuto con una pena – o un residuo di pena – non superiore a 12 mesi la scontasse ai domiciliari, a meno che, secondo la valutazione del magistrato di Sorveglianza, fosse pericoloso o ci fosse il rischio di fuga. Dopo la liberazione anticipata vigente, che si ferma ad agosto 2015, c’è stato un tentativo di riforma dell’ordinamento penitenziario con Andrea Orlando ministro della giustizia dal 2014 al 2018, premier Matteo Renzi, prima e Paolo Gentiloni, poi. La riforma prevedeva anche pene alternative al carcere per i detenuti con pene residue fino a 4 anni. Approvata nel marzo 2018 dal Consiglio dei ministri, agli sgoccioli del governo Gentiloni, si arena in Parlamento.
Al governo Gentiloni succede il governo Conte-1 con Alfonso Bonafede ministro della Giustizia, che adotta una linea politica molto diversa. Per la vivibilità dei detenuti punta ad ammodernare alcune carceri a Milano-Opera, Rebibbia, Trani, Taranto, Cagliari, solo per citarne alcune. Il suo progetto è realizzato a metà perché a febbraio 2021 cade il Conte-2. Nasce il governo Draghi, con Guardasigilli Marta Cartabia. La sua riforma complessiva della giustizia fa scioperare i magistrati, per la prima volta dal dopo Berlusconi. Per quanto riguarda il progetto di ampliare o costruire nuove carceri, Cartabia copia da Bonafede quando presenta il piano per i fondi Pnrr. Ma anche il governo Draghi cade e, a ottobre 2022, arriva quello di Giorgia Meloni. Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro proprio ieri ha annunciato che “sono stati approvati dal comitato paritetico giustizia–Mit nuovi interventi in materia di edilizia penitenziaria per un valore di oltre 36 milioni di euro”. Singolare, però, che FdI, partito della premier e di Delmastro, conosciuto come il partito di “ordine e sicurezza”, stia per approvare un indulto di fatto e pure indiscriminato.
(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)
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