Era stato sottoposto a un esame psichiatrico per verificare se fosse omosessuale. Così un agente scelto di polizia penitenziaria ha presentato un ricorso al Tar del Piemonte ottenendo un indennizzo di 10 mila euro per “danno morale”. La somma è stata messa in carico al Ministero della giustizia. I test erano stati ordinati dopo una segnalazione (risultata falsa) di due detenuti nel carcere dove l’agente prestava servizio. Il Tribunale amministrativo regionale nella sentenza rileva che fu messa in dubbio l’idoneità al lavoro del poliziotto “veicolando l’idea per cui l’omosessualità attribuitagli potesse essere un disturbo della personalità”.
L’amministrazione ordinò il test per “fare chiarezza” sulla personalità dell’agente ma secondo il Tar del Piemonte la decisione fu “arbitraria e priva di fondamento giuridico oltreché tecnico-scientifico”. Si trattò infatti di una “indebita sovrapposizione” tra orientamento sessuale e disturbo della personalità. Il ricorso è del 2022. Nel rivolgersi ai giudici l’agente lamentò la condotta con cui l’amministrazione lo aveva “messo alla gogna“. Raccontò che durante il procedimento disciplinare gli furono rivolte “domande ambigue” sul suo orientamento sessuale e che in seguito fu indirizzato per “accertamenti psichiatrici” alla Commissione medica ospedaliera di Milano. I sanitari non rilevarono elementi da cui ricavare l’inidoneità al servizio e le contestazioni di carattere disciplinare vennero archiviate. L’agente affermò inoltre di essere stato deriso ed emarginato dai colleghi e di avere vissuto una “forte situazione di stress”. Ma su questo capitolo il Tar non ha riconosciuto il diritto a un risarcimento.
Le accuse di omosessualità formulate nei confronti del poliziotto penitenziario, oltreché ingiuste e anacronistiche e degne di un clima da Santa inquisizione, sono state tali che abbiamo ritenuto giusto fornire, come Osapp, la massima assistenza in sede disciplinare e, per quanto riguarda il procedimento al Tar, l’assistenza legale per mezzo dell’avvocato Roberto Preve del Foro di Torino – èquanto dichiara Leo Beneduci, segretario generale del sindacato autonomo di polizia penitenziaria Osapp – Sottolineiamo peraltro che alle tante incongruenze ed incapacità constatate negli organi dell’amministrazione penitenziaria fino a pochi mesi or sono non ritenevamo di dover aggiungere anche quella di una palese e ingiustificata omofobia“.
Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web per offrirti l'esperienza più pertinente ricordando le tue preferenze e ripetendo le visite. Cliccando su "Accetta tutto", acconsenti all'uso di TUTTI i cookie. Tuttavia, puoi visitare "Impostazioni cookie" per fornire un consenso controllato. Cliccando su "Accetta tutto", acconsenti all'uso di TUTTI i cookie. Tuttavia, puoi visitare "Impostazioni cookie" per fornire un consenso controllato ♥ We use cookies on our website to give you the most relevant experience by remembering your preferences and repeat visits. By clicking “Accept All”, you consent to the use of ALL the cookies. However, you may visit "Cookie Settings" to provide a controlled consent.
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
Cookie
Durata
Descrizione
cookielawinfo-checkbox-analytics
11 months
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
cookielawinfo-checkbox-functional
11 months
The cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
cookielawinfo-checkbox-necessary
11 months
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
cookielawinfo-checkbox-performance
11 months
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
viewed_cookie_policy
11 months
The cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
GIUSTIZIA & IMPUNITÀ
Test psichiatrico per verificare se fosse omosessuale, poliziotto ricorre: ministero pagherà 10mila euro
Era stato sottoposto a un esame psichiatrico per verificare se fosse omosessuale. Così un agente scelto di polizia penitenziaria ha presentato un ricorso al Tar del Piemonte ottenendo un indennizzo di 10 mila euro per “danno morale”. La somma è stata messa in carico al Ministero della giustizia. I test erano stati ordinati dopo una segnalazione (risultata falsa) di due detenuti nel carcere dove l’agente prestava servizio. Il Tribunale amministrativo regionale nella sentenza rileva che fu messa in dubbio l’idoneità al lavoro del poliziotto “veicolando l’idea per cui l’omosessualità attribuitagli potesse essere un disturbo della personalità”.
L’amministrazione ordinò il test per “fare chiarezza” sulla personalità dell’agente ma secondo il Tar del Piemonte la decisione fu “arbitraria e priva di fondamento giuridico oltreché tecnico-scientifico”. Si trattò infatti di una “indebita sovrapposizione” tra orientamento sessuale e disturbo della personalità. Il ricorso è del 2022. Nel rivolgersi ai giudici l’agente lamentò la condotta con cui l’amministrazione lo aveva “messo alla gogna“. Raccontò che durante il procedimento disciplinare gli furono rivolte “domande ambigue” sul suo orientamento sessuale e che in seguito fu indirizzato per “accertamenti psichiatrici” alla Commissione medica ospedaliera di Milano. I sanitari non rilevarono elementi da cui ricavare l’inidoneità al servizio e le contestazioni di carattere disciplinare vennero archiviate. L’agente affermò inoltre di essere stato deriso ed emarginato dai colleghi e di avere vissuto una “forte situazione di stress”. Ma su questo capitolo il Tar non ha riconosciuto il diritto a un risarcimento.
Le accuse di omosessualità formulate nei confronti del poliziotto penitenziario, oltreché ingiuste e anacronistiche e degne di un clima da Santa inquisizione, sono state tali che abbiamo ritenuto giusto fornire, come Osapp, la massima assistenza in sede disciplinare e, per quanto riguarda il procedimento al Tar, l’assistenza legale per mezzo dell’avvocato Roberto Preve del Foro di Torino – èquanto dichiara Leo Beneduci, segretario generale del sindacato autonomo di polizia penitenziaria Osapp – Sottolineiamo peraltro che alle tante incongruenze ed incapacità constatate negli organi dell’amministrazione penitenziaria fino a pochi mesi or sono non ritenevamo di dover aggiungere anche quella di una palese e ingiustificata omofobia“.